Non poteva avere esito peggiore la semifinale di Elena Rybakina, che dopo avere chiuso il primo set per 6-1 contro la canadese classe 2006 e wild card di casa Victoria Mboko, ha poi ceduto con lo score 5-7 (4)6-7. Un risultato che aggrava il bilancio stagionale della campionessa a Wimbledon nel 2022, già reduce dall’eliminazione al penultimo atto di Washington, dove in quell’occasione ha subito la rimonta dell’altra canadese Leylah Fernandez – che in finale avrebbe poi trionfato contro Anna Kalinskaya – arrendendosi con il punteggio di 7-6(2), (3)6-7, (3)6-7. Ma a rendere tutto più difficile sono le tante occasioni sprecate che hanno tormentato la stagione dell’ex numero 3 al mondo, che oltre alle sconfitte è chiamata a smaltire quanto prima le pesanti scorie dei tanti break subiti e dei match point bruciati.
Rybakina: un 2025 da incubo
La prima delusione stagionale della kazaka è arrivata in semifinale a Dubai, dove dopo due ore e un quarto di lotta ha ceduto il pass per l’ultimo atto a Mirra Andreeva, che non avendo ancora compiuto 18 anni è diventata la tennista più giovane a raggiungere la finale un 1000 dal 2009 (anno di introduzione della categoria). In quell’occasione, la numero 5 WTA, già reduce dal doppio 6-3 su Iga Swiatek, ha rimontato l’1-3 del terzo e decisivo set: 4-6, 6-4, 3-6 il finale. Segue l’indigesto quarto turno del Roland Garros contro la polacca numero 3 al mondo, brava a rimontare l’1-6 e a passare il turno per 6-3, 7-5 grazie al break decisivo sul 5-5. Così ai quarti di Berlino, dove ha sprecato quattro match point consecutivi contro Aryna Sabalenka cedendo poi per 6(6)-7, 6-3, 6(6)-7 e in semifinale a Washington, dove era passata a servire per il match. Rybakina è ora attesa sul cemento di Cincinnati: all’esordio sfiderà la vincente dell’incontro fra Renata Zarazua e Yulia Putintseva.
(di Enrico Picone)