Nel tradizionale incontro pre-torneo con la stampa, Jannik Sinner ha tranquillizzato un po’ tutti a proposito delle sue condizioni di salute. Non è ancora al 100%, ma in ogni caso è sicuro di poter difendere le sue chance nell’ultimo Slam stagionale.
MODERATORE: Benvenuto. Quali sono le tue sensazioni in vista di questo US Open?
JANNIK SINNER: Sono molto contento di essere tornato qui. È un grande torneo, l’ultimo Slam della stagione, quindi la motivazione è alta. Fisicamente sto bene, mi sto riprendendo e spero di essere al 100% tra qualche giorno.
Come è stato il tuo recupero dopo il ritiro dalla finale di Cincinnati? Come ti senti fisicamente? Che tipo di virus hai avuto?
JANNIK SINNER: Era un virus che hanno avuto anche altri giocatori. Mi sono riposato e ho recuperato. Nulla di particolare.
Jim Courier sostiene che siamo passati dall’era dei “big three” – Rafa, Roger, Novak – alla nuova coppia composta da te e Carlos. Cosa ne pensi del fatto che avete vinto gli ultimi sette Slam?
JANNIK SINNER: Se non continuiamo a migliorarci, gli altri ci raggiungeranno. Cerco di capire dove posso lavorare per crescere. Abbiamo aree del gioco su cui concentrarci; questo ci spinge a migliorare. Le rivalità fanno bene allo sport e alla motivazione personale. Ora io e Carlos condividiamo trofei importanti, ma le cose possono cambiare: ci sono tanti giocatori forti e arrivare in finale è difficile. Bisogna continuare a evolversi perché gli avversari conoscono sempre meglio il nostro gioco.
Cosa rende speciale la rivalità tra te e Carlos [Alcaraz]?
JANNIK SINNER: Siamo due giocatori diversi. Lui è molto rapido e legge il gioco in modo particolare, i nostri scambi sono spesso lunghi e tattici. Abbiamo stili e personalità differenti dentro e fuori dal campo. L’unica cosa che ci accomuna è il duro lavoro: il tennis è la nostra priorità e sono i dettagli a fare la differenza.
Se potessi cambiare una cosa nel tennis o negli Slam, cosa sarebbe?
JANNIK SINNER: Ci sarebbero molte cose da cambiare, ma preferisco non dirle.
Un anno fa, prima dell’US Open, è emerso il caso di doping. Come ti senti oggi rispetto all’anno scorso, anche in termini di mentalità? Capisci la sorpresa di chi ha visto il ritorno di Umberto nello staff?
JANNIK SINNER: Mi sento diverso. Lo scorso anno è stato più stressante, soprattutto per la tempistica prima dello Slam. Non è stato facile gestire tutto, anche perché sono giovane. Su Umberto abbiamo già chiarito con un comunicato; preferisco non aggiungere altro. Ora sono concentrato sul lavoro e sul miglioramento come atleta.
Umberto [Ferrara] in passato ha seguito il tuo programma antidoping e ti dava consigli. Svolge ancora quel ruolo?
JANNIK SINNER: È una questione interna che abbiamo sotto controllo.
Questo torneo è molto imprevedibile, sia tra uomini che donne. Da quasi vent’anni nessun uomo vince due volte di fila allo US Open. Trovi che l’atmosfera qui sia più caotica rispetto agli altri Slam?
JANNIK SINNER: Siamo verso la fine della stagione e molti giocatori sono stanchi o affrontano situazioni diverse. È l’ultimo grande trofeo dell’anno. Qui cambia molto tra giocare di giorno o di sera, e ci sono tanti dettagli che fanno la differenza, come vivere in città e il viaggio verso il torneo. Se non si gestiscono bene queste cose, è difficile rendere al massimo. Il futuro è imprevedibile, vedremo cosa succederà. È comunque un torneo difficile.
Hai detto di aver raggiunto più di quanto sognavi nel tennis. Quali erano i tuoi sogni da ragazzo? Come immaginavi la carriera?
JANNIK SINNER: Da giovane, dicevo ai miei genitori che se a 23-24 anni non fossi stato almeno tra i primi 200, avrei smesso per motivi economici. Viaggiare e avere un coach costa molto. Sono stato fortunato a iniziare a guadagnare già a 18 anni. Da piccolo sognavo la top 100, ora tutto il resto è un grande extra.
Domande in italiano
Hai recuperato dal malessere che ti ha colpito a Cincinnati. Visto che non giochi domenica, hai chiesto di giocare più avanti per avere più giorni di riposo? Puoi dare una valutazione sulla gara di doppio misto che non hai potuto giocare, se hai visto qualcosa?
JANNIK SINNER: Non abbiamo fatto richieste particolari per posticipare la partita; a volte si chiede di giocare di sera o di giorno, ma spesso la decisione spetta all’organizzazione. Sono felice di non giocare domenica e di avere più tempo per recuperare. Per quanto riguarda il doppio misto, mi è piaciuto molto guardarlo, specialmente perché molti dei migliori singolaristi partecipavano. Sono molto contento per Sara e Andrea che hanno conquistato il titolo.
Impressioni dopo le prime sgambate, anche oggi con Mick. Le condizioni sono veloci? Come ti trovi con le palle?
JANNIK SINNER: Le condizioni qui sono diverse da Cincinnati, giocare a tennis qui è più facile. Ho ricevuto sensazioni positive dalla prima partita, anche se l’allenamento è sempre diverso rispetto alla gara. Devo ancora migliorare il servizio, soprattutto quando resto fermo alcuni giorni, ma sono soddisfatto di come stanno andando gli allenamenti.