C’è molta attesa per il torneo che completerà il calendario degli Slam 2025. Lo US Open sarà un crocevia fondamentale anche per dipanare i dubbi sulla vetta del ranking. Jannik Sinner ha la possibilità di mantenere la prima posizione confermando il titolo del 2024. Carlos Alcaraz, però, si è fatto sotto e ha, anche lui, il destino nelle proprie mani.
Come di consueto, prima che si accendano i riflettori sulle competizioni, gli esperti del settore si cimentano in previsioni. Tutti paiono essere concordi sul fatto che il trionfatore di Flushing Meadows sarà uno tra il numero 1 e il numero 2 del mondo, che si sono spartiti gli ultimi sette Major, dall’Australian Open 2024. E Goran Ivanisevic non fa eccezione, pur inquadrando la questione in perimetri differenti. L’ex tennista croato, infatti, non si sbilancia sul possibile favorito, che ritiene essere comunque tra Sinner e Alcaraz, ma si focalizza sulle cause, sul perché questi due giocatori abbiano fatto il vuoto alle loro spalle.
“Pur essendo due giocatori completamente diversi, il fatto che provengano da famiglie estremamente normali è stato fondamentale per il loro sviluppo e la loro rapida ascesa” dichiara Ivanisevic ai microfoni del canale Youtube di First & Red.
“Nel tennis, non ho mai visto famiglie più fuori di testa: tutti che interrompono, non è facile per i giocatori” sentenzia. Difficile non associare queste parole alle dichiarazioni rilasciate dopo la fine della collaborazione, durata appena poche settimane, con Stefanos Tsitsipas. Il ruolo di papà Apostolos è sempre stato al centro delle discussioni riguardanti il tennista greco, che, infatti, è tornato a lavorare con il genitore.
Riferendosi a Jannik e Carlos, Ivanisevic parla anche delle loro famiglie: “Queste due persone sono incredibili. Il padre di Sinner non è nemmeno venuto a vedere la finale del Roland Garros perché stava lavorando. La madre e il padre di Alcaraz sono le due persone più gentili che abbia mai incontrato in vita mia, sono davvero adorabili”.
Poi si addentra tra le differenze tra i due campioni. “Si vede che Alcaraz gioca come un bambino al parco, si diverte, ride. È bellissimo da vedere. Jannik è più simile a Novak” dice l’ex allenatore di Djokovic. “È una versione migliorata di Novak e giocano in modo simile. Con Sinner, sei spacciato. Alcaraz invece gioca con te, capisci? La palla può uscire e poi rientrare”.
Infine conclude menzionando ancora una volta l’importanza delle famiglie e il fatto che, a suo avviso, l’azzurro e lo spagnolo domineranno ancora a lungo: “Il loro ambiente è normale. Il tennis è un processo. Non sai mai quando arriveranno le cose belle. E per questo, secondo me, questi due ragazzi saranno numero uno e due per i prossimi dieci anni, forse quindici. Non so chi sarà il numero uno, chi il numero due, chi vincerà più Slam”.