Sono terminate le qualificazioni per il tabellone principale
dei Campionati Italiani maschili di tennis Under 15 – by
Italgas di singolare e doppio 2025, sono iniziate le
partite del tabellone principale sui campi di gioco della Virtus
Tennis A.S.D., storico circolo bolognese dove a suo tempo si
laureò campione italiano un certo Lorenzo Musetti (nella foto
in compagnia con Flavio Cobolli). La corsa al tricolore, a
questo punto, riguarda i 64 giocatori ammessi al tabellone,
tra i quali gran parte dei talenti nazionali più interessanti.
Nel weekend appena trascorso, le qualificazioni hanno
richiamato un folto pubblico di appassionati, addetti ai lavori e
accompagnatori dei ragazzi impegnati in campo, provenienti
da ogni parte d’Italia. La fase preliminare ha premiato otto
di loro, che potranno giocarsi le loro chances per inseguire un
sogno tricolore insieme ai colleghi esentati dalle selezioni e già
inseriti in tabellone (giocatori con classifica minima 2.7,
convocati nelle rappresentative nazionali, convocati in modo
permanente al centro tecnico di Tirrenia). Le prime cinque
teste di serie del tabellone principale sono Cesare Cattaneo
(1), Giorgio Ghia (2), Zeno Roveri (3), Vincenzo Curinga (4) e Alessandro Matteo Gallo (5).
A seguire con particolare attenzione la manifestazione c’è
Luca Sbrascini, coordinatore nazionale del settore Under 16
per la FITP. Per lui è un ritorno perché da giocatore, su questi
campi, partecipò ai tricolori Under 16 vinti da Paolo Canè nel 1981. «Poi vennero i problemi fisici, ma l’amore per il tennis era già forte e mi portò sulla strada dell’insegnamento». È presto
per fare pronostici sul prosieguo del torneo, ma sulle
aspettative che la Federazione ripone in questa kermesse si
può ragionare. «L’unico obiettivo è la formazione. I risultati
sono senz’altro importanti, ma focalizzarsi su quelli
significherebbe accelerare il percorso di crescita, spesso
forzatamente. Vogliamo far crescere e migliorare i ragazzi,
coltivando le aree formative fondamentali per il loro sviluppo. Ci
interessa che tutte le componenti intorno a loro (club, tecnici,
dirigenti, comitati regionali) contribuiscano insieme a questa
crescita. Una metodologia che tutto il mondo sta apprezzando,
visti i risultati del tennis italiano».
Si può parlare, dunque, di un sistema-Italia… «Un progetto che
parte dal basso, e il segreto è stato quello di far crescere i club e i loro insegnanti. A noi interessa il maestro, che continui a
produrre validi atleti nel corso degli anni. La Federazione
contribuisce offrendo servizi importanti, sia di sostegno logistico
e didattico che dal punto di vista economico, e ovviamente i club
e i loro maestri devono seguire le indicazioni federali. Insomma,
un progetto di assoluta condivisione che dà frutti significativi».
In questo quadro, Virtus Tennis è un posto ideale per mettere
in scena una rassegna che guarda al futuro. «Una realtà
accogliente, è bello veder giocare i campionati in club storici,
che sulla loro storia sanno progettare il futuro».
