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Reading: US Open, Osaka ‘la guerriera felice’: “Mai pensato al ritiro, ho sempre creduto nel ritorno ad alti livelli”
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US Open

US Open, Osaka ‘la guerriera felice’: “Mai pensato al ritiro, ho sempre creduto nel ritorno ad alti livelli”

La giapponese dopo la vittoria su Gauff: "Non ho più fretta di chiudere il punto, fisicamente mi sento al top. Recupero anche tutte le smorzate..."

Ultimo aggiornamento: 03/09/2025 1:41
Di Beatrice Becattini Pubblicato il 02/09/2025
10 min di lettura 💬 Vai ai commenti
Naomi Osaka - US Open 2025 (foto: Pete Staples/USTA)

Naomi Osaka è tornata. La finale a Montreal, seppur persa, aveva restituito al tennis una grande versione dell’ex numero 1 del mondo e la vittoria su Coco Gauff agli ottavi di finale, con il punteggio di 6-3 6-2, non ha che ribadito le sensazioni positive. Adesso sfiderà Karolina Muchova per un posto in semifinale.

D: Naomi, da fuori sembravi molto a tuo agio, molto sicura. Quando è stata l’ultima volta che ti sei sentita così bene in campo? E, se posso aggiungere una seconda rapida domanda tecnica: come si chiama oggi il Labubu?
NAOMI OSAKA: “Onestamente, non so se hai visto le partite di Montreal, ma mi sono sentita davvero bene contro Svitolina quando l’ho affrontata. Quella partita mi ha chiarito che posso sostenere lunghi scambi con chiunque. Poi aspetta, ce l’ho in tasca, che in realtà è un pessimo modo di portarselo dietro. Il Labubu di oggi si chiama Althea Glitterson (sorride)”

D: Hai citato il torneo di Montreal e una delle cose che ricordo è il tuo linguaggio del corpo in finale, soprattutto nei set secondo e terzo, quando sembravi non divertirti troppo. Oggi, nel primo set, nel terzo game quando Gauff ha fatto qualche servizio potente, ho notato che hai sorriso, ed è successo più volte durante il match. È qualcosa che hai deciso di fare consapevolmente o è semplicemente come ti sentivi tornando in campo?
NAOMI OSAKA: “No, per me ciò che voglio ricavare da questo torneo è sorridere e divertirmi. Nella prima partita ero troppo nervosa per sorridere e nel match contro Kasatkina semplicemente non ho sorriso per niente. In questa partita ho voluto essere grata. Lei è una delle migliori giocatrici al mondo e io mi diverto di più quando affronto le migliori. Amo quando fanno dei colpi splendidi o degli ace, perché è così che vincono i tornei. Vedo sempre questi momenti come una sfida. Mi piacciono le sfide”

D: Naomi, la modalità “guerriera felice” è in parte incoraggiata da Tomasz Wiktorowski?
NAOMI OSAKA: “Sì, sicuramente. Sembrava una persona dura, ma quando sorride è davvero come un orsacchiotto. Quando parliamo dopo le partite, non è mai severo. È sempre orgoglioso e incoraggiante. È come se creasse uno spazio sicuro in cui posso esprimere me stessa e il mio tennis”

D: Hai un record notevole quando superi il quarto turno negli Slam. Questo ti mette pressione oppure ti dà fiducia, sapendo che in queste situazioni hai sempre giocato bene?
NAOMI OSAKA: “Onestamente non direi che mi mette pressione o che mi dà fiducia. Per me, questa è una sorta di territorio nuovo a questo punto della mia carriera. Sto solo godendomi il momento e divertendomi. Posso giocare contro le migliori. Se mi chiedete la cosa più emozionante di oggi è che non ho più bisogno di una wild card per entrare nei tornei. Credo che sarò testa di serie nei tornei tipo Indian Wells e Miami e ne sono felice”

D: Hai parlato di tornare sull’Ashe e di giocare contro giocatrici di alto livello e che l’atmosfera conta per te. È perché ti ricorda quando giocavi per trofei e Slam, oppure puoi spiegare quale motivazione ti dà questa situazione?
NAOMI OSAKA: “La motivazione che provo viene dal fatto che da bambina guardavo il torneo in TV sperando di poterci giocare un giorno. Sognavo di giocare su uno dei campi più belli. Giocare nello stadio principale è sempre un onore per me, in qualsiasi fase della carriera. Giocare una partita di cui si parla molto prima è anche molto divertente. Sono questi i momenti per cui gioco a tennis”

D: In campo hai menzionato la partita contro Liudmila Samsonova a Montreal come svolta. Prima di quella, negli ultimi 12 e più mesi, hai perso molte partite simili, in cui hai giocato bene ma sei arrivata a situazioni complicate. Tutti ricordano la partita con Iga a Parigi, ma anche quella con Pavlyuchenkova a Wimbledon. Avevi iniziato a vedere questo come uno schema da rompere per arrivare dove sei ora?
NAOMI OSAKA: “Sì, decisamente. Sono stata frustrata a lungo perché sentivo di giocare bene, ma mancava qualcosa, non so se mentale o altro. Con Samsonova non ho mollato fino all’ultimo punto, poi ho vinto. Da quel momento ho cercato di essere la più grande combattente possibile”

D: Hai detto che Tomasz è come un orsacchiotto. Qual è la sua filosofia tennistica e come vorrebbe che giocassi?
NAOMI OSAKA: “Per me con lui la base è molto buona. Non cerca di cambiare drasticamente nulla nel mio gioco. Piuttosto si concentra sulle piccole cose che potrei dimenticare, su schemi e su colpi che magari non avevo mai considerato prima. Non si tratta di cambiamenti drastici”

D: Quando i risultati non sono stati ottimi, hai detto di aver pensato: non so quanto tempo potrò continuare, sono abituata a certi livelli. Ti sei mai avvicinata concretamente all’idea di smettere?
NAOMI OSAKA: “Onestamente, per niente. Non so se significa che mi piace la sofferenza, ma no.
Una cosa è dirlo, ma farlo davvero, appendere la racchetta al chiodo per sempre, sarebbe una cosa molto spaventosa. Gioco da quando ho tre anni. Dico sempre che per me è come respirare. Non saprei cosa fare.
Sono molto grata di essere qui e l’idea di smettere non mi ha mai sfiorata
”

D: Naomi, due anni fa quando eri qui dopo aver partorito e guardavi Coco, riguardando quel periodo, avresti mai pensato di essere di nuovo in questa posizione entro due anni, giocando nei turni finali di uno Slam e battendo la giocatrice che vinse quella sera?
NAOMI OSAKA: “Sì, anche se forse sono un po’ pazza, ma ho sempre pensato che devi immaginarlo e crederci per farlo diventare realtà. Sei anche davanti a una bambina che immaginava di giocare contro Serena. C’è molto potere nel sognare e nel credere”

D: Cosa pensi della prossima partita contro Muchova, che hai affrontato qui lo scorso anno e con cui ti sei allenata di recente? E giochi diversamente nella seconda settimana di uno Slam? Senti qualcosa di speciale?
NAOMI OSAKA: “Non posso parlare molto della seconda settimana perché è la prima volta che torno qui. Mi sento rilassata, non sono stressata. Volevo avere un anno migliore rispetto al passato e ci sono riuscita a Montreal. Qualsiasi cosa accada nel resto di questo torneo e in Asia, cerco solo di diventare una giocatrice migliore e di imparare da ogni partita. La partita contro Muchova sarà molto dura. È tra le giocatrici più talentuose, fisicamente si muove benissimo ed è molto forte. Sarà una sfida difficile”

D: Quali sono i maggiori miglioramenti che hai fatto nel tuo gioco per tornare a questo livello?
NAOMI OSAKA: “Fisicamente nella mia testa so di poter sostenere lunghi scambi, quindi non cerco di forzare. Sono tranquilla ad aspettare. Non sono una giocatrice difensiva, non cerco solo di spostarmi lateralmente, ma ho acquisito la fiducia di sapere che non necessito di cercare sempre il vincente”

Infine, Osaka risponde ad alcune domande in giapponese, di cui si riportano le risposte.

NAOMI OSAKA: “Ho parlato con GuiGui perché mi sembra di arrivare su tutte le palle. Raramente non arrivo su una palla corta. Magari faccio qualcosa di stupido una volta che ci arrivo, ma ci arrivo sempre. Stavamo parlando, io non corro molto, facciamo molti esercizi diversi, non ti dirò quali, ma sono nuovissimi per me. Ma sta funzionando.

Ho giocato bene. Oltre a giocare bene, ho giocato con intelligenza. Tomasz mi ha dato un piano tattico che ho eseguito bene. Tutto il merito va a lui. Ho avuto subito chiaro cosa dovevo fare. Se uscivo dalle sue indicazioni, era facile rientrare.
Per me ogni partita è diversa. Più ne giochi negli Slam, più impari e ti senti a tuo agio. Oggi ho giocato meglio rispetto all’ultima partita, ma sarà interessante vedere cosa succede più avanti.
Per me Coco è probabilmente la più veloce, se non una delle più veloci, nel circuito. Dimostra quanto io possa accettare di giocare lunghi scambi con lei e sapere che va bene aspettare il momento giusto. Era parte del mio piano non perdere la calma quando lei recuperava tante palle e continuare a costruire il punto” 


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TAGGED:Naomi OsakaUS Open 2025
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