Cori Gauff faceva il suo debutto alle WTA Finals in quel di Fort Worth, tre anni or sono, chiudendo la settimana con un pesante 0-6 complessivo tra singolare e doppio. Oggi, la statunitense è la campionessa in carica del torneo di fine anno e tornerà a Riyadh il prossimo mese per difendere il titolo, forte della sua quarta qualificazione consecutiva.
Nel 2024, la diciottenne di Delray Beach ha compiuto un’impresa che resterà negli annali del tennis: ha sconfitto Aryna Sabalenka e Iga Swiatek – non proprio due passate di lì per caso – e ha poi superato in finale la cinese Zheng Qinwen dopo una battaglia di tre ore, diventando la più giovane vincitrice delle Finals dai tempi di Maria Sharapova (17 anni nel 2004). Un successo che le ha fruttato anche un record in termini di montepremi: ben 4,8 milioni di dollari.
L’attuale numero 3 del mondo (nonché fresca vincitrice del WTA 1000 di Wuhan) si è già qualificata per la sua quarta partecipazione consecutiva all’evento, e racconta ad Arab News il proprio entusiasmo: “Penso che significhi molto per me.
Penso che questo dimostri semplicemente che non sono assolutamente indietro e che voglio continuare a migliorare, salire nel ranking e fare bene. Per me, qualificarmi per le Finals, soprattutto un po’ in anticipo, è semplicemente fantastico.
È un torneo prestigioso, non vedo l’ora di giocare e di farne parte”.
Dallo 0-6 a Fort Worth al trionfo di Riyadh
Il percorso di Gauff è stato tutt’altro che in discesa, ma fin dal debutto nel tour a 15 anni, ha fatto capire che le aspettative su di lei non erano sbagliate. Tornando con la memoria alla sua prima esperienza alle Finals, Cori non può fare a meno di sorridere: “Ricordo che ero così stanca quando ho iniziato quel torneo e non avevo mai giocato così a lungo nella stagione, e in modo così estenuante come in quella precedente; e poi ho giocato anche singolare e doppio. Quando ho perso la mia prima partita, ho pensato: ‘Ok, va bene.’ Avevo solo l’obiettivo di vincere una sola partita e non ci sono riuscita. E poi, onestamente, subito dopo, ho pensato: ‘Beh, per vincere questo torneo, devo impegnarmi così tanto”.
Il successo delle Finals in Arabia Saudita
Le WTA Finals sono il primo evento professionistico femminile di tennis a svolgersi in Arabia Saudita. A Riyadh è in corso un progetto più ampio di promozione dello sport, in particolare tra le giovani ragazze, anche grazie ad attività di coinvolgimento della comunità. Un’iniziativa che ha colpito molto anche Gauff, che ricorda con piacere una delle sue esperienze preferite dell’edizione scorsa: “Abbiamo svolto un’attività con i ragazzi delle Special Olympics, gestita da Judy (Murray, ndr.), ed è stato davvero bello fare questo e incontrare quei ragazzi. Non lo so, ha solo fatto emergere un po’ la bambina che è in me. Mi sono divertita un sacco a fare i giochi e a giocare con i palloncini. E il mio compagno è stato super dolce e divertente. Penso che per me sia stato il momento più divertente in cui abbia mai fatto qualcosa, vedere quanto fossero felici i ragazzi di averci lì e di fargli conoscere il tennis e altre cose. Credo che si tratti del mio ricordo preferito. E poi ovviamente vincere”.
Riyadh, sede stabile per le Finals?
Dopo gli anni di transizione da Shenzhen a Guadalajara, Fort Worth e Cancun, Riyadh rappresenta una nuova stabilità per il torneo, grazie a un accordo triennale in corso fino al 2026. Ma cosa pensa Gauff dell’ipotesi di rendere la capitale saudita la sede fissa dell’evento?
“Non lo so. Dato che nelle mie ultime tre finali sono stata in tre posti diversi, non credo proprio che dovremmo andare in posti diversi ogni anno”, ha sottolineato l’atleta americana. Per poi continuare: “Ora, non credo di essere stata nel circuito abbastanza a lungo da sapere se 10 anni siano la cosa giusta o meno, perché ho giocato in tre anni diversi. E penso decisamente che sia vantaggioso tenere un torneo lì per almeno due o tre anni di fila. Penso che crei una cultura del torneo in quella zona, che può attirare maggiore attenzione e permettere ai tifosi, se vogliono, di pianificare i loro viaggi e altre cose”.
“Credo che questo sia stato il problema con le due precedenti finali WTA prima di quella dell’anno scorso, annunciate piuttosto tardi. E non credo che l’affluenza sia stata grande per questo motivo. Quindi penso che ci sia sicuramente un vantaggio nell’avere stabilità lì. Penso decisamente che per Riyadh sia stato intelligente fare solo tre anni, solo per testare il terreno e vedere come va, considerando che lì non c’è mai stato un evento professionistico femminile. Ma dal punto di vista delle giocatrici, mi è sembrato decisamente un successo. Non so come sia andata a livello logistico e tutto il resto, ma dalla mia esperienza, sembra un successo. Quindi non mi dispiacerebbe tornare in futuro per più di tre anni”.
La passione dei tifosi
Uno degli aspetti che più ha colpito la statunitense durante l’edizione 2024 è stata la risposta del pubblico: “Penso che lo sport abbia il potere di fare molte cose e di unire le persone.
E ho sentito l’energia che c’era quando ero allo stadio, che tutti si divertivano giocando a tennis e si riunivano. C’erano persone di tutte le nazionalità, alcuni americani, cinesi, tutti. Onestamente, non mi aspettavo che arrivassero così tante persone per il torneo. Quindi, sono rimasta piuttosto colpita nel vedere quanta gente è venuta e mi è piaciuta l’atmosfera”. In particolare, ha apprezzato il tifo caloroso durante la finale contro Zheng Qinwen: “È stato davvero divertente giocare davanti a loro. La finale è stata una delle mie atmosfere tennistiche preferite.
Adoro i tifosi cinesi, anche se non tifano per me, ma portano con sé quell’energia”.
Appuntamento al 1° novembre
Le WTA Finals 2025 si svolgeranno dal 1° all’8 novembre presso la King Saud University Indoor Arena. Parteciperanno le migliori otto giocatrici di singolare e le otto migliori coppie di doppio dell’anno.
Sono già qualificate sei giocatrici: Aryna Sabalenka, Iga Swiatek, Amanda Anisimova, Madison Keys, Cori Gauff (per l’appunto) e Jessica Pegula. Rimangono da assegnare due posti, contesi da Mirra Andreeva, Jasmine Paolini ed Elena Rybakina. Gauff, che a soli 21 anni è già due volte campionessa Slam, punta a riconfermarsi nel torneo che ha sancito la sua definitiva consacrazione tra le grandi del tennis mondiale.