Più o meno tutti gli addetti ai lavori hanno ormai fatto il… lavoro a cui sono (siamo…) addetti, vale a dire parlato e scritto della decisione di Jannik Sinner di non fare parte della squadra azzurra che disputerà le Finali di Coppa Davis, Ubitennis compreso con il direttore Ubaldo Scanagatta e il vicedirettore Vanni Gibertini. C’è chi ha criticato, chi ha compreso, chi ha analizzato; insomma, un tennista dice qualcosa di importante (sportivamente parlando) e i media commentano.
A volte però capita anche il contrario ed è quello che è successo all’ultimo episodio del podcast di Eurosport “Schiaffo al volo”, con protagonisti Simone Eterno e Jacopo Lo Monaco. Nel caso specifico, sono state alcune frasi di Jacopo a provocare la reazione di un tennista, anzi due: Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti. Andiamo innanzitutto a vedere il commento del giornalista e telecronista di Eurosport a proposito di Rune e del grave infortunio al tendine d’Achille patito sabato scorso al torneo di Stoccolma.
“Considerando le stagioni di Rune, ormai sono tre, dal successo di Bercy del 2022, dove aveva battuto tutti compreso Djokovic in finale. Quasi tre anni completi. Lui era ormai in una situazione di limbo perché invece di crescere, inizialmente è stato più stazionario e questa è stata una stagione negativa”.
Ricordiamo che Holger ha raggiunto il numero 4 del ranking nell’agosto 2023, ha chiuso la stagione passata al numero 13 del ranking e attualmente è al n. 10, dodicesimo nella Race, con 36 vittorie e 22 sconfitte nel suo 2025 che, ovviamente, si è purtroppo concluso anzitempo.
“È sceso in classifica mondiale rispetto all’anno scorso e ancor più rispetto a due anni fa” continua Lo Monaco. “Quindi, se la prende nel modo giusto, forse è la cosa migliore che gli potesse accadere”. Interviene Simone Eterno: “Addirittura, la vedi come un momento di riflessione”.
“Se la prende dal verso giusto, in cui diventa più maturo…” spiega Jacopo. “Perché quando sei giovane pensi che la carriera sia infinita, ‘tanto ho molti anni davanti’. Un infortunio come questo ti fa capire che invece anche il tuo corpo è fallibile e che è meglio prendersi cura al 100% – poi vorrei capire come mai saltino i tendini di Achille a sportivi di altissimo livello di vent’anni”.
Quasi superfluo rimarcare che “è la cosa migliore che gli potesse accadere”, parlando della rottura del tendine d’Achille che potrebbe richiedere almeno sei mesi per il recupero, è l’opinione che qualcuno non ha accolto con piacere. Prima di riportare la replica di Matteo Berrettini, tuttavia, vale la pena sottolineare che Jacopo è un ottimo tennista (è stato seconda categoria) e ha subito lo stesso infortunio di Rune. Per dire che sa di cosa parla. Ecco allora cosa risponde Matteo (grassetti di Ubitennis) che, come lui stesso ammette, quando si parla di infortuni non fatica a provare empatia.
“Ragazzi, io capisco tutto eh, però sta roba è veramente agghiacciante… Pensare che un infortunio di questa portata possa essere la cosa migliore che possa accadere ad un giocatore di 22 anni, 11 del mondo vuol dire: o essere in mala fede o capire veramente poco di questo sport e dello sport in generale. La maturazione, agonistica e non, arriva con il tempo, con le sconfitte, con le vittorie, con le partite perse con match point o magari vinte giocando male. Questo è un infortunio che può cambiare radicalmente la vita di una persona, figuriamoci una carriera a questo livello. Io ascolto sempre e commento quasi mai, ma qui si rasenta la follia, capisco il voler parlare, dire la propria, sempre, in ogni caso, ma sentir dire ‘il tendine ha fatto pop’ senza un minimo di compassione o sensibilità, come se stessimo raccontando di un palloncino da far scoppiare alle giostre mi fa venire i brividi.
Dietro quell’infortunio ci sta sofferenza, mentale e fisica, dubbi e momenti così bui da poter compromettere la salute mentale di un ragazzo giovanissimo. Forse mi ci sono immedesimato, forse so che cosa significa vedere scivolare via determinate cose senza avere nemmeno la chance di provare a fermarle, forse so quanto è dura tornare da un infortunio, ma sono sicuro che pensandoci bene, anche voi vi sarete accorti che sta roba vi è uscita male. Mi sbaglierò ma credo che il cambio di marcia necessario nella cultura sportiva italiana passi anche da qui, da come vengono raccontate le cose e come vengono analizzati certi argomenti. Mettere davanti i potenziali risultati di un giocatore rispetto alla sua salute credo non sia il giusto modo di guardare e commentare lo sport. Detto questo, Holger tornerà e sarà più forte di prima, ma fidatevi, nessun atleta del mondo vorrebbe affrontare un infortunio del genere, anche se gli dicessero che grazie a quello ci sarebbe una minima chance di migliorare il suo best ranking o primato personale…”
Poco dopo, Lorenzo Musetti ha scritto sotto il post di Matteo: “Da leggere ‘BENE’ e ad ‘ALTA VOCE'”.
Nel frattempo, Holger Rune è stato operato con successo, ma è ancora presto per parlare dei tempi di recupero.