Grande delusione nel team ceco dopo la sconfitta con la Spagna nel quarto di finale di giovedì; sia Berdych che Mensik trovano tuttavia modo di salvare alcuni aspetti della giornata, inserendoli nel cammino di una crescita tutta da costruire.
D: Tomas (Berdych), quale è stato il momento-chiave nel doppio?
Berdych: “Non saprei indicare un punto in particolare perché abbiamo avuto set point in entrambe le frazioni; se avessimo vinto il primo probabilmente sarebbe andata in maniera diversa, ma i “se” non appartengono al tennis. Non avremmo potuto andare più vicini alla vittoria di così senza afferrarla, abbiamo avuto poca fortuna, capita nel tennis”.
D: come si digerisce tutto ciò a caldo per guardare al futuro? Il team è molto giovane…
Berdych: “Per i ragazzi è stata una buona stagione in Davis e li devo ringraziare per il coinvolgimento e la disponibilità dimostrata. Abbiamo vinto in casa e negli USA, in condizioni difficili; qui abbiamo dato tutto ed è finita 2-1 per loro nel modo che avete visto ma io sono fiero della squadra. Certo la Coppa Davis non si vince dalla sera alla mattina, tutto quanto ci accade è parte di un processo; sarà interessante vedere cosa ci riserverà il futuro”.
D: Sei fiero di loro ma cosa dici di te stesso e della tua esperienza come capitano?
Berdych: “Di me non lo dirò dal momento che non lo facevo nemmeno quando giocavo, quindi lascio l’esercizio ad altri. Certo questo ruolo è diverso, devo guidare i ragazzi a dare il meglio di loro stessi; sono all’inizio del viaggio e spero di avere il tempo necessario per lavorare bene con loro, i risultati arriveranno”.
D: Cosa pensi dell’ultimo match? Sull’ultimo punto ha pesato la pressione o cos’altro?
Mensik: “E’ iniziata benissimo con la vittoria, poi dopo il match di Jiri siamo tornati in campo per il doppio; è stato un incontro serratissimo e si è deciso in pratica, così mi diceva il coach, su di un paio di punti, uno per set. Ci sono stati diversi alti e bassi, come capita in doppio, io dioco soprattutto il singolare e quindi forse la vedo in una differente prospettiva ma certo è stata una sconfitta durissima, triste”.
D: Il peggior modo di chiudere la stagione, Jakub, ma come vedi il 2025, con i progressi che hai fatto, e cosa vuoi migliorare nel 2026?
Mensik: “Pessima sconfitta ma, se guardo in generale, è stato un viaggio magnifico e avrei senza dubbio firmato a inizio anno per un ingresso nei top 20, come poi è stato. La cosa che più conta per me è vedere ampi spazi di crescita in molti aspetti del gioco, e anche fuori dal campo. Cercherò di migliorare cogliendo tutte le occasioni, ogni giorno e in ogni torneo”.
D: Tomas tu hai vinto la coppa due volte, con Stepanek e gli altri: cosa pensi della formula, la rimpiangi? La scorsa settimana abbiamo ascoltato alcune idee da Sinner, Alcaraz, Zverev con proposte come disputarla ogni due anni, cinque match e non tre, le Finals in due giorni…
Berdych: “Ne ho già parlato prima di giocare questo incontro quindi non riprenderò l’argomento, non voglio sembri che ci stiamo lamentando della formula perché abbiamo perso. Se vuole la risposta la troverà facilmente nelle interviste precedenti”.
