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Rassegna stampa

Rassegna stampa – Oggi Italia-Belgio, avanzano Spagna e Germania

La rassegna stampa di venerdì 21 novembre 2025. E' il giorno di Italia-Belgio (Cocchi, Crivelli, Ercoli, Azzolini). Il doppio spagnolo elimina i Cechi (Strocchi). Le furie rosse alla prova Zverev (Iaria)

Ultimo aggiornamento: 21/11/2025 9:45
Di Alessia Gentile Pubblicato il 21/11/2025
20 min di lettura 💬 Vai ai commenti

Prendiamo la Davis (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

La Spagna, ieri, lo ha mostrato al mondo: si può vincere facendo gruppo, si può vincere con l`orgoglio, si può vincere essendo squadra anche senza la superstar Alcaraz. L`Italia lo aveva fatto mercoledì contro l`Austria, passando alle semifinali senza Sinner e Musetti. Oggi il gruppo di Filippo Volandri («Molti mi invidiano perché i miei giocatori vanno tutti d`accordo, ho colleghi che hanno persone in squadra che non si parlano», diceva) è pronta a fare lo stesso dalle 16 contro il Belgio per puntare a uno storico tris. C`è da segnare un`altra tacca nella storia della Davis: vincere oggi vorrebbe dire avere la possibilità di giocarsi la finale davanti al pubblico di casa come non succedeva dal 1998. Era un`altra era tennistica, la Coppa aveva ancora il formato tanto rimpianto dai nostalgici, e l`Italia rincorreva l`Insalatiera dalla prima e unica vittoria, nel 1976. Oggi il nostro Paese, che non perde in Coppa Davis dalla prima sfida col Canada nella fase a gironi del 2023 (fanno 12 vittorie di fila tra preliminari e fasi finali) è una potenza del tennis, con nove azzurri tra i primi cento del ranking mondiale. Per questo, affrontare il Belgio senza i primi due della classe, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, non fa paura. Berrettini era stato chiaro prima di iniziare la settimana di Bologna: «Venuti a sapere dell`assenza di Jannik e di Lorenzo, nessuno di noi si è sentito perso. Non c`è paura, non tremiamo. Non c`è alcuna tensione. Siamo tutti giocatori esperti, Vavassori e Bolelli stanno giocando benissimo in doppio, Cobolli sta avendo la miglior stagione della carriera, Sonego è in un ottimo momento e io, da parte mia, sento di poter dare il mio apporto». Detto, fatto. Ancora una volta, per Berrettini l`azzurro è stato balsamo, energizzante, antidolorifico. La sua vittoria contro Rodionov, a cui ha annullato tre set point rispolverando il martello letale dei vecchi tempi, ha aperto la strada verso la semifinale di oggi. Lui e Flavio Cobolli hanno esordito senza dover scomodare Andrea Vavassori e Simone Bolelli, tra i Maestri del doppio. Oggi, contro i singolaristi belgi, sarebbe bene ripetersi. Matteo, salvo acciacchi nella rifinitura mattutina, sfiderà Raphael Collignon. Il numero 86 al mondo (è stato anche 73 ma non di più) è il classico giocatore da Davis, uno che si esalta con la maglia del proprio Paese sulle spalle. […] Flavio Cobolli ha retto bene il peso del numero 1 sulle spalle, ma oggi dovrà essere molto lucido e concentrato per spazzare via dalla memoria i ricordi della sconfitta dello scorso anno a Bologna contro Zizou Bergs. Questo è un altro Cobolli, più esperto e sicuro, con più armi al proprio arsenale. La pressione, lo ha detto lui stesso, lo carica. La maglia della Nazionale gli trasferisce i superpoteri. Ieri si è allenato bene, le emozioni dell`esordio sono benzina sul fuoco di questo ragazzo che ha iniziato in una squadra di calcio e cerca la consacrazione nell`Italia del tennis. […]

La rinascita di Bergs, Collignon eroe per caso e uno squalo come Ct (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Lo Squalo naviga sottotraccia nel mare vorticoso della Davis, pronto ad azzannare nemici più grandi di lui. Era il soprannome di Steve Darcis, capitano del Belgio, quando giocava: «Ci siamo goduti la vittoria sulla Francia, ma tutti i miei ragazzi hanno un grande sogno e lo stanno coltivando. Con l`Italia ovviamente siamo sfavoriti, ma in Davis spesso ci sono sorprese». E del resto chi l`avrebbe detto che sarebbe stato uno Zizou a far la festa ai francesi nei quarti, anche se il numero uno belga Zizou Bergs, chiamato così da papà Koen che aveva una smodata passione calcistica per Zidane, a inizio anno aveva rivelato un orizzonte ambizioso per i suoi obiettivi: «Posso puntare alla top 10». Magari ha esagerato (ora è 43 dopo che ad ottobre aveva raggiunto il best ranking di 39), ma senza dubbio, per lo stile spumeggiante corredato dallo smash al salto in stile Sampras, è uno dei pochi giocatori rimasti per cui si pagherebbe volentieri il biglietto. E dire che la sua avventura in Davis, quest`anno, era cominciata con un inghippo: nel match decisivo di primo turno in casa contro il Cile, mentre festeggiava il break decisivo nella sfida contro Garin, è saltato involontariamente addosso al rivale, ferendolo a un occhio. Il cileno si ritirato e la sua squadra ha fatto ricorso, respinto. […] Il Belgio, che ha pure un ottimo doppio in Vliegen e Gille, finalisti al Roland Garros 2023, rappresenta il classico esempio di gruppo che in Davis è capace di esaltarsi oltre il valore individuale. Infatti nel playoff di settembre in Australia l`eroe, con due successi, è stato Raphael Collignon, n.86 Atp (best ranking 73, a ottobre), che batté pure De Minaur in 3 ore e 12 minuti, unica vittoria in carriera contro un top 10, dopo aver rischiato il ritiro per crampi. Figlio di un neurochirurgo di fama mondiale, è nato a Rochester, in Minnesota, dove il padre era primario, ma a un anno è tornato in Belgio, a Fayenbois, e il circolo di tennis era talmente vicino a casa che si sentiva il rumore delle palline persino in soggiorno. Non solo: da quelle parti abitava anche la famiglia Goffin e la mamma di David fece spesso da babysitter al piccolo Raph, che adesso è allenato proprio dal ct Darcis: «La Davis è sempre stato il mio sogno di bambino». Messaggio all`Italia.

Italia, missione finale (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

Si riparte dalle certezze o ci sarà spazio per una novità? Bisognerà attendere ancora qualche ora per conoscere le scelte di Filippo Volandri in vista della semifinale contro il Belgio. La giornata di riposo non ha svelato molto, ormai da qualche anno la squadra azzurra ha l`abitudine di allenarsi a porte chiuse quando sono lontani dal Centrale. Televisioni e stampa possono assistere solo ai primi minuti, poi il sipario cala e i misteri restano ben custoditi. Quel che è certo è che tutti gli azzurri si sono allenati nella giornata di ieri, compreso Matteo Berrettini, in campo per circa 40` con coach Bega. Il clima, dopo il debutto vincente contro l`Austria, è apparso sereno e concentrato: adesso in palio c`è un posto in quella che sarebbe la nostra terza finale di Coppa Davis consecutiva, sarebbe significativo riuscirci anche senza i due tenori dal timbro più brillante. Il nodo principale, riguarda nuovamente il ballottaggio Berrettini-Sonego per il primo singolare. Da un lato, Matteo da numero 2 è una carta importante da giocare: lui ha respinto ogni voce su una condizione precaria e, nei momenti chiave, ha dimostrato di saper fare la differenza Dall`altro, il rischio di terzo set con Rodionov ha lasciato la sensazione di una prova ancora distante dal suo vero potenziale. Sonego, dal canto suo, ha chiuso il 2025 con la semifinale di Metz e, poco prima, con la vittoria nel derby di Parigi contro Musetti. Qui è seguito da Vincenzo Santopadre, che dal prossimo anno sarà il suo unico coach. […] Sul fronte dei numeri uno, i precedenti tra Flavio Cobolli e Zizou Bergs sono già due: lo scorso anno a Bologna, al debutto in Davis, il romano perse in tre set (6-3 6-7 6-0); al contrario, poche settimane prima, a New York, si era imposto in quattro. […] Al di là delle curiosità di formazione, alla Supertennis Arena di Bologna l`attesa è grande. Il pubblico ha risposto con entusiasmo già contro l`Austria, e l`ottimismo cresce ora che il traguardo si avvicina. Gli azzurri, per scaramanzia e prudenza, non si sbilanciano, anche perché le eliminazioni di Francia e Repubblica
Ceca rammentano che la Coppa Davis resta un terreno imprevedibile. Con il tabellone che si svuota, però, l`Italia può davvero sognare il terzo trionfo consecutivo, un`impresa che non si vede dai cinque titoli in fila degli Stati Uniti (1968-1972). […] In una stagione in cui il tennis italiano, maschile e femminile, ha continuato a brillare, chiudere con la ciliegina sulla torta sarebbe il modo perfetto per coronarla.

Cobolli dribbla Zizou (Daniele Azzolini, Tuttosport)

In fondo, perché chiamarlo Zizou? D`accordo, l`amore del padre per Zinedine Zídane. E l`immancabile sogno di ogni genitore che uno dei figli prenda il mondo a pedate. Ma il primo, Maxim, è diventato istruttore di sci, c`è da chiedersi se l`unico in Belgio, il Paese più pianeggiante d`Europa. L`altro, Zizou per l`appunto, s`è inventato tennista e se pensa al calcio tifa Mechelen, non Juventus o Real Madrid, che fecero da alcova al vero Zizou calciatore, ma il non troppo famoso Yellow Red Konhildijde Voetbalclub, nella città che i francesi chiamano Malines. Ma siamo in Belgio, e dunque Mechelen (a 71 chilometri da Lommel, dove Bergs è nato 26 anni fa, nelle Fiandre), quattro titoli della massima serie belga, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Uefa, vinte quando Zizou non era ancora nato. Così va la vita, direte voi, e così dico anch`io. I genitori a volte ci azzeccano, altre nemmeno un po’. Comincia da qui la storia dello Zizou tennista che tutto ricorda, fatti i debiti distinguo, tranne che lo Zizou calciatore, i suoi tocchi, le tranquille cavalcate in progressione, gli slalom calmi e beffardi. Per far posto a un tennista abbastanza eccentrico, di buoni colpi e qualche trovata spettacolare, ma spesso sul filo, elettrico nei modi e nelle giocate. Imprevedibile per tutti, anche per se stesso. Sarà il match tra Flavio Cobolli e Zizou Bergs al centro della sfida di oggi (ore 16) con il Belgio, semifinale bolognese di Coppa Davis. Forse quella decisiva. I due si conoscono, e ognuno ha lasciato sull`altro il segno di almeno un ceffone. Cobolli vinse agli US Open, in quattro set, soffocando con il suo tennis di corsa le velleità del belga. Bergs si prese invece il match di Davis, proprio a Casalecchio sul Reno. Ma era il primo di Flavio in Coppa, che partì bene e precipitò nel terzo, per riprendersi poi con bello spirito nel match successivo, contro l`olandese Griekspoor, uno che non si batte se non sei forte abbastanza per farlo. […] «Zizou è un brutto cliente, uno di quelli che non sai mai come prenderlo», ragiona Cobbo, parecchio su di giri. «Ma tutto il Belgio è forte, e anche Raphael Collignon ha fatto passi avanti importanti. Io quando avverto la pressione, mi sento meglio, mi viene la voglia di giocare. Ogni partita però è diversa, occorrerà tutta la nostra energia per arrivare in finale. E con la nostra, anche quella del pubblico». Come si vede, c`è un messaggio per Berrettini: attento a Collignon. Un ventitreenne di un metro e 91 che ha impiegato un po` a uscire dalla zona Challenger, e ora ha trovato un posto di rispetto nella classifica Atp, dove si è installato al numero 86 (73 il best ranking). Non si sono mai trovati di fronte, ma i risultati in Coppa del belga (quest`anno ha battuto in Australia Vukic e De Minaur) dicono che non sarà un avversario da sottovalutare. […]

Il doppio spagnolo elimina i Cechi (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

Già, l`infortunio che ha messo fuori causa Carlos Alcaraz sembrava aver ridimensionato le ambizioni della Spagna nella Final 8 di Coppa Davis anche perché di fronte aveva un team con due top 20 e il n.32 del ranking. Invece, anche senza il n.1 del mondo, a Bologna la squadra capitanata da David Ferrer ha superato 2-1 la Repubblica Ceca meritandosi un posto in semifinale, dove mancava dal 2019 quando alzò la mitica Insalatiera d`argento. Eppure il confronto era cominciato in salita per gli iberici visto che nel singolare d`apertura Pablo Carreno Busta (n.89 Atp) aveva ceduto 7-5 6-4 a Jakub Mensik, che lo precede di 70 posizioni in classifica, praticamente ingiocabile al servizio (a referto 20 ace e il 66,7% di prime in campo). A mettere a segno la sorpresa di giornata è stato però Jaume Munar (n.36), capace di centrare la sua prima affermazione in Davis regolando 6-3 6-4 Jiri Lehecka (n.17). Marcel Granollers e Pedro Martinez hanno completato la rimonta delle `Furie Rosse`, imponendosi 7-6(8) 7-6(8) su Tomas Machac e Jakub Mensik, che hanno di che recriminare visto che nel primo tie-break conducevano 5 a 2 e hanno mancato tre set-point (due consecutivi) e in quello del secondo hanno di nuovo fallito due palle-set, prima del doppio fallo del 20enne di Prostejov che ha fatto scoppiare la festa iberica. «Continuiamo a sognare e a lottare – ha sottolineato Ferrer -. Sapevo che eravamo pronti a fare grandi cose. Ora è il momento di riposare e godercela, perché è stata una giornata intensa e piena di emozioni, poi penseremo al prossimo avversario». […]

Le furie rosse alla prova Zverev (Marco Iaria, La Gazzetta dello Sport)

Altro che “esibizione”, caro Sascha. Ce l`hai dimostrato tu stesso, domando Cerundolo con i tedeschi in svantaggio 1-0. E poi il doppio decisivo, ondeggiante su un`altalena di emozioni, conclusosi solo all`una di notte. Alla fine l`hanno spuntata i “vecchietti” Krawietz e Puetz, 71 anni in due. Argentina ko, Germania in semifinale, dove domani (ore 12) affronterà la Spagna. È stata una rimonta nella rimonta. Prima Zverev a pareggiare la vittoria iniziale di Etcheverry, quindi il doppio a recuperare un set di svantaggio a Molteni e Zeballos imponendosi 12-10 in un tie break infinito in cui hanno sciupato quattro match-point e ne hanno annullati tre. Il numero 3 del mondo, unico top ten a Bologna, può proseguire il suo piano: riscattare una stagione «incredibilmente insoddisfacente» e riportare la Davis in Germania, 32 anni dopo l`ultimo trionfo. Il primo match è stato una lotta. Etcheverry l`ha fatto suo con due tie break (7-3 9-7). E pensare che Struff, reduce dal titolo Challenger di Lione, era partito fortissimo, giocando d`attacco e costringendo l`altro ad arrancare: 3-1 e tre palle break per ipotecare il primo set. Poi l`argentino ha cambiato modo di rispondere, entrando più dentro il campo, ed è riuscito a estrarre il massimo dal servizio (23 ace, di cui 7 di fila, e 72% di prime). È vero che nel secondo set ha dovuto salvare altre tre palle break nel secondo set, ma nei restanti turni di battuta lui e il tedesco hanno concesso pochissimo. Un equilibrio rotto soltanto al sedicesimo punto del tie break, che ha esaltato le doti da fighter del 26enne di La Plata. […] Ad avviare la rimonta tedesca ci ha pensato Zverev, nel secondo singolare. Cerundolo aveva vinto tre match su quattro nei precedenti, sebbene fossero stati giocati tutti sulla terra. E Sascha aveva recitato da comprimario alle ultime Finals perdendo da Sinner e, soprattutto, da Auger-Aliassime («la mia peggior partita nell`ultimo mese»). Insomma, qualche dubbio c`era. Spazzato via a Bologna. Zverev ha ritrovato il servizio dei giorni migliori: due soli punti persi per strada nel primo set, nessuna palla break concessa in tutta la partita, 7 ace e 71% di prime. La vittoria l`ha costruita così, e con la diagonale di rovescio. Non ancora uno Zverev al top, ma una versione essenziale ed efficace, pienamente sufficiente per portare a casa il punto senza patemi: archiviato il primo set per 6-4, anche nel tie break del secondo (7-3) il tedesco è sempre stato in controllo. «Per me è stata un`ottima partita, Francisco è un avversario molto duro che mi aveva già battuto altre volte, per questo era molto importante giocare il primo set come ho fatto. Sono orgoglioso di aver consentito alla Germania di giocarsi tutto nell`ultimo match. Ho grande fiducia nel nostro doppio», ha detto Sascha dopo la sua partita. Aveva ragione.


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