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ATP

ATP Buenos Aires: Nadal raggiunge l’amico Monaco in finale

Ultimo aggiornamento: 01/03/2015 0:03
Di Roberto Salerno Pubblicato il 28/02/2015
7 min di lettura 💬 Vai ai commenti
Rafael Nadal al torneo di Rio de Janeiro
Rafael Nadal al torneo di Rio de Janeiro

A Buenos Aires, Juan Monaco torna in finale in un torneo ATP sconfiggendo dopo una dura battaglia Nicolas Almagro. Troverà, come previsto, Rafa Nadal, apparso in ripresa

Non sarà male cominciare da Carlos Berlocq, padre di famiglia, numero 74 della classifica mondiale, 32 anni appena compiuti. Quest’anno “Charlie”, come ama farsi chiamare, prima di giocare a poche centinai di metri dal luogo in cui risiede, aveva giocato 5 partite. Ne aveva vinta una contro il connazionale Pella, numero 174; e perso 4. Poi la settimana di gloria. 2 set a 0 a Schwartzman; 2 set a 0 a tal Fognini; 2 set a o a Rola., E oggi era 6-1 avanti nel tiebreak contro tal Rafael Nadal, uno che ha vinto la miseria di 14 slam più di Berlocq, di cui 9 a Parigi, sulla stessa terra rossa che stava sotto i piedi dei due giocatori di oggi.

Ebbene forse non ci crederete ma Berlocq oggi ha avuto un paio di palle break nel terzo game del primo set e poi ha sofferto le pene dell’inferno sul suo servizio senza impensierire più quello del suo avversario. Negli ultimi 4 game di risposta, Berlocq aveva collezionato la miseria di 3 punti, mentre l’avversario collezionava palle break da fallire inesorabilmente. Una volta iniziato il tiebreak cosa volevate che succedesse? Ovviamente Berlocq volava sul 6 a 1 con Nadal che non sapeva letteralmente che pesci pigliare. Al servizio per salvarne almeno un paio, di questi set point, Nadal subiva un missile che finiva la sua corsa qualche millimetro oltre la linea di fondo campo, con il buon Charlie che già esultava. Brutta mossa, perché uno dopo l’altro Nadal recuperava anche gli altri 4 set point – uno grazie ad un passante assurdo di Berlocq, che finiva la sua corsa esattamente dove la racchetta di Rafa l’aspettava e andava avanti 7-6. Qui il povero Carlos riusciva a pareggiare i conti ma poi sparacchiava l’ennesimo rovescio non si sa bene dove, prima che Nadal chiudesse da par suo il set. 

Perso il primo set del suo torneo nessuno avrebbe scommesso più un centesimo su Berlocq. Ma questo è il suo torneo e almeno che l’altro se la guadagni la partita. L’argentino volava sul 2-0 per poi ricrollare in un mondo tutto suo, fatto di schiaffi al volo fuori di metri, di volée – il suo colpo migliore, dice – sprofondate nella rete o preda di un adesso famelico Rafa. Il rinfrancato Nadal riusciva persino a non soffrire più sulla sua diagonale destra e lasciava solo le briciole al giocatore di casa. Nadal chiudeva al primo match point, dopoa ver concesso il brivido di un’ulteriore palla break, annullata come ai bei vecchi tempi, cioè sfiancando l’avversario, che stremato colpiva un rovescio che si spegneva quasi prima di arrivare alla rete.

La finale col suo amico Pico sembra scritta, anche se Nadal avrà di fronte il terzo argentino di fila. Se vince Rafa tornerà al terzo posto del ranking, abbandonato una settimana fa per colpa di Fognini. Se perde forse – forse – rimarrà quarto, ma dietro Nishikori, non dietro Murray.

Poco prima se Almagro cercava un modo per riassaporare le dure battaglie dei campi da tennis sarà uscito dal campo decisamente  soddisfatto. Opposto ad un “faticatore” della terra rossa, il compagno di doppio di Rafael Nadal, Juan Monaco, Nicolas ha lottato con le unghia e con i denti per mostrare, a se stesso prima che agli altri, che la strada per il recupero è forse finita. Adesso Nicolas è un giocatore come quello di prima dell’infortunio al piede che gli ha fatto perdere l’intera seconda parte della stagione scorsa. E come il giocatore che era prima, ogni tanto va fuori dalla partita, giocando dei primi set come quello di oggi, un cui è andato a servire per 5 volte, una volta ha tenuto il servizio a zero e le altre 4 lo ha perso. Per quanto il buon Pico potesse essere in vena di regali, facendosi brekkare addirittura a zero quando è andato a servire per il primo set, non poteva esimersi dall’incamerare il primo parziale col risultato di 6-3.Medie, come si dice in modo poco galante, da “tennis femninile”.

Nel secondo set, e chi se lo aspettava? – le cose cambiavano radicalmente. Non solo i due cominciavano a tenere il servizio, ma lo facevano persino in relativa tranquillità. Monaco concedeva un paio di palle break tra il quinto e il settimo game e Almagro neanche una fino… al decimo game. Con Monaco avanti 5-4 il murciano andava sotto 15-40 ma riusciva ad annullare entrambi i match point  e portare la partita al tiebreak. Qui l’uomo di Tandil andava avanti prima di un doppio minibreak (3-0) e, raggiunto sul 3 pari si portava ancora avanti. Almagro non mollava, riusciva ancora a recuperare e chiudeva al suo secondo set point.

Il terzo set si apriva ancora con Almagro che cedeva la battuta, ma il gioco rimaneva più legato ai servizi e bisognava aspettare il sesto game per pareggiare i conti. Per la prima e ultima volta Almagro andava avanti nel match sul 4 a 3 ma al turno successivo cedeva ancora il servizio. Tutto finito? No, perché Almagro andava 0/40 ma stavolta “Pico” chiamava a raccolta le energie residue, infilava 5 punti di fila e chiudeva al terzo match point, un’ora dopo il primo.

 

Risultati:

J. Monaco b. N. Almagro 6-3 6-7(6) 6-4

[1] R. Nadal b. C. Berlocq 7-6(7) 6-2


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