ATP Miami. N. Djokovic b. M. Klizan 6-0 5-7 6-1. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic
Cosa è successo sul 5-4 nel secondo?
Congratulazioni a Martin per aver lottato e avermi fatto giocare colpi extra. Il gioco nel secondo set è stato piuttosto diverso rispetto al primo, all’inizio del match ovviamente mi sono sentito straordinario e poi nei primi tre game del secondo set ho fatto due doppi falli e in qualche modo l’ho fatto rientrare in partita. Beh, ho avuto molte opportunità quando ho servito per il match sul 5-3, ma non ho trovato un modo per chiudere il match in due set di fila. Ancora congratulazioni a lui per aver giocato bene e lottato. Ho abbassato il livello nel secondo set, però, sai, nel terzo sono riuscito a riprendermi e ottenere la vittoria.
Cosa ti sei detto all’inizio del terzo? La situazione era cambiata.
Beh, sono stato in queste situazioni molte volte nella mia carriera, e l’esperienza ovviamente aiuta a riorganizzarsi e a trovare una strada. Si tratta sempre di trovare una strada. Alcune volte deve andare così, questo è lo sport. È difficile giocare dal primo all’ultimo punto nel modo in cui ho giocato nel primo set, sapevo che lui avrebbe iniziato a giocare meglio una volta entrato nel match, una volta che si sarebbe sentito a suo agio su un campo dove non gioca molto spesso. È il primo match del torneo, è sempre ostico giocare contro un giocatore di qualità come Martin e questo lo sapevo, ho perso la concentrazione e l’intensità che avevo nel primo set e ho perso il vantaggio, ma fortunatamente per me ne sono venuto fuori.
Quali erano le tue aspettative sul match?
Mi aspettavo un incontro duro, sapevo che lui non aveva nulla da perdere ed è molto solido sia dal lato del dritto che del rovescio, può colpire molto bene. È un giocatore un po’ imprevedibile perché può fare molti errori non forzati ma d’altro canto può anche fare molti vincenti. Dunque nel secondo set, specialmente verso la fine, ha giocato molto bene, attaccava la mia seconda e dettava il gioco. Ma come ho detto, son riuscito a trovare una via.
Hai detto che l’esperienza è stata un grande fattore che ti ha permesso di superare questa situazione. È ancora un metodo quello di evitare di frustrarti quando sei vicino alla vittoria del match?
Ero frustrato, non ci sono dubbi, e ogni atleta passa attraverso alti e bassi e diverse emozioni durante match come questi, ed è importante riorganizzarsi sempre e conservare la fiducia e la padronanza di sé, perché questo è qualcosa che ti dà sempre la vittoria che stai cercando.
(a proposito del suo avversario.)
Non l’ho visto giocare molto, so che negli ultimi due anni ha avuto a che fare con gli infortuni, però lo ricordo quando eravamo junior. Un giocatore molto talentuoso e un altro giocatore che non ha nulla da perdere. Sarà uno dei pochi match che avrà giocato sul campo centrale.
(a proposito del tempo e del pubblico)
No, il pubblico è stato fantastico. Si può sentire il fermento per il tennis qui in città, un pubblico molto internazionale, molti latinoamericani, loro sono molto emotivi e amano essere coinvolti. Quindi per me è davvero gradevole passare del tempo sul campo.
Dopo il secondo set quando lui è entrato nel gioco, eri forse spaventato che il livello sarebbe stato più difficile?
Onestamente, quando ho iniziato il terzo set ho solo creduto di dover decisamente alzare la mia prestazione, negli ultimi game del secondo mi sono sentito sotto pressione. Sono stato un po’ bloccato e come ho detto, lui dettava il gioco da fondo campo. Sapevo che sarei tornato e avrei ricominciato a giocare bene, sono stato in queste situazioni prima d’ora e la cosa ha aiutato.
Traduzione di Paolo Di Lorito