Roland Garros interviste, Safarova: "Noi cechi sappiamo giocare ovunque, perché cresciamo sulla terra e sul veloce"

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Roland Garros interviste, Safarova: “Noi cechi sappiamo giocare ovunque, perché cresciamo sulla terra e sul veloce”

Roland Garros, semifinale: L. Safarova b. A. Ivanovic 75, 75. L’intervista del dopo partita a Lucie Safarova

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Hai realizzato che sei alla prima finale di un Grande Slam qui a Parigi?
Non ancora (sorride). Lo sto assimilando lentamente ed è semplicemente fantastico. La felicità sembra irreale.

Puoi parlare dei due momenti più importanti di questa partita? Hai avuto un inizio lento e poi sei tornata, e alla fine si doveva chiudere nel secondo set?
Sì, ho iniziato un po’ più lenta l’incontro e non mi muovevo a sufficienza. Ero un po’ lenta di piedi. Ana stava giocando da subito bene e trovando i suoi colpi, poi lentamente ho iniziato a prendere ritmo, ad entrare in partita, e ho giocato molto bene il game del controbreak. E subito ho conquistato il set, ho approfittato del momento. Nel secondo set il momento più importante è stato quando ho realizzato che finalmente potevo arrivare in finale, ero un po’ tesa. Nel gioco sul 5-4 ho davvero pensato troppo e non riuscivo a concentrarmi ad essere lì in quell’istante. Il mio servizio non andava ed era tutto un po’ difficile in campo in quel momento. Ma quando ho perso il turno di battuta, mi sono scossa e ho iniziato a giocare di nuovo aggressiva e alla fine l’ho chiusa.

Quanto ti ha aiutata il tuo coach, Rob, ad arrivare fin qui?
Penso che mi abbia aiutata tanto. Lui è gran parte di questo risultato, e gli sono grata di poter lavorare con lui. È stato un percorso lungo e con tante ore sui campi. Sono nel circuito ormai da 12 anni e questo risultato lo apprezzi molto di più, credo.

Il tuo gioco si adatta ad ogni tipo di superficie, anche alla terra, indoor sei pericolosa, all’erba. Come è possibile ciò?
Non lo so. Mi piacciono tutte le superfici ma soprattutto credo che nella Repubblica Ceca, quando cresciamo, giochiamo molto in estate sui campi in terra battuta, ed in inverno ci spostiamo in campi coperti, di solito su superfici molto veloci. Quindi è una sorta di allenamento sin da piccoli a giocare ovunque. Credo che questo ci prepari un po’ a giocare su ogni superficie.

Sei in una buona fase. Cosa farai per la finale? Continuerai così e vedrai cosa succede?
I dubbi li rimandiamo a domani (sorride). Cercherò di godermela davvero e di rilassarmi. Giocherò il doppio domani e mi preparerò. Sono davvero emozionata di essere arrivata alle fasi decisive e le giocherò per godermi ogni momento.

Chi preferisci, Serena o Timea?
Domanda difficile. Serena è la n.1 al mondo, grande giocatrice. Ad ogni modo, chiunque ci sarà, entrerò in campo e farò il mio gioco e ovviamente cercherò di conquistare il trofeo.

Devi aver ricevuto tanti complimenti dalle altre giocatrici. Ho appena letto che Safina ha twittato che sei la ragazza più gentile del circuito.
Grazie.

Pensi che una brava ragazza possa vincere il titolo? (ridendo)
Lo spero (sorridendo). Penso che lo sport si debba contraddistinguere per il fair play. Penso che le persone debbano essere gentili tra di loro. Non importa se nello sport o in generale. E questo è quello che sto cercando di fare, anche qui. E penso sia una bella situazione. Ho alcuni buoni amici nel circuito. Non è facile quando giochi con loro, ma è la vita.

Sarà la tua prima finale del Grande Slam. Come pensi di affrontarla mentalmente? Hai intenzione di affrontare l’argomento con altri giocatori? Petra ha già disputato delle finali. Potrebbe aiutarti a prepararti a gestire la pressione?
Vedrò. Ho un giorno in più per pensarci. Parlerò col mio coach e vedrò se parlare anche con altre persone. É la prima volta per me, per cui è una cosa nuova.

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