Heather Watson ha perso un punto nel match disputato al primo turno a Wimbledon per un intervento del giudice di sedia che ha sanzionato le sue oscenità verbali. Ma in realtà sembra che i giudici arbitri siano diventati piuttosto permissivi con i giocatori.
Fino a che punto i tennisti hanno diritto di esprimersi durante il gioco? Boris Becker critica i microfoni in campo perché pensa che frenino eccessivamente la personalità dei giocatori e tolgano pepe alle rivalità tra i protagonisti.
D’altra parte c’è chi ritiene che lasciare libera espressione ai giocatori possa rendere i match trasmessi in televisione inadatti ai minori, costretti ad ascoltare parole inappropriate senza preavviso, e in orari in cui di solito i canali controllano con maggiore attenzione il linguaggio utilizzato.
E se in passato alcuni giocatori sono diventati famosi per la loro lingua lunga, come Jimmy Connors e John McEnroe, anche oggi non mancano tennisti che faticano a tenere a freno le parole: Kyrgios e Murray ad esempio, che poi più volte si è scusato per i termini impiegati. Ma anche Serena Williams ha utilizzato ripetutamente una parola impropria (che in inglese inizia con la F) durante la finale di Parigi contro Lucie Safarova.
E c’è chi sostiene che appare paradossale che i giocatori tendano ad esprimersi come scaricatori di porto, ma lo facciano vestiti in modo impeccabile, nel bianco candido richiesto dalle regole dell’All England Club.