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Interviste

Wimbledon interviste, Murray: “Penso di non aver giocato male. Roger è stato più forte”

Wimbledon, semifinale: R.Federer [2] b. A. Murray [3] 7-5, 7-5, 6-4. L’intervista del dopo partita ad A. Murray

Last updated: 11/07/2015 12:25
By Redazione Published 10/07/2015
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5 Min Read
Andy Murray (foto di Fabrizio Maccani)

Non c’è granché da fare quando un giocatore serve come Roger oggi?
No. Ha servito in modo fantastico, a parte il primo gioco in cui ho avuto una possibilità. Per il resto non ho avuto nessuna chance. E questo ti mette pressione per il resto del set. Ma in realtà non ho giocato male. Non so se avrei potuto rispondere meglio alla seconda di servizio. In realtà penso di aver conquistato più del 50% dei punti sulla seconda fino al 3° set. A essere onesti, ha chiaramente meritato di vincere la partita. Ha avuto più opportunità di me. È frustrante, ovviamente, perché non sono riuscito a mettere la racchetta su molte risposte. E quando ci sono riuscito, le mie risposte non erano abbastanza profonde per metterlo in difficoltà.

Puoi parlarci un po’ di quel gioco straordinario nel secondo set, delle emozioni che hai provato.
Cercavo di lottare al massimo. Ho servito molto bene sotto pressione in quel gioco. Ma tutti i punti finivano con un vincente. Non so se sia stato bello per gli spettatori. So solo come mi sentivo. Bisognava giocare punti incredibili per rimanere vivi in quel gioco. Ovviamente ha avuto molti set point a quel punto. Io, ovviamente, li ho salvati. Anch’io ho avuto molte occasioni per chiudere il gioco. Il pubblico si stava esaltando. È stato un peccato che non abbia potuto tenergli testa.

A un certo punto sei arrivato a pensare che avevi bisogno che calasse leggermente per avere una possibilità?
A volte si vedono le statistiche in campo. Ho visto che stava servendo l’80% di prime nel primo set, poi, è rimasto oltre il 70% per la maggior parte della partita. Quando gli sono mancate le prime di servizio, io conquistavo oltre la metà dei punti. E non so quante volte nella partita abbia mancato due prime di servizio di fila, ma non è successo spesso. Difficile poter prendere slancio a quel punto.

È più difficile per te perdere qui rispetto ad altri tornei, in particolare per i fan?
Penso di sì, perché so che questa è la mia migliore possibilità di vincere uno slam. Quando gioco qui, sono consapevole che gioco sulla mia superficie migliore. Ho giocato sempre bene qui in tutta la mia carriera. Quindi da questo punto di vista è difficile.

È frustrante il fatto che tu e Novak siate forse al culmine della vostra carriera, e che questi dovrebbero essere i vostri anni al vertice e invece Roger ha quasi 34 anni e ci si mette ancora di mezzo?
No. È bello avere l’opportunità di giocare contro di loro. Ovviamente quando gioca in quel modo, può andare avanti per un sacco di tempo. Non puoi sapere quando sarà l’ultima volta che giocherai contro di lui a questo punto. Tutte le sconfitte sono dolorose, ovviamente, soprattutto nei grandi eventi. Qui è sempre difficile. Però mi diverto. Mi piace competere contro di lui. Ho ancora qualche anno davanti a me. Sinceramente sento che sto migliorando il mio gioco. Quest’anno finora è stato il mio anno più continuo in assoluto. Rispetto allo scorso anno, è completamente un’altra storia. Sto giocando molto meglio. Ma è estremamente difficile vincere questi grandi eventi perché ci sono giocatori di tennis fenomenali nel circuito ora come ora.

Hai giocato molto bene, ma alla fine dei set, dal momento che Roger era sempre in testa, pensi che abbia fatto qualcosa di diverso o forse hai avvertito troppa pressione in quel momento?
Credo che in alcuni dei giochi, abbia giocato ottimi punti. Anche in questo caso, forse avrei potuto giocare meglio in alcune occasioni. Ma, dovrò rivedere la partita per rendermene conto. Non ho avvertito più pressione rispetto al resto del set. M, quando non si hanno le opportunità, è difficile giocare sempre in svantaggio. È stato più difficile giocare dal lato del campo dove Roger mi ha strappato il servizio, nei primi due set, perché giocavo contro vento. Lui invece poteva giocare un tennis offensivo da quella parte del campo. Questo lo ha aiutato.

 

Traduzione di Milena Ferrante


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TAGGED:Andy Murrayinterviste Wimbledon 2015
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