Fed Cup
Tutto facile per l’Australia; Kerber e Petkovic per il 2-0 tedesco

TENNIS FED CUP – Australia tranquillamente avanti contro le giovani russe a Hobart. Battute Khromacheva (6-0 6-2) e Kudermetova (6-4 6-0). Germania sul 2-0 con Petkovic che piega 2-6 7-6(7) 6-2 Cibulkova annullandole un match point al tiebreak e Kerber che stende 7-6 6-1 Hantuchova. Spagna-R.Ceca interrotta sull’1-0.
FED CUP, QUARTI DI FINALE
AUSTRALIA-RUSSIA 2-0 (Stefano Tarantino)
Dellacqua-Khromacheva 60 62 Stosur-Kudermetova 64 60
Rispettate ampiamente le previsioni ad Hobart, dove si affrontano per i quarti di finale del World Group della Fed Cup Australia e Russia.
Due facili vittorie per le padrone di casa contro le giovani russe, lanciate nella mischia dall’ esordiente capitana Anastasia Myskina vista la rinuncia delle tenniste migliori.
Nel primo singolare Casey Dellacqua ha letteralmente travolto Irina Khromacheva, lasciandole appena due game. La tennista australiana ha addirittura vinto i primi 9 game del match prima di calare un po’ di concentrazione. La Dellacqua infatti (che non vinceva un singolare in Fed dal 2009) dopo 33 minuti di assoluto dominio ha accusato un piccolo passaggio a vuoto e sul 4-2 in suo favore ha dovuto annullare 5 palle break che avrebbero rimesso in partita la sua avversaria prima poi di tenere la battuta e chiudere nel game successivo.
Sull’1-0 mossa a sorpresa di Anastasia Myskina che ha schierato contro la Stosur la giovanissima Kudermetova (16 anni, nr. 650 del ranking). Come spesso le accade la nr.1 australiana ha avuto le sue difficoltà ad entrare nel match ed a far valere la sua maggior qualità. Primo set combattuto e infarcito di errori, la Kudermetova sul suo servizio mette a segno 4 ace e si fa rispettare, alla fine la spunta solo 6-4 la tennista di casa. Nel secondo parziale la giovane russa perde sicurezza e calma, iniziano ad arrivare doppi falli (9 in tutto il match), calano le percentuali al servizio ed arrivano gratuiti a grappoli, la Stosur si scioglie e dilaga 6-0.
Ecco le dichiarazioni della nr.1 australiana (26 vittorie in Fed Cup, ma questa è solo la prima nel World Group): “Inizialmente è stato un match molto duro, la superficie è molto veloce, non c’erano scambi, facevo fatica a trovare il ritmo e ad entrare in partita. Nel secondo set è andata meglio, lei è stata brava, ma quando sei così giovane è difficile mantenere un livello alto di gioco per lungo tempo, sono stata brava ad aspettare il momento giusto per allungare.”
Domani singolari invertiti, l’Australia potrebbe tornare in semifinale dopo 21 anni e sarebbe la 1° volta con la formula del World Group.
SLOVACCHIA-GERMANIA 0-2
A.Petkovic b. D.Cibulkova 2-6 7-6(7) 6-2 (SP)
“Penso che questo tie sia davvero interessante. Un vero e proprio 50/50, e ho la sensazione che chi vinca abbia buone possibilità di raggiungere la finale o vincere la competizione”, l’aveva presentato così Andrea Petkovic alla vigilia della prima giornata di gioco. Da 50/50 adesso siamo 60/40 per la Germania che grazie alla sua prima vittoria su Dominika Cibulkova – 1-0 i precedenti (6-4, 6-1 a New Haven) – è un po’ più vicina all’obiettivo. La slovacca rientrata quattordici giorni dopo l’inaspettata quanto meritata finale raggiunta agli Australian Open perde a sorpresa 2-6, 7-6(7), 6-2 nel primo singolare del tie contro un’avversaria oggi n.36 al mondo, ma in passato top 10 e quartofinalista Slam a Melbourne, Parigi e New York. Toccherà adesso a Daniela Hantuchova riequilibrare le sorti di un incontro che rischia inesorabilmente di finire in mani teutoniche.
La Cibulkova sin dal primo punto dimostra d’essere ancora in formato Australian Open giocando un difficile dritto in controbalzo vincente. La partita è subito vibrante e la Petkovic dà una grossa mano a renderla avvincente confermando anche lei le buone sensazioni avute a Parigi dove si è fermata ai quarti (sconfitta da Cornet). Peccato che dopo qualche game interlocutorio, con palle break sciupate da una parte e dall’altra – due Petkovic, una Cibulkova-, la slovacca inizi lentamente a carburare e nel quarto game sul servizio Petkovic si porti 0-40 breakkando la tedesca con l’ausilio dell’Hawk Eye. Siamo 3-1 Cibulkova, che può finalmente iniziare a giocare a briglie sciolte. La Petkovic prova a restare attaccata al set e fino al 5-2 le riesce pure, ma al momento di servire per restare nel parziale subisce il ciclone Cibulkova che chiude il set come meglio non può, breakkando a 15 con una splendida risposta di dritto che pizzica la riga. Nel 6-2 col quale termina la prima frazione sono senz’altro più i meriti della slovacca (11 vincenti e 2 gratuiti), inarrestabile nei primi 36 minuti di partita, che i demeriti della teutonica (6 vincenti e 10 errori)
In avvio di secondo set la Cibulkova accusa un passaggio a vuoto che la Petkovic è lesta a cogliere al volo breakkando per la prima volta nel match la slovacca: 2-1. Dura pochi giri di lancette prima che la Cibulkova ristabilisca già nel quarto game una parità – grazie al primo doppio fallo della Petkovic e al seguente braccio di ferro vinto sulla diagonale destra dalla slovacca – che si trascinerà fino al tiebreak. Nel secondo parziale ad avere maggiormente da recriminare è la tedesca, brava a reggere la pressione andando a servire sotto nel punteggio sul 5-4 e 6-5, meno nel non capitalizzare una palla break guadagnatasi sul 5-5 che l’avrebbe portata a servire per il set. Il tiebreak finisce per essere un concentrato d’emozioni e follia: Petkovic sale 5-0 con tre minibreak di vantaggio e al cambio campo si ritrova sul 6-1 grazie ad un perfetto rovescio vincente giocato dal centro del campo. Qualcosa si inceppa nei meccanismi della tedesca e Cibulkova reagisce costruendo mattone dopo mattone una rimonta che ha dell’incredibile: vince 6 punti consecutivi e arriva a matchpoint sul 7-6 con un punto contestatissimo da Petkovic e dal capitano Barbara Rittner per le intemperanze del pubblico slovacco a palla in gioco. La partita si infiamma, diventa convulsa. La slovacca sciupa la palla match e sull’8-7 Petkovic, gioca una prima che nessuno sembra chiamare fuori e sulla cui prosecuzione del punto arriva l’errore. Seguono attimi di incertezza. Cibulkova chiama il Challenge che conferma come il suo servizio avesse toccato la riga. Sembra dunque finita, invece si scopre che la palla era stata chiamata fuori; si rigioca il punto. Cibulkova serve di nuovo esternamente da sinistra, Petkovic le risponde tra i piedi e la slovacca non riesce ad organizzare una difesa mandando lungo il rovescio. E’ set Petkovic, dopo che la tedesca è stata clamorosamente ad un passo dal perderlo.
Cibulkova accusa mentalmente il colpo e a risentire sono gioco di gambe ed intensità. Al contrario la Petkovic è in fiducia e gioca sulle ali dell’entusiasmo. Con 9 punti consecutivi nei primi tre game Petkovic si invola sul 3-0, respinge l’offensiva della slovacca e si porta sul 5-1 pesante. Cibulkova reagisce con carattere come accaduto nel tiebreak, recupera uno dei due break di svantaggio ma questa volta la tedesca allontana gli spettri di una nuova rimonta con un passante di dritto che suggella una splendida partita terminata con l’abbraccio con il capitano Barbara Rittner.
Per la Petkovic è la settima vittoria negli ultimi otto incontri disputati in Fed Cup. Decisive le altissime percentuali al servizio, colpo con cui ha realizzato 10 ace chiudendo con l’84% di prime in campo (51 punti realizzati su 81) e con sole 15 seconde servite in tutto il match.
A.Kerber b. D. Hantuchova 7-6 6-1 (Francesco Rio)
Dopo la sconfitta di Dominika Cibulkova contro Andrea Petkovic le speranze per la Slovacchia di pareggiare i conti sono riposte in Daniela Hantuchova, che sfida la numero 1 di Germania, Angelique Kerber.
Quella di oggi, sul cemento indoor di Bratislava, è la quarta volta in carriera che si affrontano Kerber e Hantuchova. Nelle tre precedenti occasioni ha vinto due volte la slovacca (a Tokio e Charleston nel 2010) e una volta la tedesca (a Lussemburgo sempre nel 2010). La Kerber, numero 9 del ranking mondiale, parte con i favori del pronostico. La Hantuchova, però, attualmente numero 30 del ranking Wta, in passato è stata addirittura numero 5 e quindi è un’avversaria da non sottovalutare.
I primi due giochi scorrono molto velocemente con le due tenniste che mantengono il servizio in maniera abbastanza agevole (a 15 la Hantuchova e a 0 la Kerber). Nel terzo gioco del primo set la Kerber si procura subito tre palle break. La slovacca annulla le prime due, ma sulla terza affossa il dritto in rete e consente all’avversaria di portarsi sul punteggio di 2-1 e servizio. Nel game successivo la Hantuchova ha due possibilità per il contro break. La Kerber sulla prima si salva con il servizio, ma poi nulla può contro un ottimo dritto lungo linea della slovacca. Nei quattro game successivi ancora una volta la tennista al servizio perde la battuta. Si arriva quindi sul punteggio di 4-4 con le due che hanno mantenuto il servizio solo nei primi due game. La Hantuchova sembra aver aumentato la velocità dei colpi e grazie anche ad una buona solidità al servizio riesce conquistare il nono game, mettendo la Kerber in condizione di servire per salvare il primo set. Le due riescono, però, senza troppe difficoltà, a conservare i successivi turni di battuta. È il tiebreak a decidere il primo set. Vi è ancora grande equilibrio con la Hantuchova che annulla due set point. Sul punteggio di 8-7 è invece la Kerber ad annullare un set point, con un ottimo dritto in recupero che finisce tra i piedi della slovacca. Dopo un’ora e sette minuti è la tedesca ad aggiudicarsi il tiebreak del primo set con il punteggio di 11-9. Nel primo parziale la Kerber ha servito solo il 51% di prime, contro il 68% della Hantuchova., ricavandone però il 70% dei punti.
Anche nella fase iniziale del secondo set sembra esserci grande equilibrio. La Hantuchova spinge di più, ma commette più errori. La Kerber è, invece, più solida da fondo campo, ma mostra qualche limite di troppo in fase offensiva. Il quarto game è il momento di svolta dell’incontro. La Kerber si procura tre palle break. La slovacca riesce ad annullare le prime due con uno splendido dritto lungo linea e uno smash. Sulla terza palla break però la Hantuchova sbaglia di dritto, dando modo alla tedesca di portarsi sul punteggio di 3-1 e servizio. Sul 4-1 la Kerber strappa di nuovo il servizio all’avversaria, procurandosi una prima chance di servire per il match. La tedesca, dopo aver annullato due palle del contro break, riesce a chiudere il settimo game ai vantaggi.
La Kerber, quindi, con il punteggio di 76, 61 batte Daniela Hantuchova e regala il secondo punto alla Germania.
SPAGNA- REPUBBLICA CECA 1-0
Suarez Navarro b Zahlavova 6-1 6-4 (Luca De Gaspari)
Carla Suarez Navarro porta il primo punto alla Spagna ma più che la sua avversaria Barbora Zahlavova N.69 del mondo, la giocatrice originaria delle Canarie ha battuto il vero nemico di giornata: il meteo.
La partita inizialmente prevista per le 12, è iniziata con mezz’ora di ritardo causa pioggia; il tempo ha dato tregua solo per poco: il tempo di appena 5 giochi (con la Suarez Navarro avanti 4-1) prima che la pioggia accompagnata da un vento impressionante riprendesse a cadere. Per riprendere a giocare le 2 giocatrici hanno dovuto aspettare più di 4 ore, perché anche dopo che era cessata la “tempesta”, il campo era impraticabile nonostante l’utilizzo dei teloni. E’ stato necessario mettere nuova terra battuta sul terreno che ormai era diventato di fatto una palude all’aperto, più simile a un campo di fango.
La Zahlavova sostituiva l’indisposta Safarova e già prima dell’interruzione aveva mostrato insofferenza nei confronti delle condizioni di gioco al limite dell’impraticabile, non è mai davvero entrata in partita e alla ripresa ha ceduto in pochi minuti i 2 giochi necessari alla Suarez Navarro per chiudere il primo set.
Nel secondo la spagnola dimostra una volta di più di essere nettamente più a suo agio della sua avversaria e aspetta solo il momento giusto per lo stacco che arriva nel quinto gioco sul 2-2. La Suarez difenderà quest’ unico break fino alla fine chiudendo con meno della metà degli errori gratuiti rispetto alla sua avversaria (11 contro 23).
Il secondo singolare di giornata, quello tra Maria-Teresa Torro-Flor e Klara Zakopalova non verrà giocato oggi a causa del tempo ancora incerto e comunque non adatto a offrire uno spettacolo degno per gli spettatori.
Fed Cup
Le Finals della Billie Jean King Cup 2022 si giocheranno a Glasgow
La nazionale azzurra di Tathiana Garbin sarà impegnata dall’8 al 13 novembre nella Emirates Arena scozzese che ospiterà anche un girone delle Finals di Coppa Davis

La ITF ha comunicato che la sede prescelta per le Finals della Billie Jean King Cup 2022 sarà Glasgow, con l’organizzazione della federazione britannica, la LTA. La fase finale della massima competizione a squadre del tennis femminile andrà in scena dall’8 al 13 novembre sul campo indoor della Emirates Arena, che a settembre ospiterà pure un girone delle Finals di Coppa Davis: sarà la quarta volta in quasi sessant’anni di storia (la prima edizione fu nel 1963) in cui la Gran Bretagna ospiterà le finali di questa competizione, originariamente chiamata Fed Cup. Ci sarà anche l’Italia della capitana Tathiana Garbin, grazie alla vittoria sulla Francia nel turno eliminatorio di aprile; le altre contendenti per il titolo di campionesse del mondo di tennis saranno le giocatrici di Gran Bretagna, il paese ospitante, Australia, Belgio, Canada, Cechia, Kazakistan, Polonia, Spagna, Slovacchia, Svizzera e USA. Il formato prevede quattro gironi da tre squadre, con le vincitrici di ogni girone che approderanno nelle semifinali. “La LTA ha presentato una candidatura molto consistente nel contesto di una gara molto competitiva – ha detto il presidente ITF, David Haggerty -. Hanno ospitato già con successo delle gare di Coppa Davis e non vediamo l’ora di portare la più grande competizione a squadre del tennis femminile davanti all’appassionato pubblico scozzese”.
Billie Jean King Cup
Coppa Davis e Billie Jean King Cup: ecco chi sostituirà Russia e Bielorussia
Walkover, bye, wild card e ripescaggi in un turbinio di emozioni regolamentari da cui sono scaturiti i nomi delle nazioni che beneficiano dell’esclusione delle squadre russe e bielorusse

Avevamo lasciato la Coppa Davis ai Qualifiers, i tie di qualificazione per il primo atto delle Finals, quello a gironi in programma a settembre. Come per la Billie Jean King Cup, i cui “preliminari” si disputeranno il 14-15 aprile, si poneva innanzitutto il problema di sostituire la nazione già ammessa alla fase finale in quanto campione in carica dopo la decisione da parte dell’ITF in seguito all’invasione dell’Ucraina. Nel 2021, infatti, entrambe le manifestazioni sono state vinte dalla Russian Tennis Federation, che sarebbe la Russia ma non si può dire per via della sanzione per il doping di Stato, per quanto il titolo vinto come RTF sia comunque finito insieme agli altri nella bacheca russa. Vediamo allora su quali criteri la Federazione Internazionale si è basata per decidere chi sostituirà le squadre escluse, quindi anche quelle bielorusse.
Per quanto riguarda la Billie Jean Cup, il Board dell’ITF conferma che il posto della RTF sarà preso dalla semifinalista con classifica più alta tra le due sconfitte nel 2021, vale a dire l’Australia. Gli aussie vantano infatti il primo posto del ranking, mentre gli Usa, battuti nell’altra semifinale, sono quarti. Come ovvia conseguenza, l’Australia non giocherà i Qualifiers del prossimo aprile, mentre la nazione avversaria, la Slovacchia, beneficerà di un bye e si ritrova anch’essa direttamente alle Finals. Un walkover anche per il Belgio che avrebbe dovuto giocarsi la qualificazione contro la Bielorussia.
Se qualcuno cantava le donne come “dolcemente complicate”, per i maschi la faccenda è inutilmente complicata. Anche in Coppa Davis, il posto della RTF alle Finals è preso dalla semifinalista 2021 meglio classificata, la Serbia, undicesima. In realtà, l’altra semifinalista – la Germania – è piazzata molto meglio, quinta, ma la squadra che a sorpresa ha schierato Sascha Zverev si è qualificata sul campo (del Brasile). Dunque, il diritto della Serbia alle Finals non deriva dall’essere l’unica candidata, bensì dal fatto che, delle due, è la semifinalista con ranking più alto una volta esclusa la Germania. Ma non finisce qui.
Già, perché alla squadra di Novak Djokovic e compagni era stata offerta una wild card, quindi a settembre sarebbe stata presente in ogni caso; così, però, si libera un invito che andrà a una delle 12 perdenti dei recenti tie di qualificazione. L’annuncio del nome della fortunata sarà dato a tempo debito.
Ricapitolando, nelle quattro sedi che ospiteranno i gironi e che non sappiamo quali saranno ma speriamo che una sia Casalecchio di Reno (da non confondere con Reno, Nevada), gareggeranno la Croazia finalista 2021, la semifinalista Serbia, l’invitata Gran Bretagna, le 12 vincitrici di inizio marzo (Argentina, Australia, Belgio, Corea, Francia, Germania, Italia, Kazakistan, Olanda, Spagna, Svezia, Stati Uniti) e, appunto, la wild card misteriosa. Metà di queste si guadagneranno la fase finale davvero finale di fine novembre in un posto che l’ITF rivelerà in seguito. Le cose, l’importante è spiegarle bene evitando gli anacoluti.
Per concludere, la Bielorussia avrebbe dovuto disputare i playoff del World Group I del 4-5 marzo; la nazione avversaria, il Messico, ha ricevuto un walkover e a settembre competerà nel WG I. Rimane il problema di assicurare che nei World Group I e II ci sia il numero corretto di squadre. Quindi, l’Uzbekistan gareggerà nel WG I in quanto miglior classificata tra le perdenti dei playoff, mentre la Cina e la Tailandia in forza del loro ranking giocheranno nel WG II nonostante la sconfitta nei relativi playoff.
Coppa Davis
La Federazione Tennis Ucraina chiede all’ITF l’espulsione delle federtennis russa e bielorussa
Così la lettera pubblicata su Facebook: “La Russia e la Bielorussia non solo non devono ospitare competizioni sul proprio territorio, ma nemmeno devono partecipare a tornei”

Sono da poco iniziati i negoziati tra le delegazioni ucraina e russa, ma si combatte ancora, mentre sullo sfondo c’è lo spettro della minaccia nucleare evocato da Putin. E continuano anche le reazioni del mondo sportivo all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Al recente annuncio di Elina Svitolina che devolverà i suoi prossimi prize money per sostenere i propri connazionali, si aggiunge ora la Federazione Tennis Ucraina che pubblica sul proprio account Facebook la lettera indirizzata a David Haggerty e Ivo Kaderka, presidenti rispettivamente dell’ITF e di Tennis Europe. Nella lettera viene chiesto di espellere le federtennis russa e bielorussa dai due organismi. Ecco il testo indirizzato alla International Tennis Federation:
“La Federazione Tennis Ucraina esprime la sua richiesta per l’espulsione immediata della Federazione Tennis Russa e della Federazione Tennis Bielorussa dalla ITF.
Le ragioni non hanno probabilmente bisogno di essere spiegate, ma ecco alcuni fatti.
Il cinico e sanguinoso attacco senza precedenti di Russia e Bielorussia all’Ucraina è in atto da ormai quattro giorni. Civili stanno morendo, anche donne e bambini; l’infrastruttura civile sta crollando.
È una guerra su vasta scala che riporterà il nostro Paese indietro di decenni. Tutto questo sta accadendo nel centro geografico dell’Europa. Il mondo non vedeva niente di simile dalla Seconda Guerra Mondiale. È in corso una spietata guerra di annientamento.
La Russia e la Bielorussia non solo non hanno il diritto di ospitare competizioni sul proprio territorio, ma nemmeno di partecipare in ogni torneo a squadre e individuale all’estero.
Il Consiglio direttivo della Federazione Tennis Ucraina spera in una Vostra forte posizione in considerazione di questa richiesta.”

Una richiesta assolutamente decisa, ma altrettanto comprensibile, quella della federtennis ucraina a firma del proprio presidente Sergiy Lagur. Lascia un po’ incerti il significato del passaggio sulla partecipazione ai tornei individuali, ma immaginiamo che, più che un’esclusione tout court dei tennisti di Russia e Bielorussia, si chieda di non mostrare bandiere e simboli di quelle due nazioni. In ogni caso, in attesa delle decisioni dei due organi interpellati, ricordiamo che restano fuori dalla loro competenza i tornei dello Slam, oltre naturalmente quelli dei circuiti ATP e WTA. Non dimentichiamo neanche le prese di posizione dei tennisti russi: da Daniil Medvedev ad Andrey Rublev, che già a Dubai ha avuto modo di pronunciarsi contro la guerra. Con loro si è espresso con gli stessi toni Karen Khachanov.
