IPTL, ecco la Lega che può spaccare il tennis (Semeraro)

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IPTL, ecco la Lega che può spaccare il tennis (Semeraro)

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Anche il tennis avrà la sua Lega, e la novità si annuncia importante, soprattutto per le tasche dei tennisti se consideriamo che a una delle stelle che faranno parte, Rafael Nadal, è stato offerto (pare) un compenso di un milione – dicasi: un milione – di dollari a serata. Della IPTL, International Premier Tennis League, si era iniziato a parlare l’anno scorso, quando Mahes Bhuphati, l’ex. n.1 del mondo in doppio (oggi è n.41) e aspirante businessman, annunciò la nascita di una nuova e ricca competizione a squadre, studiata sulla miliardaria Lega di cricket indiana, da giocare in Asia a fine stagione. Una sorta di WTT, il World Team Tennis, il campionato intercittà nato negli anni ’70 in America, che tentò di minacciare la struttura del tennis di allora e che negli States ancora oggi sopravvive anche se in maniera molto marginale. Be’, la IPTL ha compiuto il suo primo passo ufficiale, offero il “draft”, la composizione delle squadre. Cinque i team cittadini in gara – Hong Kong, Mumbai, Singapore, Bangkok and Kuala Lumpur – con un budget minimo di 4 milioni di dollari, un calendario di match che mescolano fuoriclasse di ieri e di oggi che dovrebbe srotolarsi fra la fine di novembre e dicembre 2014. Illustrissimi i nomi che i team dovranno accaparrarsi: Nadal, Djokovic, Murray, Wawrinka, Agassi, Sampras, Serena Williams, Victoria Azarenka e Caroline Wozniacki nella categoria “Icon Players”, poi Rafter, Ivanisevic, Philuppoussis, Ivanisevic, Chang, Moya ma anche Ferrer, Tsonga, Berdych, Agnieszka Radwanska e tantissimi altri protagonisti di primo piano.

Il formato prevede otto incontri andata e ritorno fra le cinque città, al meglio dei 5 set come nei tornei degli Slam ma con un set di singolare maschile, uno di singolare femminile, uno in doppio maschile, uno in doppio misto, in caso di pareggio il set decisivo sarà giocato fra vecchie glorie. I set saranno con la formula no-ad e con tie-break sul 5 pari, per non allungare troppo il programma (fra le 3 e le 3 ore e mezzo). Una formula bizzarra, che può far alzare il sopracciglio a qualcuno, ma va considerato che si giocherà su piazze abbastanza esotiche (anche se in alcuni case non certi digiune di tennis), dove il nome degli attori è più importante della qualità del copione. L’ennesimo tentativo di convertire lAsia al tennis, un bel rischio economico per Bhupathi – che ha promesso di onorare gli impegni versando il 40 per cento dei compensi già un mese dopo il draft, e che punta molto sulla capacità di stregare l’interesse delle tv. Le polemiche riguardano anche la collocazione e l’invasività di un campionato che sarà pure più un evento, più una esibizione che una gara vera («non si possono paragonare i tornei alle esibizioni», sostiene con qualche ragione Nadal), ma che va comunque ad occupare l’unico periodo di riposo previsto dall’ intasatissimo calendario del tennis.

Tutti i tennisti di vertice, Nadal in testa, da anni si lamentano dei troppi impegni, dello stress imposto da un circuito che impegna 11 mesi su 12 all’anno: tanti lamenti, tanti pianti sulla impossibilità di recuperare dopo una stagione massacrante, scomparsi in un amen. Evidentemente i soldi, farmaco miracoloso, alla fine cancellano la fatica. La federazione internazionale per ora non l’ha presa benissimo, Atp e Wta, in quanto sindacati, difficilmente possono andare contro gli interessi dei loro iscritti. Gli “Icon Players” avranno comunque la possibilità di ritagliarsi una partecipazione personalizzata, per Nadal e Murray ad esempio si parla di non più di tre incontri sugli otto complessivi. «Siamo d’accordo che se giocherò lo farò per tre sere nella stessa città – ha spiegato Murray – così non sarò costretto ad attraversare tutta l’Asia in una settimana. Se ci sarà caldo, buone condizioni di allenamento, e si tratterà di giocare contro i migliori al mondo, non rimpiangerò troppo di perdere un po’ della mia preparazione invernale a Miami». E, specie di questi tempi, a chi non farebbero comodo due o tre milioncini in più per le spese spicciole?

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