Federer: "Il problema maggiore è stato il servizio"

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Federer: “Il problema maggiore è stato il servizio”

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Roger Federer
 

TENNIS ATP MIAMI INTERVSTE –  Incontro di quarti di finale K. Nishikori b. R. Federer 3/6, 7/5, 6/4. L’intervista del dopo partita.

Nonostante l’uscita di oggi, cosa pensi del tuo tennis, anche per il resto della stagione?
Complessivamente va bene. Ovviamente se guardo nel complesso dall’inizio dell’anno, sono molto soddisfatto di come sto giocando. È stato un buon inizio di stagione, senza dubbio.  Quindi ora andrò a Ginevra dove giocherò la prossima settimana, e poi si passa alla terra finalmente, dopo questo periodo lungo sul cemento.

Due volte nel secondo set è sembrato che tu fossi quasi arrivato al traguardo, e lui è tornato vincendo il game. Ti dai la colpa per qualcosa, o è stato per suoi meriti?
Mi piacerebbe andare oltre me stesso, perché, sicuramente subire un break in una partita maschile può succedere. Due volte è come se io mi fossi incasinato una volta di troppo. Ne è uscito bene in entrambi i turni di servizio in cui io ero riuscito a brekkarlo, credo che sia andato subito 0-15, e poi 15-30, e io mi sono trovato subito sotto. Ma non sono riuscito a trovare ritmo sul mio servizio oggi, il che è stato una sorpresa, soprattutto dopo che avevo giocato e servito così bene, specialmente questa settimana, ma credo che io non sia riuscito a decollare come ha fatto lui oggi. È qualcosa che potevo aspettarmi, in più oggi la temperatura è scesa molto, e dovevo fare qualcosa. Non ho giocato molti match quest’anno in notturna. Solo uno contro Tommy Haas a Indian Wells e forse questo cambiamento non ha funzionato bene per me. Ma ripeto, avevo in tasca un set e un break, e poi ancora un altro break, quindi è un po’ frustrante. Ma credo che Kei sia stato bravo a restare vicino, a non permettermi di scappare, e far in modo che non riuscissi a tenere il servizio e a sentirmi a mio agio. Davvero è riuscito a non farmi sentire tranquillo, e lui è stato più solido nel secondo e nel terzo set, quelli che ha vinto. Ovviamente è merito suo.

Sembrava fossi in controllo del match. Tu lo sentivi?
Un po’. In realtà credo di aver giocato bene nel primo set. Quindi credevo stessi giocando al meglio, e più o meno sapevo cosa dovevo fare. La verità è che non sono andato bene nei miei turni di servizio. E di contro, credo che nel corso del match, Kei sia riuscito a migliorare sul suo turno, il che mi ha reso tutto più difficile. Ha preso il sopravvento da fondo. Quindi ho iniziato a chiedere molto al mio dritto e al mio rovescio, cosa che dovevo fare. Ho servito molte seconde, cosa che non mi era successa nei primi tre match. È stata un po’ una sorpresa per me, e non sono riuscito a reagire bene, anche se verso la fine del match sentivo di giocare meglio. Ma mi ha brekkato alla fine della partita, ed è stato un gran match point per lui. Con un grande rovescio. È stata dura per me alla fine.

Mi chiedo quanto abbiano influito le condizioni in generale, il vento ed il servizio. So che le ultime volte che hai perso qui è successo di sera, e le luci di questo stadio sono un po’ diverse rispetto ad altri posti.
È come il ring della box, con tanto in campo e nulla attorno. Hai ragione. Qui di sera ho sbagliato in passato. Non so esattamente perché. Ma in passato ho giocato molti di questi match un po’ frustranti come quello di oggi, e anche di sera. Non credo che abbia perso per questo. Credo sia qui, perché di solito sono un buon giocatore nella sessione serale. Ma in realtà le condizioni rispetto al mattino qui cambiano molto la sera. Ma davvero, credo che il problema maggiore oggi, sia stato il mio servizio che non ha funzionato. Cosa che ha funzionato bene durante il torneo. Credo che durante la partita io abbia cercato di servire meglio, e ogni volta che ci pensavo, e sbagliavo, è stato terribilmente frustrante. Ma ho provato. Ho combattuto. Credo che alla fine Kei sia stato bravo. Ha giocato molto aggressivo. Gli auguro ogni bene.
Come va la schiena con il freddo?
No, non è un problema. Sono felice. Non ho più bisogno di indossare sotto una maglia come ho fatto durante tutta la scorsa stagione, perché pensavo fosse una buona prevenzione. Ma con quella maglia mi sentivo intrappolato, così mi sento più libero. È stato anche un buon test giocare con il freddo, per la schiena e per il mio corpo. Non c’è stato alcun problema, anche se adesso mi sento diverso perché c’è abbastanza freddo fuori dal campo.

Kei ha giocato un match molto lungo ieri. Hai avuto l’impressione che fosse stanco alla fine?
Beh, non abbiamo mai avuto degli scambi molto lunghi. Ma non penso che questo fosse un problema. L’ho detto prima del match, non credo che il fattore fisico alla fine potesse giocare un ruolo importante, se avessimo giocato un match su 5 set, allora forse sarebbe stato un vantaggio. E sarebbe stato anche un vantaggio se avessimo fatto dei lunghi scambi, ma su tre set è più come uno sprint verso la linea del traguardo. E soprattutto con il giorno di riposo,lui sapeva di poter dare tutto oggi, e sembrava come non avesse giocato, quindi è un suo merito quello di essere stato così in forma oggi.

Credi che nel secondo set lui abbia giocato molto di più sul tuo rovescio?
Sì, forse. Non lo so, ero più preoccupato per il mio gioco. Ma Kei ha la tendenza a farlo in ogni caso. Ha un gran rovescio con cui riesce a trovare il mio facilmente. Ma sai, se io sono concentrato su quel lato, posso riuscire a contrastarlo. Sai, trovo un modo. Di nuovo, credo sia stato un problema al servizio. Ho avuto troppe seconde, e quindi è chiaro che riuscisse a trovare il mio rovescio più facilmente, e a trovare il punto, non in maniera casuale. Non lo so. Credo che il secondo set mi sia scivolato via, e poi il terzo è stato una dura lotta.

Questa è la seconda volta che perdi contro di lui, c’è qualcosa che hai imparato da questo e che userai per il futuro?
Credo di dover sistemare il mio gioco. Qualcosa è successa anche a Madrid. Anche lì non sono mai riuscito a trovare il ritmo. Ok, lì ho più—non proprio una scusa, ma siamo in altura ed è difficile controllare la palla li. In qualche modo è stato difficile farlo anche oggi. C’era un po’ di vento. Credo che questo sia stato un problema. Ho cercato di capire un po’ troppo come andava il vento, perché c’erano queste folate. Credo che per troppo tempo ho cercato di capire cosa fare anziché andare li e cercare di giocare e trovare i miei colpi. Invece Kei ha fatto un ottimo lavoro nel controllare la palla. Ha una gran tecnica, soprattutto con il rovescio, è un colpo molto semplice, riesce molto bene a trovare il timing. Il dritto a volte è più lento ma riesce a lavorare bene con i piedi. Si muove velocemente. E lo stesso con il servizio. Ha fatto un buon lavoro riuscendo a trarne vantaggio. Credo stia servendo bene quest’anno, e vedo anche che sta salendo nel ranking. Sta facendo bene in questo torneo, ma credo che sarà così anche in futuro. Credo che in breve riuscirà a raggiungere la top 10.

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