Miami: un'ottima Masha non basta. Serena vola in finale

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Miami: un’ottima Masha non basta. Serena vola in finale

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TENNIS WTA MIAMI – Niente da fare per Maria Sharapova. Nonostante un tennis eccelso, la russa soccombe per la 16a volta in carriera a Serena Williams che, con lo score di 6/4 6/3, approda in finale a Crandon Park per la 9a volta in carriera.

È dal 2004 che Serena Williams domina Maria Sharapova. Oggi, in semifinale a Miami, Masha e Serena si scontrano per la 18a volta e, certo, come sempre, la siberiana venderà cara la pelle per interrompere la striscia negativa subita contro un’avversaria che da dieci anni non le lascia diritto di replica.

L’americana, infatti, nonostante l’immenso valore agonistico e tecnico della Shaparova, parte nettamente favorita anche in questo match, che è un po’ la rivincita della finale dell’anno scorso disputata tra le due sui campi di Crandon Park. Anche in quell’occasione, Serenona ne uscì vittoriosa sulla russa che, dopo aver lottato strenuamente ed aver preso un set all’avversaria, crolla al terzo subendo un impietoso bagel.

Quello di oggi è il quarto incontro tra le due al torneo di Miami, torneo vinto dalla Williams già ben sei volte, mentre Maria è ancora a caccia della sua prima vittoria in Florida, dopo avervi disputato 5 finali.

Serena parte immediatamente con il piede sull’acceleratore, pronta a brekkare Maria che, però, spingendo coraggiosamente con la seconda di servizio, si salva, tiene la battuta e si porta sull’1-0. Entrambe spingono a mille fin dall’inizio e, come nel game di inizio – e dopo aver tenuto la propria battuta –  Serena ha 2 possibilità di togliere il servizio alla russa. Masha però non solo resiste ma “bombarda” senza remore l’avversaria, andandosi così a prendere il terzo gioco.

Adesso è Maria ad avere 3 palle break. Aggredisce sempre di più Serena che non ci sta a subire tale potenza e ribatte con tutta la violenza di cui è capace. Alla fine, però, la russa ce la fa, strappa la battuta all’americana e sale ancora 3-1. Ma non finisce qui. Continua a martellare all’impazzata, trovando angoli “impossibili”, opponendo una strenua e ottima difesa e servendo in modo efficace e coraggioso, tant’è che poi si allontana ancora nello score, portandosi sul 4-1.

Serena, almeno per ora, si trova “travolta” dall’avanzata russa che, come un rullo compressore, continua a “mitragliarla”. La n. 1 del mondo tuttavia resta estremamente aggressiva e, non solo fa un passo in avanti sul 2-4, ma riesce adesso a rubare il servizio a Maria. La russa però continua imperterrita a martellare, spesso proprio tra i piedi dell’avversaria per sorprenderla e non darle il tempo di farla “esplodere” con i fondamentali.

Il livello di gioco è altissimo, con Masha che impone un ritmo davvero infernale, con dritti e rovesci che schizzano sugli angoli come saette. Serena però sfodera servizi da manuale, poderosi e millimetrici; arriva così il 5o ace che le permette di salvarsi dal controbreak e di ottenere il pareggio del 4-4.

Ed ecco che, ancora una volta, la superiorità di Serena emerge impietosa: dall’1-4, la n. 1 del mondo si porta dunque sul 5-4, strappando il servizio a Masha che comunque continua a produrre un livello di gioco altissimo.

La siberiana è “colpevole” di aver sbagliato uno o due colpi in più che, però, lo sappiamo bene, a questo livello e contro una campionissima come Serena, non perdonano. Così come non perdona la Williams che, in pochi minuti, è capace di dare una svolta radicale all’andamento del match, chiudendo il primo set 6-4.

Insomma, nonostante una perfetta e travolgente Sharapova, la statunitense, al momento opportuno, mette in luce, non solo la grande superiorità al servizio, ma anche la differenza di tenuta mentale e la consapevolezza della propria forza quando le due giocano l’una contro l’altra.

Comunque Maria non si scompone.

Continua a infliggere le sue bordate a Serena e si trova rapidamente in vantaggio 2-0. Ecco che però, sulla possibilità di portarsi sul 3-0, “cade” sul proprio servizio commettendo un malauguratissimo doppio fallo e permettendo così alla statunitense di agganciarla e avvicinarsi sull’1-2. Ma non solo. Serena riesce inoltre a recuperare nel quarto gioco, realizzando un’altra rimonta importante e pareggiando 2-2.

Le due arrivano così sul 3-3 con Serena che al servizio è davvero devastante. Basti considerare che finora la Sharapova riesce a mettere in campo soltanto il 53% delle risposte.

La svolta definitiva a favore della n. 1 del mondo arriva inesorabile: Serena strappa il servizio a Masha a zero e sale 4-3 e servizio. Poi….strano ma vero : da 40-0, commette 3 errori inaspettati.

Ma è solo un attimo.

La Williams aggiusta subito le cose mettendo a segno l’8 ace e spiazzando Maria senza pietà. Sale così 5-3. Se Serena mette a segno l’8 ace, la russa commette adesso il 5o doppio fallo. Il servizio resta l’elemento tecnico che ha fatto la grande differenza oggi tra le due.

Arriva così il matchpoint per Serena.

Ed è fatta. Con un dritto della siberiana cacciato in rete, la n. 1 del mondo si aggiudica la 16a vittoria sulla Sharapova con il punteggio di 6-4 6-3 e ritorna in finale a Miami. Niente da fare per Maria Sharapova che, nonostante un tennis spinto a mille e di un’intensità febbrile, rimane, una volta ancora, vittima della superiorità della sua eterna rivale.

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