La differenza tra i due Andy nei punti importanti (Scanagatta)

Coppa Davis

La differenza tra i due Andy nei punti importanti (Scanagatta)

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Coppa Davis a Napoli- Analisi di una sconfitta prevedibile. Perchè Andy Murray è più giocatore e Andreas Seppi, al di là di una fiducia incerta, lo è meno. Due rovesci diversamente efficaci

Il commento di Ubaldo sulla sconfitta di Seppi con Murray

L’Andy britannico è più giocatore dell’Andy altoatesino, anche quando non è al top della forma. Il tennis dell’Andy britannico è più fluido, meno strappato, più vario. E resta tale anche quando i punti diventano “pesanti”, importanti. Quello di Seppi è un tennis costruito, robotico. E quando la tensione per un punto importante rallenta i meccanismi del dritto – il suo colpo meno naturale, quello che soffre i cambi di ritmo _ è come se la sua struttura metallica cigolasse per mancanza di olio fra le giunture. Così anche palle apparentemente semplici diventano complesse.

Se deve fare un doppio fallo – e anche Murray ne ha fatti (4 oggi dalla ripresa del gioco sul 5 pari nel secondo) – l’Andy britannico li fa su punti meno importanti, sul 30-0 e sul 40-30, invece l’Andy altoatesino li fa sulla sulla palla break (quella che consente a Murray di riprendersi il break subito all’inizio del terzo set, quand’era sotto 3-1). Seppi gioca dignitosamente tutte le volee. Ma sbaglia una facilissima stop-volley sul 3 pari 15-0 a campo aperto. La mette in rete quando Murray era sei-sette metri più in là. Non c’era bisogno di stopparla così. Bastava metterla di là. Un giocatore che ha mano, ed è tranquillo, non si preoccupa di fare una stop-volley irresistibile. Lui era teso, preoccupato, rigido, e la sbaglia. Altri due episodi che mi sono apparsi significativi per sottolineare la mancanza di lucidità di Andreas in cricostanze importanti: mentre sul 5 pari e parità del secondo set _ il primo game della ripresa del gioco _ dopo che Andreas ha già salvato due pallebreak, l’Andy Brit gioca un superbo pallonetto liftato, Andy altoatesino aveva avuto un’opportunità favorevolissima per giocare un pallonetto passante molto più facile per scavalcare Murray che aveva messo il naso sulla rete, e invece decide di affidarsi al passante: un passante che diventa un comodo assist per lo scozzese.

Alla fine le partite girano su pochi punti, anche quelle che durano 3 h e 7 minuti (due in meno di quella fra Fognini e Ward che però aveva richiesto 4 set ivnece di tre), e quindi basta pochissimo per indirizzare un match in una direzione piuttosto che in un’altra. Va detto però, e lo capirete anche ascoltando l’audio della sua conferenza stampa, che il nostro Andy quest’anno ancora non ha tanta fiducia in se stesso. I risultati negativi lo hanno fatto scendere in classifica, non è e non può essere tranquillo come me che, seduto su una seggiolina, vedo cose che per chi è in campo non sono facile da scorgere. E poi è certo vero che il Murray di oggi era un Murray più regolare, più capace di giocare lungo e più capace anche di affondare con il rovescio qualche vincente. La differenza fra il rovescio dei due Andy è notevole: quello Brit ne tira spesso di vincenti, quelli del nostro Andy sono più spesso di puro contenimento.

Quindi dal rovescio di Seppi Murray aveva poco da temere. Mentre non era la stessa cosa a parti invertite. Andreas da Caldaro prende rischi quasi soltanto con il dritto. Spesso gli procurano punti, talvolta però ne escono anche errori. Ma dalla parte del rovescio, più solido ma meno incisivo, tutto diventa più prevedibile per l’avversario. D’altra parte se uno è stato più volte n.2 del mondo e l’altro al massimo, e per poco tempo, n.18, una differenza dovrà pur esserci.

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