ATP Montecarlo, (s)punti tecnici: il rovescio di Stan

(S)punti Tecnici

ATP Montecarlo, (s)punti tecnici: il rovescio di Stan

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TENNIS LAVAGNA TATTICA – Contro Marin Cilic, Stanislas Wawrinka è tornato a giocare come agli Australian Open grazie al suo fantastico rovescio a una mano, che ha ben pochi rivali nel circuito.

La rotazione di rovescio di Stan

Dove eravamo rimasti? Direi al 6-3, 1-0 e servizio per Stanislas Wawrinka su Rafael Nadal nella finale degli Australian Open, quando lo spagnolo ha cominciato ad accusare il problema alla schiena che ha fatto diventare i restanti tre set della partita un dramma psicologico e mentale, più che un confronto tecnico. Fino a quel momento, Stan aveva letteralmente spazzato via dal campo Rafa, a suon di vincenti tirati da ogni angolo del campo, con il dritto e soprattutto con il suo sontuoso rovescio. Dieci game tra i più clamorosi, per qualità espressa da un giocatore (contro un grande avversario), che io ricordi negli ultimi tempi.

Dopodichè, la “sbornia da primo Slam” ha inevitabilmente preteso il suo pedaggio, sotto forma di prestazioni anonime e deludenti nei due “mille” americani, e culminato poi nel quasi-disastro in Coppa Davis. Prima o dopo, comunque, se sei un campione vero ti dai una bella scossa e riparti: ebbene, il terrificante 6-0, 6-2 con cui Wawrinka ha battuto Marin Cilic in tre quarti d’ora è sembrato una continuazione diretta del grande primo set di Melbourne.

Il croato sarà pure poco a suo agio sulla terra battuta, ma riguardo al match con l’attuale numero uno svizzero la domanda che ci si pone di solito in caso di straripante superiorità di un giocatore sull’altro, ovvero “è più merito di chi ha vinto, o più demerito di chi ha perso?”, ha una risposta chiarissima: se Stan gioca così, per fermarlo ci vuole un top-player al suo meglio, e non è nemmeno  detto che basti.

Tecnicamente, è stato molto interessante vedere il modo in cui Wawrinka (potendolo fare, dato il controllo assoluto del gioco e del punteggio) ha “sperimentato” diverse variazioni della rotazione in top-spin con il rovescio. Lo svizzero impugna con una eastern molto poco estrema, leggermente spostata verso la continental per la posizione delle nocche rispetto al manico, ma compensata con l’appoggio del palmo della mano che va decisamente a coprire il primo lato obliquo posteriore.

Questo grip consente un piano di impatto lievemente più arretrato rispetto alla eastern piena (quindi quei millisecondi in più di tempo che a certe velocità di palla fanno spesso la differenza, ed è per questo che Wawrinka ha quella sua sberla lungolinea naturale pazzesca, perchè può permettersi di colpire con “ritardo controllato”), ma è meno adatto a sviluppare il top-spin: questo se non si ha la solidità di braccio, il polso d’acciaio, la sensibilità estrema, e il perfetto timing di Stan. Che quando vuole imprimere maggiore rotazione al colpo riesce a flettere appena appena il polso facendo scendere la testa della racchetta, per poi lasciar andare il finale con una lieve rotazione verso l’alto-esterno dell’avambraccio.

“Lavorare” con il polso per cercare il top-spin impattando un rovescio monomane è rischiosissimo (e sconsigliato didatticamente: non facciamo i fenomeni, ragazzi. Eastern piena, polso bloccato, giù la gamba e la spalla, su il finale in verticale senza girare il braccio, e non c’è problema a nessun livello, dalla quarta categoria a Federer). La differenza tra un toppone pesante e profondo e una pallata sulle siepi può essere un millimetro di flessione dell’articolazione in più, il controllo deve essere assoluto. E Wawrinka è forse uno dei pochissimi che se lo può permettere.

Contro Cilic, a più riprese Stan ha stretto i cross di rovescio diagonali tirando sempre più arrotato colpo dopo colpo, per poi mollare lungolinea quasi piatti e definitivi a ripetizione, una volta sbattuto l’avversario fuori dal campo. Uno show completo di cosa si può fare, avendo le doti naturali fisiche e tecniche necessarie, con il rovescio a una mano sulla terra battuta. A mio avviso, il migliore di sempre, se non esteticamente (Wawrinka ci mette tanta, ma tanta forza fisica e di braccio pura) di sicuro come efficacia. Tranquillamente ai livelli del miglior Kuerten.

Se a questa fenomenale esecuzione si aggiungono servizio e dritto potenti e solidi, c’è davvero poco da fare, e il malcapitato Marin semplicemente non aveva le armi tecniche per fare partita.

Bentornato Stan.
One-Handed Backhand appreciation corner

Grandi prestazioni per i Guerrieri della Luce, in particolare le Leggende Rossocrociate Stan-the-Man e il Vecchio Jedi Roger, che hanno disintegrato le Nemesi Bimani avversarie, e notevole solidità per la Brigata Iberica: vittoriosi anche l’Indomito Veterano Tommy e il Picchiatore Folle Nico (che elimina nello scontro fratricida il Volleatore Transalpino Nicolas: pazienza, ne attendiamo le imprese sull’erba, ben più adatta a lui).

Qualche incertezza per l’Apprendista Bulgaro Grigor, ma la sua vittoria porta a cinque gli Eroi della presa eastern negli ottavi di finale: a questo punto di un Masters 1000, sulla terra battuta, quasi un terzo del tabellone illuminato dalla Luce a una mano è un grande risultato. L’Oscurità, per ora, deve attendere.

 

 

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