ATP Montecarlo: senza vere sorprese il caso è stato Fognini

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ATP Montecarlo: senza vere sorprese il caso è stato Fognini

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TENNIS ATP MONTECARLO – Hanno vinto agevolmente tutti i favoriti. Non solo italiani e francesi, ma tutti hanno parlato solo di Fabio Fognini e Jo Wilfried Tsonga. Anche Rafa Nadal, Novak Djokovic e Roger Federer oltre a Tsonga che lo ha ringraziato per il “regalo” di compleanno.

Da MONTECARLO_ La sfortuna di Fabio Fognini, finito nell’occhio del ciclone e della tv francese Canal Plus che ne ha riproposto immagini ed insulti a più riprese, in diretta e in differita con commenti salaci degli opinionisti francesi – vedi l’ultima ora – è stata: a) di aver giocato contro un francese, Tsonga e quindi b) il suo match ha avuto molta più eco (e fra l’altro Fognini è assai noto in Francia sia per quanto accadde nel suo famoso match di ottavi di finale contro Montanes al Roland Garros, sia per una sua battaglia finita in “prime time” televisivo contro Monfils e disputata in due manches dopo che la prima fu sospesa per oscurità); e c) che non ci sono state grandi sorprese nella giornata dedicata agli ottavi di finale.

Difatti i primi quattro favoriti hanno dominato i loro incontri. Nadal ha perso 4 games con SeppiDjokovic uno soltanto con l’ancor troppo leggero Carreno Busta (dominato in 47 minuti: quindi il campione in carica del torneo che ieri non si era allenato per un fastidio al polso ha giocato in tutto 1h e 32m in due match); Wawrinka non ha neppur giocato perchè Almagro si è ritirato (guarda caso sia lui sia Verdasco, finalisti a Houston, hanno fatto una pessima fine…non avevano evidentemente recuperato); Federer infine ha lasciato 5 games a Rosol (giocatore che tutti continuano a ricordare soprattutto per aver sorpreso da n.100 del mondo Nadal a Wimbledon 2 anni fa). E’ saltata la testa di serie n.5 Berdych, che sulla terra rossa è però piuttosto discontinuo, e poi il suo avversario era uno spagnolo, Garcia-Lopez. Insomma non la definerei una sorpresa travolgente. Forse, a parer mio, lo è di più Raonic che che batte Robredo, anche se il canadese è n.8 e lo spagnolo n.11 del seeding.

Insomma, detto che purtroppo di due italiani (quasi record avevo scritto ieri) negli ottavi non abbiamo superstiti, ma che non si poteva chiedere a Seppi di battere Nadal campione di otto Montecarlo, tutto sommato il match del giorno è stato proprio quello fra Fabio Fognini e Jo Wilfried Tsonga. Ma di questo match abbiamo scritto di tutto e di più. In tutte le salse, con tutti i commenti trascritti da parte dei giocatori, Nadal, Federer, Djokovic.
Chi scrive ad un certo punto non ha avuto che il tempo di inserire fra i suoi commenti quel che dicevano papà Fognini, l’allenatore Josip Perlas, e via via i vari giocatori. Non facevo a tempo a pubblicare un articolo per ciascuna di quelle cose. Mi è piaciuta – fra quelle che non ho fatto in tempo a riportare _ una frase, come al solito originale di Gianni Clerici: “Fognini è troppo colpevole per…non essere perdonato. Poveraccio…” ed esprimeva sincera pena per quel che doveva essere passato nella testa e nel cuore di Fabio in quei fatidici minuti finali, fra il 92mo e il 156mo.

Mentre è forse abbastanza normale che la famiglia Fognini possa non essersi resa conto che lo spettacolo di parolacce diffuso dalla tv (abbiamo pubblicato estraendolo da YouTube anche il video) non è stato esemplare, e la sorellina di Fabio – che peraltro mi sta pure simpatica – ha pensato di twittarmi apprezzamenti non proprio complimentosi (per così dire), mi ha abbastanza stupito che Josip Perlas – allenatore che stimo moltissimo e che è sposato ad una psicologa che ha (per così dire) preso in cura anche Fognini – si accalorasse moltissimo nel giustificare il proprio giocatore. Tanti hanno perso una partita per aver perso anche la testa per un punto o due, per una chiamata arbitrale o un errore stupido. Mi vengono a mente McEnroe, Safin e Gulbis che dopo essere andati in escandescenze perdevano anche partite già vinte. Murray no: lui ne dice spesso di tutte, un fuck dopo l’altro, ma non molla un punto. Non regala partite.
Ma i primi due erano molto più forti e campioni di Slam, così venivano magari perdonati. Non sempre però: a McEnroe nel regno Unito dove pure era anche un idolo gli hanno fatto spesso barba e capelli.

Anche il giovane Federer fino a 18 anni era un bel peperino, la racchetta gli volava spesso via di mano.Ma poi si è calmato, è cresciuto, maturato, ha imparato a controllarsi. Mi sono trovato a condividere in particolare le dichiarazioni di Nadal che (le ho messe in un post sotto ad un mio articolo ma sono anche da qualche altra parte nel sito, non chiedetemi dove) a proposito di Fabio: “La prima cosa che deve fare è rendersi conto che quel che fa non va bene: solo così può e deve cambiare“. Ora io posso capire che Perlas difenda in pubblico un proprio giocatore (e datore di lavoro) , però il suo modo di difenderlo – dopo averlo ascoltato anche alla tv francese (e difatti i commentatori francesi lo hanno sottolineato) – mi è parso quello di chi davvero sembra non essersi reso conto che certe sceneggiate non possono essere tollerate proprio nell’interesse di Fabio per primo.

Se le si giustificano lui potrà ancora pensare ad aver ragione nel dire che quel giudice di linea è un imbecille. Mentre non lo è. Ha semplicemente sbagliato. Così come non può essere colpa del clan familiare e tecnico che lo incoraggia se le cose si sono messe male e se gli dicono qualcosa per tenerlo su. E lui se le prende con quelle facce. E ribadisce quel solito slogan “Io ci ho messo la faccia, voi no” che a me continua a restare assolutamente incomprensibile. Ma che vuol dire? C’è qualcuno qui che azzarda un’esegesi di questa frase? Cosa sottintende? Orgoglio? E perché allora lui sì e gli altri no? Boh, chi ci capisce è bravo. Forse la signora Perlas ne sa di più. E se avrà voglia di spiegarmelo mi farà felice.

Peccato, infine, che nei quarti non ci sia nemmeno un italiano, Nadal-Ferrer, Wawrinka-Raonic, Tsonga-Federer, Garcia Lopez-Djokovic. Il match clou sarà Tsonga Federer a parer mio. Non credo che Nadal possa perdere da Ferrer, nè Wawrinka di mercoledì con Raonic, mentre per Djokovic Garcia-Lopez l’incognita è una sola: in quali condizioni versa davvero il suo polso? Perche non è detto che anche con Garcia Lopez il suo match debba durare solo tre quarti d’ora. Anzi.

P.S.
Oggi Rafa ha vinto la 300° partita su terra battuta, la numero 50 qui a Montecarlo, e in sala stampa il direttore del torneo Franulovic ha brindato con lui stappando una magnum di Champagne.

Il video commento di Ubaldo da Montecarlo

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