TENNIS – Daniele, uno dei due incordatori ufficiali del torneo Itf U18 Città di Firenze, ci racconta di corde, racchette e alcuni non-segreti dei giocatori.

Conosco Daniele da tempo (TennisCorner Firenze) e spesso ha messo le mani anche sulle mie ProStaff: lo incontro nello stand dove svolge il servizio di incordatura per tutti i ragazzi impegnati nel torneo. Approfitto di un momento di poca affluenza (è l’ora di pranzo) e lo sottopongo alla mia curiosità mentre lui, imperterrito, esegue una incordatura su una Aero ProDrive.

1-  Quante incordature esegui all’incirca per un torneo come questo?

Calcolando quanto fatto fino ad oggi arriveremo a circa 200 incordature.

2-  Quale tipologia di corde è la più utilizzata?

Senz’altro il monofilamento. Se vuoi delle percentuali posso dire 80% mono, 15% ibrido tra mono e multifilamento, 5% multifilo, nessuno monta il budello. Ogni giocatore porta le sue corde ed in genere utilizzano quelle dei produttori di racchette con cui sono sotto contratto. Ad esempio chi gioca con Babolat in genere monta le Blast, chi gioca con Head le Sonic, ecc. Alcuni usano le Luxilon e tra i tedeschi sono molto diffuse le Kirschbaum.

3-  Tensioni e schemi di montaggio?

Mediamente si sta tra i 21 e i 26 Kg e prevalentemente le incordature sono a due nodi. Solo per chi usa le Prince l’incordatura è a quattro nodi, come indicato dalla Prince stessa. Sta scomparendo l’usanza del pre-stiro per il monofilamento, perché difficilmente si riesce ad ottenere risultati finali costanti.

4-  C’è molta attenzione da parte di questi giovani nei confronti della propria attrezzatura?

Niente di particolare, l’unica cosa alla quale tengono davvero è che tutte le racchette che utilizzano siano il più possibile uguali come incordatura e tensione. Questa, devo dire, è una pretesa che ho riscontrato in tutti i giocatori di livello agonistico anche professionistico. In altri tornei ho curato gli attrezzi di giocatori anche di primo piano (Dolgopolov, Paire, ecc.) e tutti pretendono di avere racchette identiche. Casomai possono decidere di variare la tensione in funzione di palline, superfici, condizioni climatiche, dopodichè le racchette devono essere dei “cloni”.

5-  Corde e tensioni utilizzate da questi ragazzi sono in linea con situazioni più adulte e professionali?

Assolutamente si.

6-  Atleti particolarmente esigenti?

No, le richieste assurde mi arrivano tutti i giorni al negozio dai giocatori dilettanti, quelli del “circolo” per intendersi, che attribuiscono ad una corda o ad un Kg in più o in meno chissà quali influenze decisive sul loro gioco…

7-  Il panorama delle racchette e dei modelli in uso?

Anche qui ti posso dare delle percentuali con una buona approssimazione: 40% Babolat, 30% Head, 20% Wilson, 10% Prince, forse qualche Yonex.

8-  Ragazzi e ragazze indifferentemente?

Tra le ragazze aumenta la percentuale delle Babolat.

9-  Quali le tendenze?

Sicuramente Head e Babolat, rispetto a qualche anno fa, hanno migliorato le percentuali di diffusione e questo si vede anche nelle scelte dei giocatori dilettanti che le racchette le comprano. Credo che la Wilson paghi la fama di racchetta “cattiva” ma un po’ difficile e, secondo me, ha esagerato con troppi modelli e varianti.

10 – Il pattern prevalentemente utilizzato?

Di gran lunga il 16×19.

Daniele è così: non fa mai lunghi discorsi, in compenso non sta mai sul vago, ti dice quello che sa e che pensa e, se può, ti porta i numeri a sostegno di quel che dice.

Nel frattempo ha quasi terminato la Aero ProDrive, a vederla li, con le Blast nere e l’overgrip bianco, mi aspetto quasi di veder entrare “il maiorchino” a ritirare la sua arma letale…