ATP Roma. Seppi :"Quando vieni a Roma la pressione c'è"

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ATP Roma. Seppi :”Quando vieni a Roma la pressione c’è”

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TENNIS ATP ROMA – La conferenza stampa pre torneo di Andreas Seppi.

D. Come giudichi il tuo livello attuale di forma, e cosa ti ha insegnato l’ultima partita da te giocata contro Haas a Monaco. Avete giocato sei volte e ho visto una sola vittoria.

R. Sto abbastanza bene, ho preso un virus a Madrid alla pancia e fino a venerdì  stavo così così, non ho mangiato bene e la condizione è un po’scesa. Mi sento ancora un po’debole. Con Haas, se penso all’ultima partita, è stata buona due settimane fa a Monaco. Penso che potevo anche vincerla e quello mi dà fiducia per il prossimo match. Lui è un avversario tosto, ha un bel tennis, è aggressivo, serve bene e non è mai facile. Se sto bene posso fare il match alla pari. Speriamo di avere un altro giorno di pausa domani e di scendere in campo martedì. Vediamo

D. La pressione del torneo di Roma sugli azzurri c’è sempre stata. Il fatto che l’attenzione si sposti ora su Fognini che aspira ad entrare nella top ten pensi che possa aiutarti psicologicamente?

R. Quando vieni a Roma la pressione c’è: vuoi fare bene, è l’unico torneo grosso che abbiamo in Italia, il fatto che le pressioni si spostino non c’entra niente perché tu ti concentri solo su te stesso e cerchi di fare il meglio e se sei 20 o 50 del mondo non è che cambia tanto

D. Ti preoccupa di più il contrattempo fisico che hai avuto o il fatto di affrontare Haas?

R. Giocare con Haas, come ho detto, riguardando anche l’ultimo match non mi dispiace. Ha un bel, tennis ma ho visto che se sto bene posso batterlo. L’unica cosa è che non stavo al massimo questa settimana, ho giocato pochissimo e la condizione fisica…..Già ieri e oggi stavo un po’ meglio, sono riuscito anche a mangiare normale quindi speriamo di recuerare bene.

D. Ieri si è parlato molto del tuo allenamento con DJokovic. Lui ha fatto 20 minuti di stretching mentre tu stavi parlando immobile con il tuo coach in campo. Qualcuno ipotizava: avrà fatto riscaldamento prima. Qualcuno ipotizzava il paragone: “Quello è il n°2 del mondo….”

R. Dovevamo giocare alle 5 e io alle 5 ero già pronto. Avevo fatto riscaldamento in palestra e sono arrivato in campo e pensavo di iniziare subito a giocare ma avete visto lui che si doveva ancora riscaldare. Parlicchiavo con I miei allenatori, ma avevo già fatto prima.

D. Cme lo hai visto Djokovic, già in forma?

R. Ci siamo allenati un’oretta e lui già aveva un ritmo abbastanza alto sin dall’inzio. Penso che abbia recuperato abbastanza, non so se sta al 100 per 100, non mi sembrava che aveva dei fastidi almeno a giocarci. L’ho visto abbastanza bene.

D. Sei arrivato a 30 anni, un’età particolare per un professionista. Quali sono I tuoi obiettivi, cosa pensi di poter fare e come ti immagini tra 10 anni.

R. Spero di continuare il più a lungo possibile, finché fisicamente sto bene e mi piace e mi diverto cercherò di giocare. Sto cercando di tornare tra I primi 30 e di avvicinarmi ai primi 20. Non sarà facile, però penso soprattutto per gli Slam essere primi o testa di serie è molto importante. Se riesco a stare in quella zona lì è molto importante, tutto quello che viene di più….Devo guardare a quello penso. Per il resto penso che qust’anno mi sono preparato un po’meglio per la stagione sul rosso e riuscire a giocare bene questi ultimi tornei sarebbe buono dove l’anno scorso ho fatto un po’ più di fatica. Tra dieci anni sarò ancora qui a fare interviste al Foro.

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