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Roma: caos biglietti, spettatori furibondi. Arriva perfino la polizia
TENNIS – Il Day 3 a Roma comincia male: una coda interminabile alla biglietteria ha causato cori di rabbia verso gli organizzatori che hanno costretto le forze della polizia a calmare i tifosi furibondi per i ritardi.
Serpentoni di coda pazzeschi al di fuori dei cancelli della biglietteria del Foro Italico. Migliaia di persone che avevano acquistato via internet i biglietti prepagati si sono trovati a fare code interminabili, dalle 10 alle 13 e anche dopo, pur avendo anticipato anche 700 e più euro per più biglietti.
La zone è quella non lontana dall’obelisco, vicino alle piscine del Coni. Soltanto il personale di due casse dovevano disbrigare un lavoro immenso. La vicenda si era già verificata ieri e l’altro ieri ma anche oggi nessuno ci ha messo rimedio fino a che qualcuno ha finalmente deciso di aumentare il numero delle casse e portarle prima a 3 e poi a 4. Ma ogni operazione di controllo fra chi produce la documentazione e chi deve rilasciare il biglietto non richiede meno di tre minuti. Bambini che piangevano in coda, stranieri che non si capacitavano e chiedevano cosa fosse mai quel caos. Una roba da terzo mondo, francamente.
Urla, grida, spintoni, improperi, cori “vergogna, vergogna”, finchè è arrivata perfino la polizia a sirene spiegate a cercare di calmare gli acquirenti furibondi.
Intanto il match di Camila Giorgi contro la Cibulkova, attesissimo e divertente, alle 13,20 aveva già visto esaurirsi il primo set, vinto brillantemente da Camila per 6-4, dopo aver annullato la palla del 5 pari.
Anche a Parigi e all’US open si possono comprare i biglietti via Internet con largo anticipo, ma i biglietti arrivano al destinatario via mail in formato pdf agli acquirenti che può stamparseli.
Ormai per tutto questo 2014 è andata così, ma gli organizzatori faranno bene a preoccuparsene per tempo per l’anno prossimo. C’è chi gridava stamani di volere il rimborso del biglietto, essendosi perso più di 3 ore in coda – e fra le dieci e mezzogiorno pure sotto l’acqua – perché non c’è nessuna copertura, né un tendalino, davanti alle casse.