Philippe Candeloro: "Nel tennis manca un altro McEnroe"

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Philippe Candeloro: “Nel tennis manca un altro McEnroe”

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TENNIS – Intervistato dal giornale Le Figaro, Philippe Candeloro ha parlato dell’attuale mondo del tennis e della sua esperienza di commentatore sportivo.

Qual è il suo primo ricordo del Roland Garros?
Come per molti francesi, è l’incontro fra Noah e Wilander che mi sovviene prima. Ero un bambino e stavo giocando in giardino quando all’improvviso ho sentito i miei genitori gridare davanti alla televisione e li ho raggiunti immediatamente. Erano all’inizio del terzo set.

Da quando sei diventato un fan del Roland Garros?
M’interesso del torneo dal 1998 quando ho incominciato a essere invitato dall’organizzazione. Ho partecipato ai tornei disputati dai personaggi famosi. Non ho mai superato il primo turno.

Se potessi scegliere con quale tennista andresti a cena?
Bella domanda. Con Marion Bartoli!. L’ho conosciuta durante lo spettacolo Ice Show. L’incontro è stato molto breve, è molto simpatica e mi piacerebbe rivederla per diventare amici.

Se potessi avere la possibilità di disputare un incontro al Roland Garros con chi giocheresti?
Senza ombra di dubbio con John McEnroe. Penso che nel tennis moderno manchi un uomo come lui. E’ stato proprio McEnroe a farmi innamorare del tennis. Come nel pattinaggio, ci vogliono queste personalità. Sapeva divertire e dare spettacolo allo stesso tempo perché era una grandissimo giocatore. Urlava ma otteneva alla fine quello che voleva.

Come sarebbe Philippe Candeloro nei panni di commentatore di tennis?
Semplicemente sarei spontaneo. Con Nelson ( ndt. il commentatore sportivo Nelson Monfort ) mi trovo molto bene. Non ci prepariamo mai nulla ed è per questo che funzioniamo come coppia. Nel tennis farei lo stesso, stando attendo ai dettagli che possono disturbare. Il mio approccio dà ancora molto fastidio.

Come avete vissuto lei e Nelson Monfort le critiche durante i giochi olimpici di Sochi?
Nelson ne ha molto sofferto perché non erano giustificate. Siamo stati un po’ usati come capro espiatorio. Che cosa abbiamo fatto di male? Quello che mi ha adirato è stato nel cercare di togliermi la libertà di espressione. Io non sono un giornalista e perciò rivendico una certa libertà che voi giornalisti ovviamente non avete.

Qual è la sua opinione sul caso?
Non ho voglia di discutere sulle frasi che ho detto. Non ho mai usato espressioni violente e hanno cercato di farmi passare come un sessista. Assurdo!

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