ATP Finals: Wawrinka vs Federer, sarà derby. L'orgoglio di Cilic

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ATP Finals: Wawrinka vs Federer, sarà derby. L’orgoglio di Cilic

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TENNIS ATP FINALS LONDON – Stan Wawrinka chiude il Round Robin battendo Marin Cilic 6-3 4-6 6-3 (1h46min). Nel pomeriggio (ore15) Djokovic-Nishikori (2-2 i precedenti), di sera (ore 21) il n.2 svizzero sfida Roger Federer (2-14).

Conferenza stampa Cilic:


Conferenza stampa Wawrinka:

 

Wawrinka in francese sulla Coppa Davis e la Francia:

 

Nel girone di Djokovic, gli altri attori sono stati relegati al ruolo di umili comparse, schiacciate dal debordante atletismo del serbo. Tuttavia, se non li si avesse visti all’opera – per l’appunto – contro Djokovic, tanto Wawrinka quanto Cilic avrebbero meritato ben altre attenzioni. In fin dei conti, si tratta pur sempre dei vincitori di US ed Australian Open, unici vincitori di un torneo dello Slam fuori dal club dei Fab Four dal lontano 2009. Qui all’02 Arena, però, e in attesa di essere smentiti alla semifinali, tutto quanto non è Djokovic o Federer è davvero poca cosa. Si chieda a Cilic, che a Londra sembra aver perso il servizio e la potenza del dritto. Capace di totalizzare la miseria di sei game in quattro set. O si domandi a Wawrinka che – dopo un buon debutto contro Berdych – ha sentito il dovere di chiedere venia al pubblico per non essere pervenuto in campo nel secondo set della partita con Nole.

In ogni caso, qualsiasi fosse il risultato della sfida, Stan e Marin si sarebbero risparmiati il trattamento riservato a Murray dai giornali di casa dopo il match della sera di ieri. “Umiliazione” è la parola più utilizzata, ma il titolo più simpatico è quello del Sun: “Federized” ossia “federizzato”. A trentatre anni, si è ancora in tempo per aggiornare i dizionari. Tornando a questa sera, però, la speranza dei presenti – decisamente meno della sera prima, non sarebbe stato per nulla impossibile trovare un biglietto last minute – era almeno quella di vedere un’esibizione più combattuta.

Il primo set procede tra pochi vincenti, e molti errori non forzati. Lo decide un break al quarto gioco, dove lo svizzero riesce a trasformare la seconda di tre palle break (le uniche, peraltro, nel set). Per il resto, la pratica si chiude in 33 minuti, tra qualche sbadiglio e rumoreggiamenti della folla, e qualche sparuto sprazzo di classe regalato da Wawrinka, con un paio di notevoli accellerazioni di rovescio e altrettanti passanti di diritto. Peraltro, Ivanisevic – presente sugli spalti – non sarà stato molto soddisfatto degli approcci a rete del suo pupillo, venendo Cilic sistematicamente passato dalla svizzero le volte che ha timidamente deciso di farsi avanti.

Nel secondo set, la partita si fa decisamente più equilibrata e, a tratti, si vede un tennis talvolta piacevole (almeno, agli occhi di chi aveva ormai dimenticato la componente agonistica dei match). Entrambi i giocatori salgono di livello con il servizio – cinque ace per Cilic, quattro per Wawrinka – diminuisce il numero degli errori non forzati e Cilic inizia ad azzeccare qualche volée (molto bella quella sul 15 pari nel quinto game). Fino al 4-4 si gioca punto a punto (21 quelli del croato, 21 quelli dello svizzero), quando improvvisamente la luce di Wawrinka si è spenta. Con sette punti consecutivi, sfruttando la prima di tre palle break, Cilic si è portato il parziale a casa.

Così, dopo quello tra Nishikori e Ferrer, si è finalmente giocato un altro terzo set. Un risultato che, in ogni caso, qualifica Wawrinka per una semifinale tutta rossocrociata. In apertura, Wawrinka ha reagito procurandosi subito due palle break, annullate dal croato con l’aiuto del servizio. Subito il break nel game successivo, e palesato un certo nervosismo (con il gesto di scagliare la pallina in tribuna, e la racchetta lasciata cadere a terra), lo svizzero è riuscito a contro-brekkare e tenere – non senza qualche difficoltà – il servizio. Dopo due game facili per chi ha servito, il settimo gioco si è chiuso con un “come on” un po’ eccessivo per il già qualificato Wawrinka, con Cilic che prima commette un doppio fallo, poi regala tre punti consecutivi con il rovescio. Qui si è chiusa la partita, ma Marin ha fatto in tempo a congedarsi da Londra con un doppio fallo. Se Federer si fosse coricato a partita in corsa, i suoi sonni hanno potuto procedere tranquilli. Per quel che si è visto stasera, e ieri sera, la semifinale ha un solo grande favorito.

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