Quale sarà la prossima grande rivalità del tennis maschile?

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Quale sarà la prossima grande rivalità del tennis maschile?

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TENNIS FOCUS – Mentre i Fab Four continueranno fisiologicamente a calare, altri giocatori potrebbero contendersi i trofei che contano. Un dualismo che potrebbe appassionare è già presente, Nishikori-Raonic. Ma i più giovani Kyrgios, Thiem, Zverev e Coric scalpitano

C’era una volta Federer-Nadal, la rivalità con la R maiuscola, che per anni ha accompagnato il circuito dividendolo in due fazioni fin troppo agguerrite fra loro.

Poi arrivò Djokovic. Dapprima terzo incomodo, quindi grande protagonista in grado di costruirsi la propria rivalità con entrambi. Intensa contro Rafa, più saltuaria contro Roger ma con passaggi indimenticabili (le due celebri semifinali a New York, la finale a Wimbledon quest’anno).

Non c’è dubbio che gli ultimi anni siano stati caratterizzati dalle forti rivalità tra i Fab Four, considerando anche Murray rimasto però sempre un gradino indietro rispetto ai citati colleghi.

È opinione comune tuttavia che le prossime due stagioni possano scorrere sulla falsariga del 2014, ovvero con vittorie a sorpresa negli Slam e Fab Four sempre meno dominanti (anche se restii a mollare… ). Sarebbe il classico “interregno” prima dell’insediamento di una nuova generazione di campioni. Possibile, proviamo dunque a ipotizzare (pur essendo un esercizio quasi “metafisico”!) quali possano essere le rivalità del futuro.

Una, la più probabile, è già tale nel presente e potrebbe aumentare di livello: Kei Nishikori contro Milos Raonic. I due si sono incontrati quattro volte quest’anno, quando entrambi hanno compiuto un bel salto di qualità. Due volte negli Slam, con una vittoria a testa: Milos a Wimbledon, Kei a New York e sempre in ottavi. Nishikori conduce 3-1 in stagione avendo vinto anche a Madrid e nella recente finale a Tokyo, dove aveva battuto il canadese già nel 2012 per aggiudicarsi il secondo torneo nel circuito.

I due giocatori sembrano maturi per giocarsi titoli più importanti degli ATP 500 e potrebbero approfittare della tendenza manifestatasi nel 2014. C’è anche un aspetto tecnico a favorire la loro rivalità, il contrasto di stili: potente e dal gran servizio Raonic; veloce, intelligente e incontrista Nishikori. Non sarà Sampras-Agassi come livello, ma l’effetto in campo è simile.

Noi speriamo sempre che Grigor Dimitrov prosegua nella crescita mostrata quest’anno con la prima semifinale Slam. Perché anche lui potrebbe inserirsi e creare in poco tempo un dualismo con uno dei due sopracitati (o entrambi).

Per le altre rivalità bisogna guardare ai più giovani. Nick Kyrgios è australiano come Thanasi Kokkinakis, entrambi sono grandi prospetti destinati a riportare in alto l’Australia dopo i fasti di Hewitt e Philippoussis. Ci vorrà un po’ di tempo, ma potrebbero ritrovarsi a lottare per il vertice e la loro finirebbe per diventare un’amicizia-rivalità tra connazionali. 

Altri tre talenti cui il mondo del tennis guarda con fiducia sono Dominic Thiem, Alexander Zverev e Borna Coric. Soprattutto gli ultimi due, più vicini di età, rischiano seriamente di ritrovarsi sulla stessa linea verso il successo. Chissà, forse fra cinque anni saremo divisi tra “zvereviani” e “coricisti” e nemmeno ricorderemo Raonic e Nishikori. Sono aperte le scommesse. Anzi, no, diciamo che ci accontentiamo dei pareri dei nostri lettori.

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