Cinque cose sui prossimi Australian Open maschili

Australian Open

Cinque cose sui prossimi Australian Open maschili

Pubblicato

il

 

I grandi assenti, i pericoli per le teste di serie, gli italiani in gara: tutto quello che c’è da sapere sul primo Slam dell’anno che parte lunedì 19 (all’una di notte, ovviamente)

 

Chi mancherà, chi ritornerà e chi esordirà – I nomi più altisonanti a mancare dalla lista sono quelli del campione in carica degli US Open Marin Cilic e il finalista dell’edizione 2008 Jo-Wilfried Tsonga. Altre assenze notevoli sono quelle di Janko Tipsarevic – che salterà il quinto Slam consecutivo – e Tommy Haas – tre volte semifinalista a Melbourne, l’ultima nel 2007. Mancheranno, tra gli aventi diritto, anche Jack Sock e Radek Stepanek. A prendere il loro posto saranno Stephane Robert (che difende gli ottavi dello scorso anno), Maximo Gonzalez, Marsel Ilhan, Blaz Kavcic, Kenny De Schepper e James Ward. Su Lukas Rosol c’è qualche dubbio perché molti hanno riportato la notizia del suo ritiro per stare vicino alla moglie che partorirà a breve ma il ceco era in campo a Doha (ha perso al primo turno contro Ivo Karlovic) e soprattutto compare nelle entry list sia del singolare sia del doppio maschile assieme a Peter Gojowczyk. Nel caso saltasse anche lui, entra in tabellone Albert Montañes (lo spagnolo, in ogni caso, ha fatto sapere che non parteciperà alle qualificazioni). Le quattro wild-card sono Jordan Thompson, che ha vinto i play-off di Tennis Australia e l’anno scorso si fece rimontare due set di vantaggio da Jerzy Janowicz, il cinese Ze Zhang che ha vinto i play-off per la zona Asia-Pacifico, il francese Lucas Pouille e lo statunitense Denis Kudla.
Il nome più atteso è naturalmente quello del campione degli US Open 2009 Juan Martín del Potro, che debutterà ufficialmente a Sydney dopo quasi un anno di assenza. L’ultimo Slam giocato dall’argentino sono proprio gli Australian Open di un anno fa, quando perse al secondo turno contro Roberto Bautista-Agut. Un altro ritorno è quello di Nicolás Almagro, che a Melbourne ha raggiunto l’unico quarto di finale Slam al di fuori del Roland Garros. Anche Almagro, assente dal Roland Garros per un’operazione al piede sinistro, ha scelto Sydney per il rientro (ha perso al primo turno contro Pablo Cuevas) mentre, a differenza di del Potro, non ha punti da difendere a Melbourne perché non partecipò lo scorso anno a causa di un problema alla spalla. Ritorna, ma non da un infortunio, anche Viktor Troicki, che dopo la squalifica di 18 mesi per aver saltato un controllo antidoping, gioca il primo Slam dopo Wimbledon 2013. A Melbourne non ha mai fatto granché (mai oltre il terzo turno, raggiunto nel 2011) ma non essendo tra le teste di serie c’è molta attesa per vedere chi pescherà al primo turno.
Infine, gli esordienti: ci sarà il dominicano Victor Estrella Burgos, che debutterà a Melbourne alla tenera età di 34 anni, 5 mesi e 18 giorni. È stato il primo dominicano ad entrare nei primi cento del mondo e potrà vantarsi di aver debuttato per primo in tutti e quattro gli Slam. Un altro tennista non più giovanissimo che giocherà per la prima nel tabellone principale degli Australian Open sarà l’argentino Máximo González, classe 1983, il quale come Estrella completerà l’album degli Slam. Debuttano agli Australian Open anche il croato Borna Coric, il serbo Filip Krajinovic e l’argentino Diego Schwarztman

Le teste di serie – Come detto, ci sarà Juan Martín del Potro, attualmente numero 138 ATP. L’argentino potrà usufruire del ranking protetto e quindi sarà regolarmente tra gli aventi diritto a giocare il torneo ma non sarà compreso tra le teste di serie, le quali saranno così suddivise:

1-4 Djokovic, Federer, Nadal, Wawrinka
5-8 Nishikori, Murray, Berdych, Raonic
9-12 Ferrer, Dimitrov, Gulbis, Lopez
13-16 Bautista-Agut, Anderson, Robredo, Fognini
17-24 Monfils, Simon, Isner, Goffin, Dolgopolov, Kohlschreiber, Karlovic, Gasquet
25-32 Benneteau, L. Mayer, Cuevas, Rosol, Chardy, Giraldo, Verdasco, Klizan

Il regolamento prevede che le prime otto teste di serie non possano incontrare i tennisti compresi tra la diciassettesima e la ventiquattresima posizione al terzo turno. Inoltre, i primi quattro del tabellone non possono essere sorteggiati agli ottavi contro i tennisti compresi tra la nona e la dodicesima posizione. Ciò significa che Djokovic, Federer, Nadal e Wawrinka dovranno guardarsi principalmente dalla mina vagante Klizan in ottica terzo turno (occhio anche all’imprevedibilità di Verdasco) e da Robredo in ottica ottavi. Nei quarti i pericoli sono più o meno equivalenti ma forse l’avversario meno convincente è Tomas Berdych, se non altro perché tra quei quattro è quello con il maggiore complesso di inferiorità nei confronti dei primi. Murray, che è la sesta testa di serie, pescherà uno tra Ferrer, Dimitrov, Gulbis e Feliciano Lopez agli ottavi. L’ideale per lui sarebbe Lopez, gli altri tre invece possono metterlo in grossa difficoltà o quantomeno togliergli preziose energie. Per i tennisti tra la nona e la sedicesima posizione ci sono vari pericoli al terzo turno: ci sono i tre francesi Monfils, Simon e Gasquet, gli estrosi Dolgopolov, Kohlschreiber e Goffin, i bombardieri Isner e Karlovic.

Gli italiani – Nel tabellone maschile saranno quattro gli azzurri al via: Fabio Fognini, l’unica testa di serie (n. 16), Andreas Seppi, Simone Bolelli e Paolo Lorenzi. Gli ultimi tre possono pescare una testa di serie fin da sùbito, Fabio pescherà i migliori a partire dal terzo turno. Il ligure è riuscito a strappare in extremis la sedicesima testa di serie e questo gli garantisce di non trovare avversari complicatissimi già dal terzo turno. Tuttavia, al terzo turno occhio a Monfils, specie per i precedenti burrascosi e naturalmente a Dolgopolov, Isner e Karlovic. Tra la diciasettesima e la ventiquattresima posizione, comunque, non ci sono avversari palesemente superiori a Fabio.
Nelle qualificazioni dovrebbero esserci Luca Vanni, Matteo Cecchinato, Andrea Arnaboldi, Matteo Viola, Stefano Travaglia, Roberto Marcora e Thomas Fabbiano.

Il programma – Innanzitutto gli orari per chi vorrà puntare la sveglia o fare scorta di caffè: Melbourne ha un fuso orario che è dieci ore avanti rispetto al nostro. Per cui, quando da noi è ancora domenica notte, in Australia è già lunedì mattina. Il tabellone maschile (sorteggio tra giovedì e venerdì notte) seguirà il percorso di quello femminile fino ai quarti: il primo giorno di gioco è tra domenica 18 e lunedì 19. L’orario di partenza sarà sempre alle 11 australiane (che significa l’1 italiana) fino a mercoledì 28, giorno in cui si completeranno i quarti di finale. Il primo turno prenderà i primi due giorni, il secondo i successivi due e il terzo i successivi due. Gli ottavi si giocano tra domenica 25 e lunedì 26. I quarti si giocano martedì e mercoledì, giovedì si giocherà una semifinale nella sessione notturna (non prima delle 9:30 italiane). Venerdì si gioca la seconda semifinale – ancora in sessione notturna, non prima delle 9:30 italiane-, e poi il gran finale domenica 1 febbraio con la finale, programmata per le 9:30 italiane.

I record – Naturalmente partiamo da Novak Djokovic che punta a diventare il tennista ad aver vinto più titoli australiani (5) nell’Era Open. Il serbo, vincendo il titolo, salirebbe a quota otto Slam in carriera staccando McEnroe e Wilander e agganciando Connors, Lendl e Agassi. Novak diventerebbe uno dei tennisti ad aver vinto almeno un titolo dello Slam almeno cinque volte: gli altri sono Roger Federer (7 Wimbledon e 5 US Open), Pete Sampras (7 Wimbledon e 5 US Open), Rafael Nadal (9 Roland Garros), Björn Borg (6 Roland Garros e 5 Wimbledon) e Jimmy Connors (5 US Open). Prima dell’Era Open ci sono riusciti Roy Emerson (6 Australian Open), Bill Tilden (7 US Open), Richard Sears (7 US Open), William Larned (7 US Open), William Renshaw (7 Wimbledon) e Lauren Doherty (5 Wimbledon).
Roger Federer, se dovesse vincere il torneo, ritoccherebbe il suo record di Slam vinti (18) e punta anche lui al record di titoli australiani nell’Era Open. A 33 anni, 5 mesi e 25 giorni diverrebbe il sesto vincitore Slam più anziano di sempre dopo Rosewall (Australian Open 1972 e 1971, US Open 1970) Gimeno (Roland Garros 1972) e ancora Rosewall (Roland Garros 1968). Federer diventerebbe inoltre il primo tennista ad aver vinto almeno cinque volte tre titoli dello Slam. Giocando il sessantunesimo Slam di fila, lo svizzero allungherà la striscia di partecipazioni consecutive agli Slam.
Rafael Nadal, invece, punta al quindicesimo titolo Slam che gli permetterebbe di sorpassare Pete Sampras e diventare il secondo tennista di sempre per titoli Slam vinti. Inoltre, vincendo il secondo titolo a Melbourne, il maiorchino diverrebbe il primo a completare due volte il Career Grand Slam dato che ha già vinto almeno due titoli al Roland Garros, a Wimbledon e agli US Open. Se vincerà uno Slam anche quest’anno, il maiorchino allungherà la striscia di anni consecutivi con almeno un titolo Slam (per ora è 10).
Andy Murray, che ha già perso tre finali in Austalia, rischia di superare Edberg se dovesse perdere un’altra finale. Lui e lo svedese sono i tennisti che nell’Era Open hanno perso più finali. Dovesse invece vincere il titolo, riporterebbe il titolo degli Australian Open nel Regno Unito dopo ben 81 anni (il riferimento è sempre quello, Fred Perry).
Stan Wawrinka punterà a difendere il titolo. Il bis nell’Era Open è avvenuto già otto volte: Rosewall (1971-1972), Vilas (1978-1979), Kriek (1981-1982), Lendl (1989-1990), Courier (1992-1993), Agassi (2000-2001), Federer (2006-2007), Djokovic (2011-2013, unico tris dell’Era Open).

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement