WTA Hobart: tutte fuori le italiane, eliminate Giorgi, Vinci e Knapp

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WTA Hobart: tutte fuori le italiane, eliminate Giorgi, Vinci e Knapp

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Fuori anche Karin Knapp al torneo WTA di Hobart, sconfitta dalla qualificata Madison Brengle. Terza italiana sconfitta ai quarti, avevano prima perso  Camila Giorgi e Roberta Vinci

Bruciante sconfitta per Karin Knapp nei quarti di finale. La tennista italiana cede al termine di un match molto lungo e combattuto alla qualificata americana, numero 84 del mondo, Madison Brengle. Peccato davvero per la nostra connazionale che manca la grande occasione di andare a giocarsi la semifinale di un torneo international contro un avversaria decisamente alla sua portata come Kurumi Nara. Una partita che è sembrata più una corsa senza fine sulle montagne russe, piena di alti e bassi, capovolgimenti di fronte, errori gratuiti e occasioni mancate. Alla fine Karin Knapp abbandona il torneo di Hobart dopo essere stata in campo, solo nella giornata di oggi, per ben 4 ore e mezzo.

Il match appare chiaro fin dall’inizio, con Karin Knapp che spinge molte forte da fondo campo con entrambi i fondamentali e ottiene già il break nel secondo game del match, al termine di un lungo scambio chiuso dalla tennista italiana con un grande rovescio lungo linea. Nel gioco successivo però Karin si distrae, commette qualche errore di troppo – compreso un doppio fallo – e cede subito il break di vantaggio. La ventiquattrenne americana non sembra per niente intimorita dall’inizio di partita della Knapp e dalla sua maggiore esperienza, né tantomeno pare essere appagata dal raggiungimento dei quarti di finale – miglior risultato della sua carriera insieme ad un altro quarto di finale giocato lo scorso anno al torneo di Linz. Arriva così nel settimo gioco, complice un game di battuta di Knapp costellato ancora da troppi errori, il break a favore della qualificata americana che poi, sul 5-4 in suo favore, va a servire per aggiudicarsi il primo set. Con l’avversaria vicina a chiudere il primo parziale, l’azzurra gioca un buon game di risposta, strappa il servizio alla Brengle e riporta la situazione in parità. Purtroppo, però, l’italiana non riesce a trovare continuità nel suo gioco e sul 5-5 cede nuovamente il servizio complice anche un nastro sfortunato. Sul 6-5 e servizio in suo favore, l’americana chiama un medical timeout per un problema alla mano destra – presumibilmente vesciche -. Ma è grazie ad un paio di pregevoli colpi vincenti che Knapp ottiene il contro break e conclude la sua ennesima rimonta di giornata aggiudicandosi il tiebreak del primo set per 7 punti a 3, nonostante una percentuale di punti realizzati sulla seconda palla di servizio davvero molto bassa – appena il 21%.

 

Il secondo parziale riparte come era iniziato il primo, con Karin che non riesce a mantenere il break di vantaggio ottenuto in apertura di set. Inizia un momento davvero negativo per la tennista italiana che cede il servizio per due volte consecutive, nel sesto e nell’ottavo game, e manda nuovamente, come nel primo set, l’americana a servire per aggiudicarsi il secondo parziale. Ma nemmeno questa volta la Brengle riesce a chiudere. Purtroppo, però, la partita di Karin Knapp è funestata da molteplici errori e da troppi alti e bassi. Dopo tante occasioni sprecate, l’america questa volta ne approfitta e riesce ad incamerare il secondo parziale con il punteggio di 6-4 e a trascinare la partita al terzo set.

Annche il terzo set ricalca l’andamento dei primi due parziali, con la Knapp che non riesce a capitalizzare il break di vantaggio ottenuto in apertura di set e finisce per capitolare sotto i colpi della Brengle, probabilmente anche a causa della stanchezza accumulata nel primo match di giornata. L’americana ottiene il break nell’ottavo game, ma nuovamente non riesce a chiudere quando va a servire, questa volta per il match. Ha anche un match point a sua disposizione, ma lo manca clamorosamente commettendo un doppio fallo. La Brengle appare però decisamente più fresca della Knapp e riesce a vincere il game successivo chiudendo il set per 6-4 e ottenendo il miglior risultato in assoluto della sua carriera. Peccato per Karin Knapp che ha lottato fino all’ultimo punto con grande grinta e orgoglio ma purtroppo non è stato sufficiente.

Precedentemente la Knapp aveva affrontato, e battuto, la testa di serie numero 1 del torneo Casey Dellacqua, che aveva vinto l’unico confronto diretto fra le due giocato agli Australian Open nel 2008. Gioca una grande partita la nostra connazionale, senza mai tirare i remi in barca, seppur costretta spesso a rincorrere la sua avversaria. L’azzurra va infatti sotto di un break nel primo set con l’australiana che ha addirittura due set point sul 5-3 servizio Knapp. Karin li annulla entrambi, inanella quattro game consecutivi e si aggiudica il primo parziale con il punteggio di 7-5. L’incantesimo però si rompe, cala notevolmente il livello di gioco della tennista azzurra e la mancina australiana vince agevolmente il secondo set. Sembra protrarsi il momento negativo della Knapp che cede nuovamente il servizio in apertura di terzo set ma, grazie ad una grande reazione di orgoglio, l’ennesima della sua partita, ottiene immediatamente il contro break. Adesso l’italiana sembra aver ritrovato tranquillità e fiducia nei suoi colpi ed è lei a controllare gli scambi, tanto che nel quarto game strappa nuovamente il servizio all’avversaria e ottiene il break decisivo. Da questo momento in poi non concede più nulla alla Dellacqua e chiude al primo match point. Accede così ai quarti di finale, dove al termine della giornata affronterà la qualificata Madison Brengle, attualmente numero 84 del mondo, nel primo confronto diretto della loro carriera.

Era iniziato con un ritiro il giovedì di Hobart e a beneficiarne era stata la nostra Camila Giorgi.

Nel secondo match l’azzurra affronta nei quarti di finale la giapponese Kurumi Nara, numero 43 del ranking mondiale. Camila ha vinto l’unico precedente, giocato nel 2011 a Dothan. Parte male la Giorgi che appare molto in difficoltà fin dalle prime battute del match. La tennista italiana non riesce ad uscire dalla ragnatela costruita dalla giapponese e cede malamente il primo set con il punteggio di 6-1. Il secondo parziale è tutta un’altra storia: moto di orgoglio della Giorgi che inizia subito strappando il servizio all’avversaria e rinvigorita dal punteggio inizia a trovare angoli e profondità con sempre maggiore costanza e i suoi potenti colpi da fondo iniziano finalmente a fare male alla Nara. Stavolta è l’italiana a chiudere il set con il punteggio di 6-3, trascinando il match al terzo e decisivo parziale. Inizia, però, in salita il terzo set dell’azzurra che accusa un piccolo calo di tensione, commette qualche errore di troppo, e si ritrova subito sotto di un break. La svolta decisiva a favore della giapponese arriva nel quinto gioco. La Giorgi accusa un altro calo di concentrazione – che le costa davvero caro – e già sotto per 3-1, cede nuovamente il servizio in un game che stava conducendo per 40-0 commettendo una gravissima serie di errori ed ingenuità e subisce una brutta sconfitta contro un’avversaria decisamente alla sua portata.

Sconfitta nei quarti di finale anche per Roberta Vinci. La tarantina si arrende alla britannica Heather Watson in due set. Primo parziale molto equilibrato che si conclude al tiebreak, con la Vinci che è stata però avanti di un break e ha servito sul 5-3 in suo favore ma non è riuscita ad aggiudicarsi il set e da quel momento in avanti ha visto il match sfuggirle rapidamente di mano. Il tiebreak è, purtroppo, un monologo della Watson che se lo aggiudica addirittura per 7 punti a 0. L’italiana va in rottura prolungata, inizia a sbagliare molto e sembra non trovare più soluzioni, mentre la sua avversaria è sempre più in controllo dello scambio e i suoi colpi da fondo sembrano essere sempre più incisivi. Niente da fare per Roberta. Watson chiude nettamente il secondo set e il match per 6-2.

Risultati:

Secondo Turno:

[3] C. Giorgi b. K. Kanepi W/O
[2] Z. Diyas b. [W] D. Hantuchova 7-5 6-1
[8] A. Riske b. B. Jovanovski 6-2 4-6 6-1
K. Knapp b. [1] C. Dellacqua 7-5 2-6 6-3
[Q] M. Brengle b. [Q] K. Kozlova 6-1 7-6(8)

Quarti di Finale:

H. Watson b. [9] R. Vinci 7-6(0) 6-2
[8] A. Riske b. [2] Z. Diyas 6-3 6-0
K. Nara b. [3] C. Giorgi 6-1 3-6 6-2
[Q] M. Brengle b. K. Knapp 6-7(3) 6-4 6-4

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WTA Miami: Andreescu lascia un set a Raducanu. Muchova continua a piacere, Andreeva vince il match tra giovanissime

Bianca Andreescu si aggiudica la sfida con Emma Radicanu tra campionesse dello US Open. Sasnovich impone la sua classe contro Galfi, Gracheva troppo forte per Zanevska

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Bianca Andreescu - Toronto 2022 (foto Twitter @NBOtoronto)

B. Andreescu b. E. Raducanu 6-3 3-6 6-2

Bianca Andreescu si aggiudica il primo incontro “completo” con Emma Raducanu (nel loro primo match, a Roma lo scorso maggio, vinse sempre la canadese ma per ritiro della britannica nel secondo set). Le due giocatrici, entrambe di origini rumene, vincitrici teenager dello US Open e nate a Toronto, si sono fronteggiate per due ore e trentacinque minuti in un match che, nonostante la conclusione al terzo set, non ha mai visto la più giovane inglese veramente in lizza per la vittoria finale.

Andreescu si presenta tesa e concentrata, probabilmente consapevole di avere molto più da perdere della rivale e non smette mai di incitarsi e di incrociare con il proprio sguardo quello del suo coach alla ricerca di conferme, che peraltro il campo le fornisce presto.

 

Si è infatti visto come sin dall’inizio la palla della ex numero quattro del mondo pesasse ben di più di quella della più giovane rivale, che comincia in salita, non capendo subito come contrastare le geometrie avversarie. Per la canadese una vittoria psicologicamente importante e ora un altro match di alto livello: per lei la testa di serie numero sette Maria Sakkari, che ha beneficiato di un bye al primo turno.

Primo set, Andreescu parte a razzo

Il set finisce 6-3 con un solo break, nel secondo gioco. Ma la differenza in campo tra le due contendenti appare presto superiore al divario minimo sopraddetto. Andreescu è centratissima nei colpi ed esprime un forcing che Raducanu non contiene che a sprazzi. Dopo un parziale in apertura di 3-0, Andreescu spreca una palla-break (una su cinque al termine della frazione per lei) che l’avrebbe portata a servire sul 5-1. Alla battuta concede sei punti soltanto e mette a segno quattro ace, contro nessuno della rivale, che ovviamente non arriva mai a palla-break e nemmeno ai vantaggi nei game di risposta.

Dopo una  palla-set sul 5-2, al quarto setpoint nel game successivo la frazione va in archivio in quarantacinque minuti.

Secondo set, Raducanu rischia e viene premiata

Per cercare di capovolgere un incontro a senso unico, Raducanu punta a esasperare i colpi di anticipo, per togliere tempo ad un’avversaria che fino a quel momento aveva potuto scegliere con cura e calma i propri colpi d’attacco. La giovane inglese escogita così soluzioni che tolgono sicurezza alla rivale sin dalla battuta, con la percentuale di punti vinti con la seconda palla che scende al 50%.

Raducanu coglie il punto del 3-2 con un passante di dritto in mezza volata che segue altri due colpi in drop su una percussione in attacco della canadese: è il momento migliore per lei che in un incredibile ottavo gioco coglie, alla settima palla-break e dopo ventisei punti complessivi, un meritatissimo break. Pochi minuti dopo il game del 6-3; quasi un’ora di gioco e una prestazione-super alla battuta per lei, con due ace ma soprattutto il 100% di punti sulla seconda palla!

Terzo set, Raducanu paga lo sforzo

Sull’abbrivio di un set giocato splendidamente, la numero 72 del ranking sale subito 0-40 sul servizio della rivale: è il turning point dell’intero incontro. Andreescu cancella le chanche appena concesse e sulla parità tocca quasi terra con le ginocchia per rimettere in gioco una risposta profondissima di Raducanu, per poi aggredire con un dritto vincente in cross. Non vuole più concedere nulla e ai vantaggi mette a segno una palla corta di dritto ed esce dalla trappola indenne.

Da qui in poi la canadese cederà solo altri quattro punti sulla propria battuta e si dedicherà con insistenza a ribattere al meglio sulla seconda di Raducanu, che raccoglierà con il colpo in questione solo tre punti con il 38%. La britannica subisce il break al sesto gioco e spreca una occasione nel game successivo per tornare in equilibrio. Nell’ottavo gioco la conclusione, con un dritto fuori misura della britannica: 6-2.

[WC] E. Andreeva b. [WC] A. Krueger 7-5 6-2

Erika Andreeva vince lo scontro tra wild card diciottenni al Miami Open con la statunitense Ashlyn Krueger, prendendosi così assai presto la rivincita dopo che a fine febbraio ad Austin era stata sconfitta nelle qualificazioni per 1-6 7-5 6-1.  La esile russa conferma in tal modo i buoni risultati ottenuti proprio in Texas, quando superò un turno e perse dopo non aver convertito un matchpoint nel turno successivo contro Anna Lena Friedsam.

Nel match odierno ha controllato agevolmente il gioco con il proprio ritmo nei colpi di rimbalzo ed è rapidamente salita 5-1. Ha subito il ritorno della rivale americana, ricalcando quanto era successo ieri a Camila Giorgi, ma ha chiuso comunque al dodicesimo gioco.

Nel secondo set ha vinto con una striscia vincente finale di quattro giochi, non concedendo nessuna palla-break alla padrona di casa. Per Krueger è stato comunque il terzo tabellone principale della stagione dopo Austin appunto e Indian Wells. Per Andreeva ora la sfida con la favorita numero 26, la cinese Zhang.

A. Sasnovich b. D. Galfi 6-3 7-6(5)

L’esperta Aliaksandra Sasnovich spegne le velleità della magiara Dalma Galfi, ma nel secondo parziale deve ricorrere al tie-break. La bielorussa numero 45 del ranking fa sfoggio dei suoi appuntiti colpi da fondocampo, in particolare il rovescio bimane, per fare sua la prima frazione senza rischiare più di tanto e facendo leva anche su discrete percentuali al servizio (72% e 67% di conversione rispettivamente con la prima e la seconda palla).

Nel secondo parziale, dopo che le protagoniste si tolgono vicendevolmente il servizio nei primi due giochi, Sasnovich concede e annulla tre palle-break nel sesto e nell’ottavo gioco molto delicate, per poi chiudere la contesa appunto allo jeu decisif. Per lei, che con questa vittoria si riavvicina alla top 40, un problematico secondo turno con Barbora Krejcikova, campionessa di Dubai e che a Indian Wells si è arresa solo a Sabalenka.

[Q] K. Muchova b. J. Teichmann 6-0 6-2

Continua il buonissimo periodo di Karolina Muchova. La ceca ha impiegato un’ora scarsa per superare l’elvetica Jill Teichmann, che la sopravanza di 23 posizioni nell’ultimo ranking. Teichmann ha subito un parziale di otto giochi a zero dall’inizio del primo set; è stata annichilita dal servizio della rivale ma soprattutto dal suo gioco a tutto campo già espresso anche al cospetto di Elena Rybakina a Indian Wells, che l’aveva portata, unica nel torneo, a togliere un set alla kazaka. In precedenza ricordiamo anche il piazzamento nei quarti di finale a Dubai, quando fu fermata da Jessica Pegula.

Il match non ha avuto storia, la ceca si riavvicina così alla top 50 e misurerà la solidità delle proprie ambizioni con la testa di serie numero 32, la cinese Zhu.

[Q] V. Gracheva b. M. Zanevska 6-1 7-5

Ancora una vittoria per una giocatrice che proviene dalle qualificazioni: è il turno della russa Gracheva, che supera la belga Zanevska.

La ventiduenne moscovita è una delle giocatrici “calde” del circuito. Ha raggiunto il proprio best ranking all’inizio della settimana e con questa affermazione entra nella top 50 dal prossimo lunedì. Ha disputato la finale ad Austin ed è anch’essa è uscita nella prima parte del sunshine double solo per mano della trionfatrice Rybakina.

Nell’incontro odierno ha tolto il fiato all’avversaria attaccandola sulla seconda palla e lasciandole solo cinque punti nei game di battuta. Nella seconda frazione la belga ha servito più prime (70% contro 65% del primo set) e ha trovato maggiore profondità nel servizio, tenendo meglio a bada la russa, che sfruttava però l’unico momento di pausa della sfidante per cogliere il break a zero nell’undicesimo gioco. Pochi mintui dopo l’epilogo.

Per la russa ora l’esame con Ons Jabeur, match difficile ma con una avversaria non nel suo migliore momento di forma.

Altri risultati:

M. Brengle b. A. Anisimova 7-6(5) 5-2 ret.
S. Cirstea b. [WC] F. Contreras Gomez 7-6(6) 6-2
[WC] R. Montgomery b. A. Bogdan 3-6 6-3 6-3
M. Vondrousova b. T. Maria 6-4 6-1
S. Kenin b. [Q] S. Hunter 6-0 7-6(5)
T. Townsend b. A. Bondar 6-4 6-0

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ATP

Miami, il programma di giovedì 23 marzo: Sonego e Giorgi a mezzanotte, poi tocca a Trevisan

Due sfide di cartello per gli italiani: Lorenzo esordisce con Dominic Thiem, Camila affronta un’avversaria pericolosa come Victoria Azarenka. Martina trova Hibino. In campo le teste di serie della parte alta del tabellone WTA

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Lorenzo Sonego – ATP Indian Wells 2023 (foto Ubitennis)

 

Giornata di primi e secondi turni a Miami, e sono molti i match degni di nota. 

Aprono il programma, sul centrale, Marcos Giron e Cristian Garin (le 17.00 italiane). A seguire, esordio per la testa di serie numero 3 in ambito femminile, Jessica Pegula (trova la qualificata canadese Sebov) e per la numero 6, ancora un’americana, Coco Gauff (sempre contro una canadese, Rebecca Marino). A mezzanotte, il match clou: Lorenzo Sonego affronta Dominic Thiem. I pronostici si sono ribaltati da quella serata di maggio del 2021, in cui a Roma, in un Grandstand i cui spettatori erano stati costretti ad evacuare causa coprifuoco pandemico all’approssimarsi del parziale decisivo, il torinese scriveva una bellissima pagina del libro del tennis italiano eliminando l’allora “Dominatore” della terra rossa. Oggi Thiem è l’ombra di ciò che fu, ma il match rimane interessante e per nulla scontato. Chiude il programma del centrale la campionessa di Indian Wells, Elena Rybakina, che trova la russa Kalynskaya. 

 

Sul Grandstand di nuovo in campo Camila Giorgi, una delle due italiane rimaste: la numero quarantaquattro della classifica trova la sempre ostica Victoria Azarenka. Il match è programmato per mezzanotte, in contemporanea con Sonego. Martina Trevisan, invece, ha un compito più agevole, che risponde al nome della giapponese Hibino: il match è l’ultimo in programma sul campo numero uno. Tale programma sarà aperto alle ore 16.00 dall’interessante sfida fra Federico Coria e Jiri Lehecka. 

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Iga Swiatek saluta Miami: “L’infortunio? Niente di grave, è precauzione”. E sulla partnership con il marchio di Federer…

La numero uno del mondo dopo il forfait per un problema alle costole: “So che perderò tanti punti, ma l’ho messo in preventivo”

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Iga Swiatek - Dubai 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)

Iga Swiatek, subito dopo aver annunciato il suo forfait dal WTA 1000 di Miami, si è presentata in conferenza stampa presso la sede del torneo per spiegare al meglio i motivi della sua decisione, dovuta a un infortunio alle costole. La campionessa in carica saluta il torneo della Florida ancor prima di iniziarlo: ecco come la polacca ha illustrato approfonditamente la sua situazione, già illustrata peraltro sui social.

D: Iga, parlaci rapidamente della situazione.

Swiatek: “Ho aspettato fino all’ultimo minuto. Stavamo cercando di capire se è un tipo di infortunio con cui si può giocare o se invece si rischia di peggiorare la situazione facendolo. Quindi penso che la cosa più intelligente da fare sia chiamarsi fuori dal torneo perché voglio riposare e prendermi cura della situazione”.

 

D: A Indian Wells avevi detto che non eri sicura di poter giocare qui. Quando è successo che ti sei infortunata e sai come hai fatto a farti male?

Swiatek: “Non è una cosa che è successa in un secondo. Non è una cosa seria davvero perché l’abbiamo trovata presto. E’ stato un processo. Dapprima con questi fastidi minori il tuo corpo riesce ad andare avanti senza sentire niente. Ma negli ultimi game del match contro Cirstea ho iniziato ad avvertire dolore. Ho comunque deciso di finire il torneo di Indian Wells”.

D: E’ un infortunio muscolare? O osseo? Puoi darci dei dettagli?

Swiatek: “No, non voglio. Come ho detto, l’abbiamo scoperto in fretta. Da una parte vuoi continuare a giocare, dall’altra sono quel tipo di persona che sa che trascurare un problema può essere pericoloso per il futuro. Quindi volevo farmi vedere da un dottore il prima possibile. Ho approcciato la cosa mettendo la sicurezza al primo posto e per questo ho deciso di ritirarmi dal torneo”.

D: Ti fa male tutto il tempo? Solo quando respiri? Come ti senti?

Swiatek: “No, solo quando faccio certi movimenti mi fa male. Un po’ quando servo, ma riesco a fare tante cose. Se tutto va bene, non sarà uno stop lungo. Non sono preoccupata e non è un dolore terribile. Solo che so che sarebbe peggiorato continuando a giocare”.

D: Hai iniziato qualche terapia?

Swiatek: “Faccio fisioterapia sempre, viaggio con un fisioterapista in ogni torneo, mi prendo cura di me stessa. Ma queste cose non riesci a controllarle. Ho iniziato una terapia, ho avuto un consulto con i medici ed è venuto fuori che la cosa migliore è riposare. Inizierò a fare esercizi per prevenire altri problemi”.

D: Parlando di altri temi, pensi che tu, Rybakina e Sabalenka stiate scavando un solco rispetto altre altre?

Swiatek: “Difficile domanda perché ci sono tante giocatrici che producono un gran tennis. L’anno scorso dicevate questo di me e Jabeur. Abbiamo bisogno di un paio di mesi ancora per capire bene queste cose. Sono consapevole che ciascuna di noi può vincere tornei. Voglio essere al 100% per poter fronteggiare tutte le mie avversarie. Non faccio questo tipo di analisi. Ho giocato diverse volte contro Aryna, credo sei volte nel 2022, e contro Elena già due volte quest’anno. Forse stanno nascendo delle rivalità. Ma ci sono altre giocatrici che possono performare molto bene”.

D: Sai quando potrai tornare in campo? Hai pensato alle implicazioni relative al ranking?

Swiatek: “Ovviamente perderò tutti i punti di questo torneo, ma ciò non cambia nulla per quanto riguarda approccio e mentalità. Già da inizio stagione ero consapevole del fatto che sarebbe stata dura difendere tutti questi punti perché non è che tutti gli anni ti riesce di vincere un sacco di tornei di fila. Sto cercando di fare il mio lavoro al meglio per giocare meglio che posso. Sicuramente perdere tutti i punti di questo torneo non aiuta. Ma gli infortuni succedono. Non ne avevo da tre anni. Non è fortuna, perché c’è di mezzo anche tanto lavoro mio e del mio team. Per adesso, perdo questo torneo. Vedremo cosa succederà poi. Dipende dal recupero. Per adesso non è uno scenario terribile”.

D: Quanto ti dispiace non poter difendere il titolo visti i ricordi dello scorso anno?

Swiatek: “L’anno scorso fu un torneo meraviglioso, mi diede la convinzione di poter giocare in ogni circostanza e in ogni condizione perché qui è tutto diverso da Indian Wells ma mi sono saputa adattare in fretta. Ho solo bei ricordi qui. Ma ricordo che dal punto di vista fisico è stato tutto molto dispendioso. Mi sarebbe piaciuto poter difendere il titolo, ora non è possibile ma avrò tante altre opportunità di giocare qui”.

D: Sulla nuova giacca…

Swiatek: “Ti piace?”

D: Elegante.

Swiatek: “Grazie (risata)”.

D: Puoi darci qualche accenno su come funziona il processo decisionale riguardante un cambio di sponsor? Hai scelto un’azienda in cui è coinvolto Federer, il fatto che ci sia lui di mezzo ha influito sulla sua decisione?

Swiatek: “Dal mio punto di vista, il fatto che Roger ci sia è un segnale del fatto che è qualcosa di raccomandato per i tennisti. Penso che stiano facendo un gran lavoro nell’andare avanti a firmare accordi con i giocatori. Sono piuttosto felice che abbiamo siglato questa partnership perché penso che condividiamo determinati valori. Loro amano un approccio personale con i giocatori. Mi trattano prima come una persona piuttosto che come una macchina sforna-vittorie. Sentire questo tipo di supporto ti fa piacere. Sono felice di aver iniziato questo nuovo capitolo”.

D: Come è nata l’idea? Federer ti ha parlato direttamente?

Swiatek: “No, non abbiamo parlato all’inizio. Peraltro non ci siamo mai incontrati di persona perché quando io ho iniziato a giocare sul tour, lui era alle prese con gli infortuni. Il processo è stato normale, loro hanno contattato me e i miei agenti, e ne abbiamo parlato. L’idea non è venuta parlandone con Roger”.

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