La “famosa” Regola 40 che impediva agli atleti di poter essere testimonial dei propri marchi durante i Giochi, sarà allegerita dal CIO. Saranno ammessi spot generici che non facciano riferimento diretto alle Olimpiadi.
Il Comitato Olimpico Internazionale ha deciso di modificare l’articolo, conosciuto come Regola 40, in base al quale gli atleti avevano protestato fortemente perché era negato loro anche solo di menzionare i loro stessi sponsor
In base alla nuova norma proposta, il CIO permetterà ”pubblicità generica o non-Olimpica”. La modifica, che richiede l’approvazione formale da parte dell’intero CIO a Kuala Lumpur nel mese di luglio, avrebbe effetto già per le Olimpiadi del prossimo anno a Rio de Janeiro.
” Riguarda la pubblicità legata ai Giochi, su un sito di social media, o un giornale, o qualsiasi altra cosa, ” ha detto il portavoce del CIO Mark Adams. ” Quindi, se uno ha un contratto con un produttore di orologi può continuare a pubblicizzarlo a patto che la pubblicità non riguardi espressamente i Giochi. ”
La regola 40 vieta agli atleti di utilizzare nomi o somiglianze per combattere la pubblicità durante il periodo di dei Giochi. Le sanzioni per i trasgressori possono includere la squalifica e la revoca delle medaglie.
La norma, aveva lo scopo di proteggere gli sponsor olimpici ufficiali, che spendono milioni di dollari per i diritti pubblicitari esclusivi
Essa dice: ” Ad eccezione di quanto consentito Comitato esecutivo del CIO, nessun concorrente, allenatore, allenatore o adetto ai lavori che partecipa ai Giochi Olimpici possono usare la propria persona, il nome, l’immagine o le prestazioni sportive per fini pubblicitari durante i Giochi Olimpici . ”
Decine di atleti lanciarono una campagna Twitter durante le Olimpiadi di Londra 2012 per chiedere l’abolizione della regola. Usarono l’hashtag, #WeDemandChange2012.
