ATP Indian Wells: M. Raonic b. S. Bolelli 6-3, 6-4. L’intervista del dopo partita a Milos Raonic
Un tempo facevi punti con il serve and volley, battendo in kick da destra. Come mai non lo fai più?
E’ qualcosa che stiamo cercando di incorporare nel mio gioco, ma oggi era il primo match del torneo e le condizioni sono molto diverse da quelle che ho affrontato in Davis: ho cercato di concentrarmi sul servire bene in generale e sul giocare bene la risposta.
Che differenze ci sono tra Vancouver e questo campo?
Il rimbalzo è molto più alto, il campo è più lento, e in più ci sono il sole e il caldo. In sostanza, più o meno tutte le differenze possibili tra i vari campi in cemento. Sono agli antipodi.
Considerando il cambio di superficie e la tua storia recente con Bolelli, questo era un match potenzialmente pericoloso. Cosa è cambiato rispetto all’anno scorso?
Ho adottato un approccio diverso. Lo spirito di rivincita mi ha stimolato. Sono stato più positivo e ho tentato di impormi non solo con il mio tennis, ma anche con la mia presenza. A volte in campo ho un atteggiamento un po’ monotono. E oggi, dal momento che era il primo turno, mi sono sforzato di tirare fuori energia positiva, perché sapevo che sarebbe stato difficile.
Monotono in che senso? Intendi dire piatto? Ti annoi, o magari perdi la concentrazione?
Entro in una bolla tutta mia. E’ un fatto positivo quando tutto va bene, perché non mi disturba niente e sono in grado di staccare completamente da ciò che mi circonda, ma quando le cose si mettono male a volte rimango passivo, invece di reagire.
Cosa fai per scuoterti?
Cerco di fare attenzione alle piccole cose. A volte mi aspetto molto da me stesso e non mi riconosco ciò che faccio di buono, quindi mi sforzo di notare i lati positivi e di trarne energia.
In quanti hanno saputo affrontarti come ha fatto Dolgopolov l’anno scorso?
Poche. In particolar modo, ha saputo gestire il mio servizio. Stavo servendo molto bene in quel torneo, e lui è riuscito ugualmente a neutralizzarlo. Ma adesso le cose sono diverse, ho un bagaglio tennistico più ampio.
Traduzione di Gaia Dedola
