WTA Indian Wells: alla fine della fiera dei break festeggia Halep

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WTA Indian Wells: alla fine della fiera dei break festeggia Halep

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Match surreale nella finale di Indian Wells: Halep sbaglia tutto quello che può sbagliare per un set e mezzo ma Jankovic non riesce a chiudere sul 6-2 5-4 e finisce per perdere il parziale. Nel terzo Halep serve per il match, non basta ancora, ma con il diciottesimo break (su 30 game) chiude la partita con il punteggio di 2-6 7-5 6-4

halejan

Halep: “Questo trofeo è molto pesante. Non lo sollevo, voglio arrivare fino a Miami…”

 


Jankovic: “Non avrei mai pensato di poter essere qui all’inizio del torneo. E’ come un sogno”

 

 

Se vi piace il tennis femminile, vi sarà piaciuta questa finale del BNP Paribas Open di Indian Wells. Break a volontà (ben 18, su 30 games!), capovolgimenti di fronte, tanti errori, crisi di nervi, anche uno svarione colossale del giudice di sedia Jenny Zhang, il tutto combinato in uno spettacolo che se anche non ha offerto un tennis sopraffino, ha comunque appassionato gli spettatori accorsi a questa giornata finale del torneo, che anche quest’anno ha superato il suo record di presenze con 455.000 spettatori (scavalcando in questo modo il Roland Garros, che nel 2014 si è fermato a 431.000).

Alla fine l’ha spuntata la n.3 del mondo Simona Halep, che ha beneficiato in semifinale del ritiro di Serena Williams, e che soprattutto è riuscita a ribaltare un match che sembrava aver decisamente preso la strada della sua avversaria, la quale dopo aver mostrato un gioco non trascendentale ma solido ed efficace nella prima ora e mezzo di gioco, ha finito per rimettere in gara la rumena soprattutto quando ha servito sul 4-3 del secondo set, commettendo ben tre doppi falli e ben quattro errori gratuiti di diritto in un momento in cui la Halep sembrava rassegnata alla sconfitta.

Le nubi che hanno coperto il cielo della Coachella Valley sin dalla prima mattinata hanno regalato ad atleti ed appassionati una temperatura decisamente più gradevole rispetto a quelle torride dei primi giorni del torneo: all’inizio del match c’erano infatti 25 gradi e pochissimo vento, condizioni ideali per un match di tennis. E’ apparso subito chiaro che non era la migliore versione di Simona Halep quella scesa in campo quest’oggi: piuttosto tesa e fallosa, subisce spesso e volentieri l’iniziativa della Jankovic che pur non facendo nulla di troppo appariscente, riesce a rimanere con i piedi vicino alla linea, controlla bene le direzioni specialmente con il suo famoso rovescio, e non ha timore di venire a rete a prendersi i punti mettendo in mostra anche un grande controllo dei colpi al volo sopra la testa. L’equilibrio si spezza sul 2-2, quando la Jankovic mette la freccia e conquista quattro game consecutivi incamerando il primo set per 6-2, con la Halep che diventa via via sempre più furibonda con se stessa per non riuscire a trovare una sufficiente regolarità sugli scambi lunghi da fondo campo. La rumena scaraventa a terra la racchetta per la frustrazione, fatto per lei alquanto insolito, poi si fa medicare una vescica sull’alluce sinistro nell’intervallo tra il primo ed il secondo set, probabilmente anche per far passare un po’ di tempo e ritrovare la concentrazione.

All’inizio del secondo set il match continua sulla falsariga del primo: Jankovic va in vantaggio per 3-1, sembra avviata ad un facile successo, ma poi l’incantesimo si rompe. “Il mio allenatore mi ha detto di non picchiare troppo presto sulle palle più alte di Jelena – ha spiegato una felicissima Simona Halep dopo il match – quindi ho iniziato a cercare di tenere maggiormente lo scambio”. E quasi contemporaneamente, a Jelena Jankovic inizia a venire paura di vincere: “Il mio braccio si è fatto pesantissimo, non riuscivo più a fare il movimento della battuta. Ero così contenta di essere così vicina a vincere di nuovo questo titolo dopo il 2010, che mi sono innervosita troppo – ha detto la serba in conferenza stampa. Infatti sul 3-2 cede il servizio a zero con quattro gratuiti, due game più tardi si inguaia con tre doppi falli, poi arriva a servire per il match sul 5-4, e non riesce a chiudere. “Ero a due punti, 5-4, 30-30” ricorda benissimo Jelena, nel suo racconto post-match che sembra quasi inarrestabile. “Da quel momento mi sono talmente arrabbiata per non aver chiuso e per averla fatta rientrare in partita che non sono più stata capace di giocare il mio tennis, e quando giochi contro Simona non puoi aspettarti che la partita ti venga regalata, devi vincerla tu”.

Nel terzo set c’è spazio per ancora più pathos: Jankovic conquista il game del 2-1 con un nastro vincente; nel game seguente la giudice di sedia Zhang assegna erroneamente punto e game alla Halep dopo che la Jankovic sbaglia la prima di servizio; i break si succedono a ripetizione, ma alla fine è la Halep a sbagliare di meno ed a portare a casa match e titolo dopo 2 ore e 37 di gioco.

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