ATP Miami interviste, Djokovic: “Con Dolgopolov spero di mantenere la concentrazione per tutto il match”

Interviste

ATP Miami interviste, Djokovic: “Con Dolgopolov spero di mantenere la concentrazione per tutto il match”

Pubblicato

il

 

ATP Miami: N. Djokovic b. S. Darcis 6-0 7-5. L’intervista del dopo partita a Novak Djokovic

Ti aspettavi che fosse una partita difficile come è stata?
Il primo set è stato molto simile a quello del primo match, cioè è stato tutto a mio appannaggio. Poi il calo di intensità e il fatto di non aver sfruttato le opportunità all’inizio del secondo set lo ha portato ad essere un set serrato. Sono riuscito a rientrare al momento giusto. Ho aumentato l’intensità e ho iniziato a giocare dando più profondità alla palla. Lui ha molta varietà, soprattutto dalla parte del rovescio. Gioca lo slice abbastanza bene. Quindi per i primi 30 minuti ho gestito molto bene il match. Poi ho iniziato a commettere alcuni errori non forzati e ho iniziato a giocare in modo un po’ più neutrale, un po’ più lento, ed è entrato nel match. Nel secondo set mi sono complicato la vita da solo. Ma alla fine del giorno, è una vittoria.

È sembrato che stesse aumentando la frustrazione nel secondo set. Puoi parlarci del tuo continuo dibattito interiore?
Vedete, passi attraverso questo particolare cambiamento di emozioni a seconda del risultato. Ovviamente ero un po’ frustrato per il punteggio nel secondo set e per il fatto che non fossi riuscito a capitalizzare le opportunità. Questo è tutto. Come ho detto, sono riuscito a restare composto quando ne ho avuto bisogno.

Ieri Rafa, che è sempre molto onesto e franco, ci stava dicendo di sentirsi sfiduciato per la prima volta in carriera. È nervoso sui punti e ansioso, ed è un qualcosa che non aveva mai provato prima. Hai mai avuto momenti come questo durante i match o in qualche periodo della carriera? Come hai fatto a superarli?
Certamente. Passi attraverso questi momenti più o meno in ogni incontro. Siamo tutti umani e attraversiamo tutti certi alti e bassi emotivi. Direi che gli sbalzi emotivi che si hanno durante il gioco dipendono dalla qualità e dall’intensità del match. Capisco certamente quello di cui sta parlando, perché gioco a questo alto livello da molti anni e so quanta pressione e aspettative hai. Quindi rispetto molto ciò che ha raggiunto nella sua carriera fino adesso, perché capisco quanto ci vuole per essere là e quanto ci vuole per raggiungere quanto ha ottenuto lui. Ha così tanta esperienza e così tanto successo per avere solo 28 anni. Sono sicuro che voglia giocare per molti altri anni. È normale avere dei periodi di crisi, se li vuoi chiamare così, in cui alcune volte ti senti più insicuro nei momenti importanti e perdi qualche incontro. Ma stiamo parlando di Nadal, il giocatore che ha vinto 14 tornei del Grand Slam ed è uno dei migliori giocatori della storia del tennis. Sono sicuro che sa esattamente come affrontare questa situazione particolare e come migliorare.

L’ITF sta cercando nuove idee per abbreviare gli incontri. Il prossimo anno in Coppa Davis verrà introdotto il tiebreak nel quinto set. Che ne pensi dell’idea? Ti piacerebbe che ci fosse in tutti gli slam e non solo agli US Open?
Sostengo maggiormente l’ipotesi del tiebreak nel quinto set in qualsiasi competizione rispetto al no tiebreak. Questa sarebbe la mia risposta sull’argomento. Sostengo anche che debba esserci un certo cambiamento nello sport. Penso che sia il momento giusto poiché, andando avanti ed evolvendoci in uno sport molto globale, dovremmo tutti considerare fortemente l’applicazione di alcuni cambiamenti. Certo, non si vuole cambiare completamente il gioco. C’è una lunga tradizione nell’integrità di questo sport che è molto riconosciuta in tutto il mondo per questo. Ma ancora, credo che ci sia abbastanza spazio per dei miglioramenti.

Per esempio?
Per esempio, penso che dovrebbe essere cambiato il format della Coppa Davis. La programmazione è molta brutta, soprattutto per i top player. E poi ci sono anche alcune cose che sono già in movimento riguardo alla programmazione dell’ATP e agli Slam. Adesso abbiamo una settimana in più nella stagione sull’erba, che è più lunga quest’anno, che va bene. Ti dà un po’ più di tempo per prepararti tra la stagione della superficie più lenta e quella della superficie più rapida. La programmazione è la stessa da così tanti anni, ma credo ancora che gli Australian Open si dovrebbero giocare almeno un paio di settimane più tardi. Partire subito con uno slam quando la stagione non è ancora iniziata, e poi avere una lunga distanza tra gli Australian Open e il Roland Garros e poi una molto breve, non ha senso proporzionalmente. Ma questo è come viene ufficialmente presentata la programmazione nel nostro sport e giochiamo con quella,anche se resto sempre a sostegno di nuove discussioni, progresso e cambiamento che possano rivoluzionare il tennis.

Al prossimo turno affronterai Alex Dolgopolov. Hai ottenuto alcune vittorie facili contro di lui e hai avuto anche alcuni match duri. Che cosa prevedi questa volta?
Ho visto un paio di match che ha giocato qui, e sta bene. Gli piace questa superficie. Generalmente gli piace un campo un po’ più lento con un rimbalzo più alto. Ha un movimento del servizio molto veloce e riesce a servire molto bene per essere della sua altezza. E si muove molto bene in tutto il campo. Quindi conosco il suo gioco abbastanza bene. So cosa aspettarmi. Spero di essere in grado di iniziare bene come ho fatto nei primi due match, ma di finire in modo un po’ diverso mantenendo la concentrazione per tutta la durata dell’incontro.

Traduzione di Chiara Nardi

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement