In un’intervista concessa al magazine svedese SweTennis, l’ex numero 19 del mondo e semifinalista di Wimbledon 2002 Xavier Malisse spiega le difficoltà nel lavorare a contatto con John Tomic, padre del ventiduenne Bernard
A distanza di qualche mese dalla breve collaborazione che lo ha legato a Bernard Tomic lo scorso ottobre (giusto il tempo di sfiorare l’impresa in semifinale a Stoccolma contro Dimitrov), Xavier Malisse si sofferma sulla controversa figura di John Tomic, padre-allenatore del giovane australiano, che a lungo ha seguito il figlio sui campi prima di dedicarsi a tempo pieno all’altra figlia tennista impegnata nel circuito Junior.
“Se devo essere sincero, John conosce un sacco di cose riguardo al tennis ed è una brava persona, ma per lui ogni cosa è tennis, soltanto tennis per 24 ore al giorno” sostiene l’ex tennista belga. “Certe volte bisogna solo andare a casa e provare a non pensarci. Dopo una dura sessione di allenamento chiunque ha il diritto di tornare in hotel e godersi un minimo di relax”.
Secondo Malisse, ritiratosi nel 2013, ogni top player deve imparare a staccare la spina quando necessario, a tenere cioè la testa il più lontano possibile da allenamenti e partite; ma non sempre questo era possibile con Tomic senior, che tutti ricordano soprattutto per la testata allo sparring partner del figlio durante il torneo di Madrid un paio di anni fa che gli costò la squalifica temporanea dal circuito.
Quest’anno Bernard è riuscito finalmente a cambiare marcia anche grazie a Tony Roche, leggenda del tennis australiano che lo segue part-time da febbraio: per il momento 21 vittorie su 29 match e miglior piazzamento della carriera in classifica (numero 26) che gli ha consentito di essere incluso nel tabellone principale del secondo slam della stagione.
L’anno scorso a Parigi l’australiano perse abbastanza nettamente da Richard Gaquest al primo turno, quest’anno riuscirà a essere protagonista?
Francesco Foschini
