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Roland Garros

Tra poche sorprese e grandi attese, parte la seconda settimana del Roland Garros

Non ci si è divertiti tantissimo questa prima settimana a Parigi. Ma oggi comincia un altro torneo che promette di rendere il Roland Garros 2015 indimenticabile

Last updated: 30/10/2015 15:31
By Ivan Pasquariello Published 31/05/2015
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6 Min Read


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A poche ore dall’inizio degli ottavi di finale dello Slam più sentito degli ultimi anni proviamo a fare un bilancio di quanto accaduto sin qui nel singolare maschile e scoprire cosa sembra ragionevole aspettarsi da oggi in poi.

Cominciamo col dire che in pratica non ci sono state sorprese. Non è soltanto la mera considerazione che tra i 16 giocatori rimasti appena 3 non erano comprese tra le teste di serie (Chardy, Sock e Gabashvili) – con il solo Gasquet che non era tra le prime 16 – ma soprattutto l’andamento dei match ha reso un po’ noiosa questa prima settimana, a meno di non trovare motivi di interesse più eccentrici. Dei primi 8, solo Murray, Berdych e Ferrer hanno lasciato qualche set per strada, e pochissime partite “minori” sono andate contro pronostico. Prima fra tutte ovviamente quella di un involuto Dimitrov, speriamo l’erba sappia rigenerarlo dopo questa disastrosa stagione sul rosso, che ormai dal lontano 2013 non vince un set a Bois du Bologne. Le altre si contanto con le dita di una mano: quelle di Garcia Lopez contro Johnson; forse di Kohlschreiber contro Andujar; chissà se va annoverata tra questa quella di Gulbis, forse definitivamente perduto per grandi scenari. E se non ci avesse pensato Monfils a rendere qualche match un po’ meno freddo – anche se riccorrere alla “Marsigliese” per sbarazzarsi di Cuevas sembra un filo esagerato – davvero sarebbe stata una settimana sprecata: si poteva partire dagli ottavi di oggi.

Insomma, alla fine questa prima settimana è servita a cercare segnali sulle condizioni dei pezzi grossi e soprattutto sui due che sono attesi alla sfida delle sfide, quella che dovrebbe giocarsi – Gasquet e Sock permettendo, ma suvvia –  mercoledì 3 giugno, tra il 9 volte vincitore di questo torneo e il candidato al Career Grand Slam. I primi tre turni ci hanno detto pochino. Entrambi avrebbero potuto avere una piccola preoccupazione (Almagro e Kokkinakis) ed entrambi l’hanno superata senza neanche accorgersene. Troppo ampio il divario con gli altri due sparring partner per capirne di più. E attendersi notizie più precise prima di mercoledì non sembra plausibile. Insomma i due si presenteranno all’appuntamento portandosi dietro certezze e insicurezze accumulate nei mesi precedenti, più che qui. Inutile dire chi tecnicamente è il favorito; se proprio si vuol trovare qualche segnale, questo torneo, come si diceva, non ha avuto sorprese…

Ma se tutto ruota intorno al quarto di finale più atteso degli ultimi 20 anni, il resto non è semplice contorno. Il terzo incomodo della parte alta del tabellone, Andy Murray, contro Sousa è tornato per un’oretta l’avvilente tennista troppe volte visto in giro per il mondo. Ma tranne quella parentesi lo scozzese ha molto impressionato, soprattutto contro Kyrgios. Non tanto per la vittoria – dovrà attendere ancora molto l’australiano per mettere a posto i tasselli – quanto per la sicurezza con cui Andy ha letteralmente surclassato il povero Nick. Lo scozzese continua ad avere alcuni passaggi a vuoto che non si potrà permettere in semifinale, ma è di un altro livello rispetto a Chardy e Ferrer.

La parte alta si chiude qui, ma la tanto bistrattata metà bassa del tabellone – nascosta dal Goldrake contro Mazinga di mercoledì prossimo – promette scintille. Forse addirittura a partire da oggi quando il vecchio Re dovrà tastare il polso a “Mister 5 set”. Se lo spiritoso pubblico parigino ha scomodato l’inno nazionale per Cuevas chissà cosà si tirerà fuori contro Federer. Ed è forse un peccato, per chi è assetato di sangue, che lo svizzero sia troppo benvoluto per far arrivare i francesi allo stadio con la coccarda tricolore. Comunque vada ci si dovrebbe divertire. Se è vero che le ultime 4 partite possono aver insinuato dei dubbi nella testa di chi ha raggiunto per l’undicesima volta di fila gli ottavi a Parigi val la pena di ricordare che è anche vero che Gael ha vinto partite che contavano pochine e ha faticato moltissimo. In ogni caso per Federer i problemi oggi cominciano ma non finiscono certo qui. Nel caso andasse bene lo aspetta un altro derby con Stan the Man, un tipo da cui c’è da attendersi di tutto, persino che perda contro Simon.

Last ma tutt’altro che least è rimasto Kei Nishikori, che non ha speso nulla, non spenderà nulla neanche oggi  e quindi può impostare il suo torneo sulla distanza delle tre partite. Fin qui il giapponese si è soltanto allenato e visto che buona parte dei suoi problemi è stata fin qui legata al fisico gracilino ha un’occasione che sarebbe un delitto sprecare. Non trovarlo domenica prossima ancora qui sorprenderebbe moltissimo; non trovarlo venerdì è praticamente impossibile.

Comunque vada, questo torneo lo ricorderemo a lungo. Vinca Djokovic, Nadal, Murray, Nishikori, Wawrinka o Federer – impossibile che possa essere un altro – il Roland Garros 2015 verrà raccontato a lungo. E forse l’esiguo antipasto è servito a farci apprezzare maggiormente le portate principali.


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