È bello vederti giocare di nuovo bene. Ripensando alla tua prima parte di stagione, a quando hai scelto Martina come coach, pensi di essere andata un po’ fuori strada. Pensi che sia stata, con rispetto parlando, una decisione sbagliata, considerando i risultati?
Penso che il timing fosse sbagliato: l’ho scelta in un momento in cui mi sentivo esausta, non mi sentivo bene. Ho avuto un paio di mesi veramente complicati, e sono stati quelli in cui ho lavorato con lei. Ora, prima di tutto, mi sento molto meglio. Penso che l’erba mi dia una grossa mano in questo. Mi aiuta a raggiungere il mio miglior tennis. È stata una buona esperienza – intendo il lavorare con lei per questi due mesi -, ora siamo buoni amici.
Quindi non pensi che lei ti abbia in qualche modo danneggiato rendendo il tuo gioco confuso o difficile o che abbia in qualche modo contribuito a crearti dei problemi…
No, per nulla. In realtà mi ha dato modo di imparare moltissimo, lei mi capisce molto bene dentro e fuori dal campo. Stava sicuramente facendo un buon lavoro.
Traduzione a cura di Maurizio Riguzzi