Una partita combattutissima per avere la meglio sulla giapponese Naomi Osaka, 162 WTA; 7-6(5) 6-7(5) 6-3 il punteggio con cui Laura Robson ha vinto il primo turno nell’ITF di Granby la scorsa settimana. La ventunenne britannica oggi è al gradino 913 del ranking, dopo un 2013 che l’aveva vista arrivare fino al numero 23 per poi soffrire un gravissimo infortunio al polso sinistro che l’ha costretta ad un riposo di quasi un anno e mezzo.
La Robson è tornata sui campi WTA a Giugno ad Eastbourne, prima di ottenere una wildcard per Wimbledon dove ha perso contro Evgenya Rodina, 101 della classifica. Intervistata dal Guardian dopo il successo a Granby (il primo dal 2013), Laura si è dimostrata fiduciosa: “L’obiettivo è vincere quante più partite possibile, e spero che questo torneo sia solo un punto di partenza”. L’inglese ha poi spiegato come sia stato comunque difficile riprendere i ritmi: “Alla ripresa degli allenamenti non me la cavavo male con il timing, ma avevo problemi a leggere il gioco e anticipare, a volte ci vuole del tempo per adattarsi. A Granby ho giocato molto mglio rispetto a Wimbledon, è un ottimo primo passo, sono contenta”.
Nonostante la sconfitta al turno successivo contro la statunitense Halbauer, la Robson non è minimamente preoccupata in vista del prossimo impegno a Gatineau, in Quebec: “Sapevo che avrei dovuto giocare molti tornei minori per rientrare in piena forma, adesso sono contenta già solo di essere qui”.
