Sfide di Ping Pong a New York: quando le palline si rimpiccioliscono i tennisti piangono

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Sfide di Ping Pong a New York: quando le palline si rimpiccioliscono i tennisti piangono

Fuori dal campo i tennisti sono sempre alla ricerca di un passatempo piacevole che possa alleggerire lo stress causato dalle partite. In occasione di un evento i campioni della racchetta hanno provato il ping-pong, dando vita ad esilaranti e spesso catastrofiche sfide con i professionisti di questo sport

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Dal cemento dei campi da tennis al legno plastificato dei tavoli da ping pong il passo è breve, ma anche enormemente lungo. Almeno per i maghi della racchetta “grande”. Nei giorni scorsi durante una festa al ristorante Spin, sulla 23ma strada a Manhattan, alcuni dei giocatori impegnati negli Us Open hanno affrontato dei pongisti pro e i risultati sono stati a volte esilaranti, ma spesso catastrofici.

L’americano Sam Querry, ad esempio, gioca benino, ma quando cerca di fare il rovescio bimane per lui sono dolori e per il pubblico un bel mal di pancia a furia di ridere.

“Contro questi qua non riesco a fare un punto – ride il numero 38 del mondo (a tennis)danno alla pallina un tale spin che quando tocca la mia racchetta schizza via dove pare a lei”.

Andrea Hlavackova, vincitrice del torneo di doppio negli Us Open del 2013 in coppia con Lucie Hradecka, sostiene che giocare a tennis qualche vantaggio lo dà: “Giochiamo un po’ meglio di chi non pratica sport in cui si usa una racchetta”. Ma poi a ping pong si ostina a giocare esclusivamente di rovescio. Sarà.

Chi è rimasto particolarmente “scottato” è il lettone Ernests Gulbis, che da ragazzino si sentì tanto sicuro delle sue capacità che si iscrisse ad un campionato regionale: fu ricacciato a casa al primo turno. “Giocai contro una nonninaricorda l’ex numero 10 Atp e attualmente n. 67, che allora aveva 13 anniMi batté facilmente, ma solo perchè sapeva dare alla palla un effetto pazzesco”.

Ciliegina sulla torta la “magra” di Serena Williams e per di più non contro un “ping pong pro”, ma contro un suo esimio collega: Stan Warwinka.

“Mi ha distruttaracconta SerenaMi ostinavo a tirargli sul rovescio e continuavo a chiedermi: ‘Perché? Sula campo da tennis col cavolo che gli tirerei sul rovescio’. Non fu una cosa molto furba da parte mia. Cribbio, quello di rovesci non ne manca uno. Devo allenarmi di più”.

A cura di Antonio Volpe Pasini

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