US Open interviste, Roberta Vinci: "Forse sarà davvero il mio torneo! Contro Serena non ho nulla da perdere"

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US Open interviste, Roberta Vinci: “Forse sarà davvero il mio torneo! Contro Serena non ho nulla da perdere”

US Open interviste, quarti di finale: l’intervista del dopo partita a Roberta Vinci

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Una dura battaglia oggi. Sei alla tua prima semifinale Slam dopo una lunga lotta. Parlaci del match e di come pensi di aver giocato.
Ovviamente sono felice. E’ stato un match duro. All’inizio ho giocato bene, molto meglio di lei e ho vinto il primo set. Poi sul 2-1 con break per me ho perso il servizio in 35 secondi. Lei ha iniziato a giocare molto meglio ma credo che sul 3-3 nel terzo quel lunghissimo game con opportunità per entrambe mi ha dato un vantaggio. E’ la mia prima semifinale e sono molto contenta.

Una semifinale che giocherai contro una delle Williams.
Non importa, l’importante è esserci (ride).

Come ti senti? Non vedi l’ora di giocare la semifinale? Avrai un sacco di attenzione su di te in quel match.
Sicuramente, ma non importa se sarà Venus o Serena, sono così felice. Voglio godermela giovedì. Non mi aspettavo di arrivare fin qui e voglio gustarmi questi momenti, domani mi riposerò e giocherò giovedì. Non ho niente da perdere, vedremo.

E’ giusto dire che sei andata oltre le tue aspettative?
Ho giocato bene a Toronto e Cincinnati. Ma negli Slam c’è sempre molta pressione perchè assegnano molti punti e puoi migliorare il tuo ranking. Ma ho avuto anche un buon sorteggio, Suarez Navarro e Jankovic hanno perso, Bouchard si è ritirata. Magari questo era il mio torneo.

Sei una delle 6 top40 italiane. Quanto pensi sia orgogliosa l’Italia di te per la tua semifinale? Hai vinto la gara, sei la prima ad arrivarci.
Sono felice. Ci sono molte ottime giocatrici in Italia. Magari domani anche Flavia ce la farà. Sono orgogliosa e felice che un’italiana sia in semifinale.

Molte giocatrici arrivano in semifinale molto giovani, per te è diverso. Cosa significa per te una semifinale Slam ora?
E’ bello, ho 32 anni, non sono più giovane. Oggi l’esperienza mi ha aiutato molto. Kristina è giovane e probabilmente ha sentito di più la tensione. Sono sul finire della carriera quindi è incredibile essere arrivata in semifinale. Quando lavori duro a lungo ogni giorno hai dei periodi difficili da cui cerchi di riprenderti e non è sempre facile. Sono molto orgogliosa di me.

Parlando dell’esperienza, hai giocato sette match contro Venus e Serena. Cosa credi che tu possa trarre da quei match che ti aiuterà in semifinale?
So di avere molta esperienza ma quando giochi contro Serena non conta (sorride). Devi giocare al meglio, anche contro Venus. Devo fare il mio gioco, essere aggressiva, niente di speciale. Ho molta esperienza ma in questo caso non credo che sarà necessaria.

Quali sono i tuoi pensieri sull’evoluzione del tuo gioco durante il torneo?
Ora sto giocando meglio, più aggressiva. Il fisico è ok, non ho infortuni. Sono più solida e in fiducia, quando vinci tanti match ne hai tanta. E’ una bella sensazione, scendi in campo e giochi. Quando non senti la palla o qualcosa va storto è dura ma ora le cose stanno andando per il verso giusto.

Sei una grande doppista, quanto ti ha aiutato nel diventare una giocatrice a tutto campo? Stai usando certi colpi  anche in singolo.
Abbiamo vinto diversi Slam con Sara, in doppio puoi provare alcuni colpi per poi provarli anche in singolo. Il doppio aiuta molto.

Come ti ha aiutato la fiducia in te stessa nel lunghissimo game del terzo set? Come sei rimasta concentrata? Sapevi quanto era importante?
E’ stata dura rimanere concentrata, ero stanca, ma anche lei. Penso che quel game sia stato la chiave, eravamo stanche ma nella mia mente pensavo, gioca ogni punto. Non pensare la risultato. Non pensare ai quarti di finale. O magari alla semifinale. Non pensarci. Gioca aggressiva. Questo è quanto, ho cercato di stare calma, è stata dura ma è okay.

Cosa pensi di Serena quando la vedi giocare?
E’ la n°1. Una giocatrice incredibile. Ci ho giocato a Toronto tre settimane fa. Ha un servizio incredibile, difficile rispondere.

C’è stato un match quest’estate che pesi ti abbia dato più fiducia che altri?
Forse la partita contro Bouchard in cui ho giocato molto bene. Lei ha giocato così così ma io sono stata dura (sorride).

Traduzione di Paolo Valente

 

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