(da New York Antonio Volpe Pasini)

Appuntamento all’Arthur Ashe Stadium con in mano birra e pop corn e… le tasche vuote. L’effetto Serena si fa sentire, e pesantemente, anche sulle tasche di coloro che non vogliono mancare ad un possibile appuntamento con la storia. I biglietti per il quarto di finale contro Venus infatti variavano da un minimo di 100 dollari ad un massimo di 1070 cifre di tutto rispetto, ma risibili quando si pensa a cosa succede sul “secondary market”, non i bagarini si badi bene, ma quello delle agenzie che “rivendono” i biglietti. Tra queste una delle maggiori è TiqIQ che ha reso noto che il prezzo medio dei biglietti per assistere al “sorellicidio” era di 933,47 dollari, ovvero l’84,5% in più della media di mercoledì (503,01 dollari). Nel dettaglio, i (nonesistenti) tagliandi meno costosi venivano offerti a 149 dollari mentre quelli più cari hanno raggiunto la cifra record di 4146 dollari. La sezione più cara è la 64, cioè quella nell’angolo Sud-Est dell’Arthur Ashe Stadium. Quella più economica è l’anello superiore, altrimenti detto “nose-bleeders”, talmente alta da far sanguinare il naso!

Sempre secondo i dati forniti da TiqIQ la media dei prezzi per la finale femminile sul mercato secondario è di 956,37 dollari, più del doppio dei 421,05 per quella dello scorso anno, e addirittura maggiore a quella per la finale maschile (888,24).

Globalmente il prezzo medio dei biglietti messi in vendita da TiqIQ quest’anno è di 385.26 dollari, con un incremento del 32% rispetto al 2014. Nonostante ciò l’effluenza prevista è da record, con oltre 700.000 presenze ed un impatto economico complessivo per New York di oltre 750 milioni di dollari, maggiore persino di quello del Super Bowl.