US Open interviste, Federer: “Mi sono allenato duramente per restare a questi livelli”

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US Open interviste, Federer: “Mi sono allenato duramente per restare a questi livelli”

US Open, quarti di finale: R. Federer b. R. Gasquet 6-3, 6-3, 6-1. L’intervista del dopo partita a Roger Federer

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Roger Federer - US Open 2015
 

Come spieghi la tua continuità al vertice, a 34 anni? Come fai a mantenere un livello di gioco così alto?
Non saprei. Qualche anno fa ho iniziato a pensare a lungo termine, per poter rimanere ad alti livelli anche a questa età, quindi in un certo senso non sono sorpreso di come sto giocando. Ho anche lavorato sul mio gioco, per renderlo più aggressivo: gioco più di anticipo e gioco meglio le volée rispetto agli ultimi dieci anni. Da giovane, quando mi affacciavo sul circuito, le giocavo bene perché passavo più tempo a rete: ne ho tratto fiducia per continuare a lavorarci. Inoltre il mio servizio sta funzionando, quindi posso unire i due aspetti, e avanzare in risposta ha cambiato un po’ le dinamiche di gioco.

Ti aspetta Stan. Secondo te, cosa lo fa giocare così bene contro i top player?
Molto deriva dall’allenamento: ha lavorato molto in questi anni. Gli ci è voluto un po’ per capire le proprie potenzialità, non ha sempre avuto la fiducia adatta. Io l’ho sempre ritenuto migliore di quanto si ritenesse lui, ma c’era qualcosa che lo tratteneva. Quando ha iniziato a collezionare delle vittorie importanti – penso ad esempio alla vittoria decisiva contro Hewitt in Davis, sull’erba, con due set di svantaggio – ha iniziato a lavorare molto in allenamento sulla forza dei propri colpi, e oggi sa colpire fortissimo sia di dritto che di rovescio. Sono felice che abbia raggiunto questo livello, ha avuto una carriera fantastica. Per me è una grande sfida affrontarlo: mi ha battuto in tre set a Parigi, spero di far meglio stavolta.

Parlando delle sorelle Williams, hai detto che sei contento di non avere un fratello nel circuito. Stan è un po’ come un fratello per te? È diverso giocare contro di lui, rispetto ad altri?
Emotivamente non è difficile, riesco a separare le due cose. Chiaramente ci conosciamo benissimo a livello di gioco, e questo rende tutto un po’ più strano, ma sono sempre felice quando ci incontriamo perché significa che uno svizzero avanzerà nel torneo. Per il nostro paese è importante: l’unico scenario migliore sarebbe incontrarsi in finale.

Durante un torneo, quanto tempo passi a prenderti cura del fisico?
Adesso ho un atteggiamento più professionale: impiego più tempo, faccio più stretching. Anche il sonno è diventato più importante: alla fine è quello che ti dà l’energia necessaria.

Quanto dormi?
Dalle nove alle dieci ore.

Il tuo umore incide sul gioco?
Non sono il tipo che si sveglia arrabbiato (ride). E in ogni caso, non influenza molto le mie partite. Quando gioco riesco a isolarmi, per me è come se fosse un altro mondo. Qualunque problema stia avendo nella mia vita, rimane fuori dal campo da tennis.

Nel periodo in cui hai cambiato racchetta e iniziavi ad essere più aggressivo, c’è mai stato un momento in cui hai pensato che non avrebbe funzionato?
No, sentivo che avrebbe funzionato perché in allenamento riuscivo a colpire meglio di rovescio, non steccavo altrettanto. Volevo anche imprimere forza al servizio con più facilità. Se la racchetta non mi avesse aiutato in questi due aspetti, non l’avrei cambiata. L’unico problema è stato che all’inizio lo slice non era altrettanto efficace e anche il dritto ci ha messo un po’ a funzionare: non ero spaventato, ma dovevo abituarmi. Detto questo, quando ho sentito che rovescio e servizio erano migliorati ho capito che sarebbe bastato l’allenamento per far seguire il resto.

Sei uno dei pochi giocatori ad aver vinto qui sia con i campi in verde che con i campi in blu. Quale preferisci?
Il blu. Si gioca bene su entrambi, ma il blu è più bello da vedere e aiuta anche a vedere meglio la palla in tv: perché mai uno dovrebbe vedere solo due persone che corrono? (risate).

Cosa pensi di ciò che è successo a James Blake?
Ho letto qualcosa, ma per me è difficile commentare. Ovviamente speri sempre che queste cose non accadano. James ha commentato nel modo migliore, non ho altro da aggiungere a ciò che ha già detto.

 

Traduzione di Gaia Dedola

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