Una cosa è certa: al termine della semifinale di questa notte tra Djokovic e Cilic una striscia di vittorie si interromperà.Ma sarà quella delle vittorie consecutive di Djokovic su Cilic (13) o quella dei match consecutivi vinti da Cilic agli Us Open (12)?

Il giornale croato Vecernji list ha girato la domanda alla leggenda del tennis croato Nikki Pilic, allenatore ed ex giocatore (finalista a Roland Garros nel 1973).“La forza di Novak Djokovic risiede nella sua solidità mentale e nella qualità del suo gioco. Ecco perché è lui il numero uno, con un grande vantaggio sul numero due, chiunque esso sia. Marin Cilic si è avvicinato, l’occasione maggiore per vincere l‘ha avuta lo scorso anno a Wimbledon quando giocando in modo fantastico si è portato in vantaggio per due set a uno. Ma poi Novak ha iniziato a farlo muovere a destra e a sinistra, lo ha stancato con delle palle difficili e  lo ha costretto a sbagliare” ha detto Pilic, che conosce molto bene il fuoriclasse serbo dato che ne è stato l’allenatore quando era junior ed è poi stato consulente tecnico della nazionale serba di Davis che Djokovic ha trascinato alla vittoria dell’insalatiera nel 2010.

Ma oggi la situazione è diversa: secondo Pilic, Djokovic non è il solito “RoboNole”.
“Nole dopo Wimbledon non ha ancora giocato come sa. A Montreal, è stato sconfitto da Murray e a Cincinnati da Federer. In entrambi i tornei è arrivato in finale soprattutto grazie al fatto che era la testa di serie numero uno e il sorteggio lo ha aiutato. Ma questo non è il vero Nole, quello che guida sempre con la sesta marcia innestata. Non sta esprimendo il suo miglior gioco nemmeno agli US Open, ma è una caratteristica dei grandi campioni portare a casa le partite anche quando non sono al meglio” ha detto Pilic, che ha vinto ben 4 Coppe Davis come capitano non giocatore con due nazionali diverse (3 con la Germania nel 1988, 1989 e 1993 ed una con Croazia nel 2005), a cui si aggiunge appunto quella come consulente tecnico della Serbia nel 2010.

Perciò, anche se Djokovic viene dato per favorito dalla maggioranza degli addetti ai lavori, il suo 76enne ex allenatore prevede una sfida dall’esito incerto:“Sarà un match tirato. Marin ha mostrato di essere in condizioni fisiche eccezionali negli ultimi match. Non so quanto il 13-0 negli scontri diretti rappresenti un vantaggio per Djokovic, se c’è un luogo in cui Marin ha la possibilità di battere Novak, sono gli US Open di quest’anno.”