Lleyton Hewitt: "La Coppa Davis un'esperienza indimenticabile, devo ringraziare John Newcombe e Tony Roche"

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Lleyton Hewitt: “La Coppa Davis un’esperienza indimenticabile, devo ringraziare John Newcombe e Tony Roche”

L’ex numero 1 al mondo Lleyton Hewitt ripercorre le fasi più importanti della sua carriera e della sua esperienza in Coppa Davis, sottolineando come siano importanti per un giocatore anche le sconfitte ed il modo in cui si riesce ad assorbirle

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Il legame tra Lleyton Hewitt e la Coppa Davis è iniziato nel Luglio del 1999, quando giovanissimo esordì nella sfida valida per i quarti di finale contro gli Stati Uniti. Il suo fu un esordio perfetto, batté nei due singolari sia Todd Martin che Alex O’Brien, guidando l’Australia in semifinale, nell’edizione vinta poi in finale contro la Francia (Hewitt in quella partita perse però il secondo e l’ultimo singolare rispettivamente contro Cédric Pioline e Sébastien Grosjean).

Come giusto che sia lungo carriera di ogni grande campione, a grandi ricordi come questo e come il secondo successo in Davis nel 2003 contro la Spagna, si sono susseguiti anche cocenti sconfitte, come nelle due finali raggiunte nel 2000 e nel 2001 rispettivamente contro la Spagna e la Francia e l’ultima in ordine di tempo, quella di qualche giorno fa in semifinale contro la Gran Bretagna di Andy Murray, che gli ha negato la possibilità di giocarsi un’altra finale alla soglia del suo addio al tennis.

“E’ stato un viaggio meraviglioso, ha occupato tantissimo tempo della mia vita; mi sono goduto ogni momento in cui ho giocato la Coppa Davis. Quando sono entrato nel tennis e nel team di Coppa Davis ‘erano tanti ragazzi più grandi, lungo la carriera hai tanti momenti felici ma altrettanti deludenti, ma per andare avanti devi digerire tutte le sconfitte più dure”, ha dichiarato l’ex numero 1 al mondo.

Proseguendo nei ricordi che lo legano di più a questa competizione ha sottolineato come le sconfitte anche se tristi siano importanti almeno quanto le vittorie: “Sono stato molto fortunato a festeggiare col team le vittorie del 2003 e soprattutto quella del 1999 dato che è stato il mio primo anno vero. Ho sicuramente dovuto far fronte a delle difficili sconfitte, ma penso che queste ti facciano diventare più forte come tennista professionista perchè è uno sport molto egoista. Ti concentri sul tuo tennis 10 o 11 mesi all’anno. Perciò ho sempre amato l’atmosfera che si vive quando si sta in gruppo in squadra e quando giochi per la tua Nazione”.

Non potevano mancare i ringraziamenti a John Newcombe e Tony Roche, due grandi del passato, che lo hanno aiutato molto e gli sono stati vicini nei momenti più importanti della sua carriera: “Amo stare con la squadra, non avrei potuto avere due persone migliori per farmi capire cosa significhi giocare la Coppa Davis e rappresentare il proprio paese. Devo tanto a loro ed è fantastico che Roche sia tornato con ragazzi giovani, anche se ci sono state tante generazioni di mezzo tra Tony e questi ragazzi, è molto importante averlo intorno quanto più possibile. Anch’io ho cercato di essere un esempio, sia sul campo che fuori.”

Visto l’attaccamento di Llleyton Hewitt al tennis e soprattutto al proprio paese, siamo sicuri che una volta smesso con il tennis si metterà a disposizione del team australiano, per cercare di raggiungere il terzo successo in Coppa Davis, questa volta però da coach.

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