“Pechino è quasi inabitabile per gli esseri umani”, questa è la conclusione di uno studio recente della Accademia delle Scienze Sociali di Shanghai, e lo sanno bene i tennisti che ogni anno vi si recano.
Testimoni di quanto fosse pericoloso giocare in queste condizioni lo erano stati già nei giorni scorsi Eugenie Bouchard e Jo-Wilfried Tsonga, entrambi fermatisi durante i loro match a causa di malesseri; se però la Bouchard si è infine ritirata dal match contro la tedesca Andrea Petkovic, anche a causa di uno stato di forma non proprio eccellente, il tennista transalpino non si è nascosto dietro a quella che avrebbe potuto essere una potenziale scusante: “Non ho perso per colpa delle vertigini, ma perché ho giocato male”.
Di tutt’altro spirito il commento dello slovacco Martin Klizan, che con tono “belligerante” dichiara: “Indipendentemente dal risultato della partita (persa 2-6 1-6 da Fabio Fognini), ho avvertito una tale tossicità nell’aria che, dopo mezz’ora dall’inizio del match, ho cominciato a tossire senza controllo dopo ogni punto, e ho dovuto vomitare al termine della partita. Per tutelare la mia salute, che dovrebbe essere la priorità per gli organizzatori del torneo, sarò costretto a tenere Pechino fuori dal mio calendario per il resto della mia carriera”.
Riccardo Sozzi