ATP Madrid, Nadal: “Il mio livello ora è più imprevedibile che mai. Sia per l’avversario che per me stesso”

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ATP Madrid, Nadal: “Il mio livello ora è più imprevedibile che mai. Sia per l’avversario che per me stesso”

“Sono sempre riuscito a mantenere un tennis di alto livello per tutta la durata della mia carriera” afferma Rafa dopo la vittoria su Cachin. “Se avessi dato tutto con de Minaur a Barcellona probabilmente non sarei qui agli ottavi”

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Rafael Nadal - Madrid 2024 (foto Florin Baltatoiu)
 

E intanto Rafa Nadal è agli ottavi. C’è tanta incertezza per quel corpo di cristallo che sembra potersi rompere con un soffio. Primo di tutti a mettere le mani avanti è proprio il maiorchino, speranzoso di potersi svegliare domani senza acciacchi. In ogni caso, al Mutua Madrid Masters, le partite vinte dall’iberico sono già tre. Prima contro la speranza americana Blanch, poi la vendetta su de Minaur e, infine, la maratona di tre ore con Cachin. Domani sarà Jiri Lehecka il tennista chiamato a chiudere la lunga storia di Rafa nei tornei di casa. Ma prima di scoprire se ci riuscirà o meno è il caso di sbirciare tra le dichiarazioni dello spagnolo, dopo il successo lottato contro l’argentino, per capirne ancora di più sul suo stato fisico attuale. Queste le sue parole in conferenza stampa.

D: Ti sei allenato con Jiri (Lehecka, ndr) la settimana scorsa. Il tuo livello è diverso ora rispetto a quell’occasione?

Nadal: “Lo spero, perché la settimana scorsa ci ho perso (sorride, ndr). Non saprei comunque. Non posso prevedere cosa succederà domani e il livello che riuscirò a mostrare. Mi sento più imprevedibile rispetto ai miei standard. In generale sono quasi sempre stato molto regolare in termini di tennis ed emotivamente parlando. Ogni giorno chiaramente si aggiungeva un mattoncino, ma più o meno sento di essere stato stabile di livello durante la mia carriera. Al momento sento che c’è differenza. Sono sì più imprevedibile per l’avversario ora, ma lo sono anche e specialmente per me stesso”.

D: Riesci a spiegare quali emozioni hai dovuto attraversare in questo incontro? Al momento hai qualche preoccupazione per il fatto che giocherai domani?

Nadal: “Questo è il tennis. Nessun pensiero al fatto che giocherò già domani, è così che il torneo funziona. Devo trovare un modo per capire come giocare più giorni consecutivi ed essere sempre competitivo. Non so se riuscirò già ora. Vedremo cosa accadrà domani. Ma ci proverò, farò del mio meglio per essere pronto. Quello che sento ora è solamente felicità perché avrò ancora la possibilità di essere in campo un’altra volta”.

D: Oggi hai giocato tre ore e hai vinto. Questo è un buon segnale per le settimane a venire o è ancora troppo presto per poterlo dire?

Nadal: “E’ sicuramente positivo perché ora non sto sentendo dolori, ma se devo essere completamente sincero sarà meglio che lo dica domani se mi sarò sentito al 100%. L’ho provato sulla mia pelle a gennaio dopo la partita con Thompson a Brisbane: speravo che non fosse successo niente e invece non è stato così. Mi sono svegliato e le sensazioni che sentivo non erano quelle che speravo. Al momento non mi sento come in quella situazione, ma nessuno sa come mi sveglierò domani e cosa avvertirò fisicamente. Non dico questo per proteggere me stesso. Lo dico perché voglio parlare con il cuore e spiegare chiaramente le sensazioni che ho in questo istante. Spero solo che non succeda niente e che possa scendere di nuovo in campo domani”.

D: Com’è cambiato nel tempo il processo per recuperare dai match? Fai qualcosa di diverso ora rispetto ai primi periodi? Bagni col ghiaccio ad esempio?

Nadal: “Non sento di aver mai fatto fatica a recuperare dopo lunghi match. Penso che, anche quanto avevo 35 o 36 anni, non sentivo che l’età fosse un ostacolo in termini di recupero. Dopo la finale in Australia 2022 non ho fatto fatica, nemmeno per quanto riguarda Wimbledon. In quest’ultimo caso però era una questione diversa perché avevo un infortunio (si ritirò prima di entrare in campo nella semifinale con Kyrgios, ndr). Oggi è tutta un’altra questione. Non riguarda solo gli infortuni, anche se quella è sempre la prima preoccupazione, ma anche il fatto che non mi era mai successo di restare fuori dal circuito per quasi due anni”.

“Dopo Wimbledon 2022 ho giocato un match a Cincinnati, tre allo US Open e poi pochi altri incontri. A seguire in Australia sono sbucati altri problemi. Ormai è difficile per me capire cosa succederà e come potrei recuperare perché in quei casi non riesci neanche ad allenarti. Io l’ho provato sulla mia pelle. Ma bisogna accettare che adesso è così. La settimana scorsa non mi sentivo di poter combattere contro Alex (de Minaur a Barcellona, ndr) e probabilmente se l’avessi fatto con tutto me stesso ora non sarei qui. In questi giorni continuo a fare quello che mi sento, senza pazzie. Semplicemente si prova e domani vedremo se sarò in grado di farlo nuovamente”.

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