Pagelle: Djokovic conquista l'altra Parigi, guai a sfidare una Williams

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Pagelle: Djokovic conquista l’altra Parigi, guai a sfidare una Williams

Altra settimana dominata da Novak Djokovic con le sorelle Williams sugli scudi, mentre Venus ritrova la top-10 e Serena sventa anche i furti ma dimentica gli auguri a Flavia Pennetta. Roberta Vinci annuncia l’addio, Rafael Nadal lotta ma non è più lui e Del Potro forse rivede la luce

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La notizia della settimana è che Serena Williams (10) si è ripresa dallo shock-Vinci e, dismessi i panni di tennista, ha deciso di indossare quelli di supereroina per agguantare il ladro del suo telefono. “Ho inseguito il ladro che correva veloce ma io ero più veloce e l’ho raggiunto”. Stupita la reazione del malcapitato mariuolo: “Cavolo, per essere al quarto mese di gravidanza corre ancora veloce”. Ma l’agguerrita concorrenza di Serena non può essere serena nemmeno se una sister è in vacanza, perché ci pensa l’altra a metterle tutte in riga. Anche se il torneo di Zhuhai è forse il torneo più inutile della storia dopo la Coppa Catarella di tennistavolo di Canicattì e il Trofeo Bonifacio VIII di calcio-balilla di Pollena Trocchia, ha consentito all’indomita Venus Williams (9) di rientrare in top-ten a trentacinque anni suonati.

Intanto Roberta Vinci (6,5) ha annunciato che il 2016 sarà il suo ultimo sul tour, magari con il sogno di afferrare anche per un solo giorno proprio la top-ten e, perché no, di portare a casa una medaglia olimpica, anche se forse sarà necessario ricostruire la coppia con Sara Errani (5).

L’eco del trionfo americano di Flavia Pennetta continua a risuonare e anche chi non si è mai occupato di tennis non perde l’occasione per fiutare lo scoop. Così, gli amici del Fatto Quotidiano hanno giustamente osservato che nel video di saluto che le partecipanti al Master hanno voluto dedicare a Flavia, c’era una “grande assente, Serena Williams, che non ha raccolto l’invito della Wta…“. Sarà che forse Flavia è troppo amica della Vinci? No, la verità è che Serena ha deciso di non andare a Singapore proprio per non essere costretta a partecipare al video…

Detto delle donne, non resta che occuparsi di quel che è accaduto a Bercy. Niente di particolarmente clamoroso, in verità, con Novak Djokovic (10, che è un voto che magari non rispecchia il tennis mostrato nel torneo ma la superiorità attuale si. Tanto con Nole non va bene mai nulla. Se gli do 8-9 direte che è poco per un dominatore come lui, se gli do 10 direte che non ha giocato da dieci) che cerca in tutti i modi di innamorarsi di Parigi, giochicchia per una settimana senza nemmeno avere troppa voglia e poi si sveglia in finale per bastonare per l’ennesima volta quello che dovrebbe essere il suo principale avversario del presente e del futuro: stiamo freschi, allora. Per la verità non è che possiamo prendercela con il buon Andy Murray (8) che ha pure altro a cui pensare, tipo arrivare vivo e vegeto alla finale di Davis che verrà subito dopo il Master di Londra.

Rivisto l’ottimo David Ferrer (8) di questo finale di stagione, bisogna poi dire due parole sull’altro spagnolo. Nadal l’è on buon Nadal (7), la voglia di soffrire e lottare non lo abbandona mai, ma chi avrebbe mai immaginato di vederlo perdere due tie-break come quelli persi con Stan Wawrinka (8, ha pure tolto un set al mostro) con smash in rete e diritti comodi sballati sui punti decisivi?

Mentre Roger Federer (5) mostra di non avere grande ispirazione dopo i fasti casalinghi e con il master alle porte di fronte al mai domo John Isner (7,5), e Kei Nishikori (4,5, bisognerà forse che si interroghi sui cinque ritiri e due w.o in due stagioni più vari match compromessi da svariati problemi fisici) riesce a ritirarsi persino con Richard Gasquet (8, comunque tornato ad un grande livello), Fabio Fognini (4,5) cerca giustamente di riequilibrare il suo abituale bilancio sul cemento dopo gli ultimi buoni risultati.

La speranza comunque è sempre l’ultima a morire e anche se Llodra (7), uno degli ultimi giocatori davvero divertenti da vedere a prescindere dai risultati, ci abbandona, il sorriso ce lo restituisce Del Potro (10 alla mala sorte) che riprende a vedere il campo e, chissà, magari nel 2016 anche a competere. La chiosa la merita Nicolas Mahut (4), uno divertente quanto Llodra e bravo a rimanere anche tre giorni su un campo da tennis, un po’ meno però a comunicare all’anti-doping i suoi spostamenti. Le regole magari non saranno perfette e forse limiteranno anche la libertà di spostamento dei giocatori, ma ci sono e soprattutto sono uguali per tutti. Insomma, Victor Troicki non ha fatto molto di peggio (ha saltato un controllo) e ha preso diciotto mesi di squalifica…

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