Tra i tradizionali riconoscimenti di fine anno la WTA ha sempre un occhio di riguardo per le giocatrici che sono tornate alla ribalta del circuito dopo periodi difficili o che le avevano comunque viste allontanarsi dal circuito. In pole position c’è Venus Williams che, grazie ai titoli nel Premier 5 di Wuhan e nel Master B di Zhuhai, in chiusura di stagione è rientrata in top ten dalla quale mancava da aprile 2011, chiudendo al numero 7. Una stagione che l’aveva vista già trionfare ad Auckland ad inizio anno e raggiungere i quarti di finale agli Australian Open e agli US Open. Risultati che mancavano dal 2010, prima che le venisse diagnosticato il morbo di Sjögren, malattia cronica che l’ha indebolita ma con la quale negli anni ha imparato a convivere, tanto da tornare a competere con le migliori nel corso del 2015.

In corsa per il premio un’altra statunitense, Bethanie Mattek-Sands, reduce da problemi al ginocchio nel 2013 e da un intervento all’anca nel 2014 che l’avevano vista precipitare in classifica oltre la duecentesima posizione.  Per l’eccentrica giocatrice il 2015, nel quale ha raggiunto il terzo turno in tre tornei dello Slam ed i quarti nel Premier Mandatory di Pechino, l’ha vista tornare tra le prime cento e chiudere al numero 61 in singolare ma soprattutto l’ha vista trionfare in doppio nei primi due Slam di stagione in coppia con Lucie Safarova e chiudere in terza posizione nel ranking di specialità.

Le altre due giocatrici in nomination sono la lettone Anastasija Sevastova e Kateryna Bondarenko. La giocatrice lettone, ritiratasi nel 2013 a soli 23 anni a causa dei continui infortuni e dei problemi al gomito, dopo essere stata numero 36 in classifica nel 2011, è tornata alle competizioni nel 2015 partendo dai tornei ITF per riapprodare nel circuito maggiore a luglio a Bad Gastein. Grazie anche alle semifinali di Florianopolis ed i quarti a Mosca è riuscita a ricostruire da zero il suo ranking risalendo fino alla posizione 110. Anche la minore delle sorelle ucraine aveva appeso temporaneamente la racchetta al chiodo nel 2012 e nel frattempo aveva dato alla luce una figlia. Rientrata alle competizioni nel 2014, soltanto nel 2015 si è qualificata per i primi tornei del circuito maggiore e con il secondo turno raggiunto allo US Open, dopo aver superato le qualificazioni, è rientrata nella top-100 in classifica.