ATP Finals: Djokovic è implacabile, questo Nadal ancora non basta

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ATP Finals: Djokovic è implacabile, questo Nadal ancora non basta

È ancora troppo ampio il divario tra il numero 1 del mondo, Novak Djokovic, e il numero 5, Rafa Nadal. Partita sempre stata in mano al serbo, che ha anche dato l’impressione di non forzare troppo. Domani partirà favorito in finale contro il vincitore del derby svizzero tra Federer e Wawrinka

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N. Djokovic b. R. Nadal 6-3 6-3 (da Londra, Cesare Alfieri)

In quella che è la più grande rivalità del tennis contemporaneo, per quanto riguarda i numeri almeno, Djokovic cercava di pareggiare qui alla O2 Arena i conti con il suo avversario nel numero di match vinti. Addirittura, il serbo poteva già superare il maiorchino nel numero di set vinti (61 a 60 prima di oggi).  La lezione di Pechino era infatti stata severa, con una pratica chiusa in un duplice 6-2, e sette degli ultimi incontri sono andati al serbo, lasciando presagire un esito se non scontato, almeno probabile. Eppure il Nadal visto contro Wawrinka, e soprattutto contro Murray, lasciava intendere che le carte potessero essere sparigliate, che la sua versione 2.0 – meno potente ma di ritrovata regolarità – fosse in grado di arginare il serbo. Soprattutto, se quest’ultimo si fosse presentato nella sua veste più umana, quella che concepisce l’errore e non è, obbligatoriamente, in pieno controllo nello scambio da fondo.

Questo doveva sperare Nadal, oltre a giocare al meglio delle sue attuali possibilità. Undici minuti, però, sono bastati per capire che la grande sfida si è sgonfiata, e che il Djokovic attuale è un giocatore non una, ma due spanne sopra l’ex rivale maiorchino. Nel secondo game, quando Rafa ha perso il servizio a zero, Nole ha data dimostrazione empirica di due dati statistici: è il primo giocatore del circuito per punti in risposta sulla seconda di servizio, e per punti vinta sulla seconda. Con quattro vincenti, tre rovesci e un diritto, ha messo il maiorchino in un angolo da cui non riuscirà più ad uscire. Anche perché il serbo è letteralmente ingiocabile sul suo servizio: Nadal non ottiene mai più di un trenta e Djokovic, come se non bastasse, serve molto bene (4 ace alla fine del set). Ottenuto il break, Nole sembra giocare in assoluta scioltezza: prova un paio di drop-shots, scherza calciando la pallina che ritorna in campo dopo aver impattato sui maxi-schermi della O2, ma non concede niente nei suoi turni di battuta. Dopo poco più di mezz’ora, siamo 61 pari – almeno nei set, Djokovic ha raggiunto Rafa.

Cresce il tifo per Nadal, ma più per empatia che per convinzione. Il de profundis per il maiorchino non è la prima palla break di Djokovic nel game di apertura – annullata con una rara combinazione servizio-diritto – nemmeno la seconda, ma la terza nel quinto gioco. Al termine dello scambio più duro della partita, il recupero di diritto del mancino spagnolo è in corridoio, e il serbo vicinissimo alla finale. Qui come nel primo parziale, il pattern è stato chiaro, lineare e, purtroppo per i tifosi, prevedibile. Al serbo è bastato accelerare nei game in risposta, dove ad ogni palla dubbia seguiva un challenge e, preso un break di vantaggio, restare focalizzato nei suoi turni al servizio. Alla fine del set, Nole avrà un incredibile 100 percento di punti vinti con la prima. Quando Rafa dà tutto – siamo sul 4 a 3 nel secondo parziale – Nole trova una volée pazzesca, torcendosi per intercettare un drittone potente di Rafa, e ritorna ad essere l’uomo di gomma di sempre. Quella resistenza che lo spagnolo aveva provato ad opporre è spezzata. “Ho giocato il mio match migliore quando è stato necessario”: sì, ce ne siamo accorti. Qualunque sia lo svizzero da affrontare ora, si sospetta che il favorito della finale sia ancora, chiaramente, lui. Lo svizzero più famoso, peraltro, lo aveva detto.

Djokovic-Nadal Stats ATP Finals 2015

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