AO interviste, Verdasco: "Oggi ho cercato di essere più aggressivo e ha funzionato tutto"

Interviste

AO interviste, Verdasco: “Oggi ho cercato di essere più aggressivo e ha funzionato tutto”

Australian Open interviste, primo turno. F. Verdasco b. R. Nadal 7-6, 4-6, 3-6, 7-6, 6-2. L’intervista del dopo partita a Fernando Verdasco

Pubblicato

il

 

Parlaci della vittoria al confronto dell’incontro epico del 2009. Quante volte hai ripensato a quel match? Pensavi che questo momento sarebbe mai arrivato?
Beh, queste sono molte domande in una. Certo, ci ho pensato molte volte dopo quella semifinale. È stato l’incontro più lungo della mia carriera, la mia prima volta nelle semifinali, e anche l’ultima. È stato duro perdere, dopo cinque ore e quasi cinquanta minuti. Non avevo mai davvero pensato a una rivincita di cinque set contro Rafa qui in Australia. Non si sa mai, ma onestamente non pensavo che avrei avuto un’altra chance come quella di oggi. Penso che l’incontro di oggi sia stato simile in termini di equilibrio nei game. All’inizio del quinto set per un momento ho pensato a quella semifinale e mi sono detto: Ti prego, non voglio perdere con un doppio fallo sul 5-4, 30-40. Lui ha iniziato strappandomi il servizio. Dopo di che ho iniziato a giocare davvero bene, colpendo molto forte con servizio e dritto, senza fare molti errori. Sono stato molto felice del modo in cui ho chiuso il match.

È stato frustrante? Una così bella carriera ma sei conosciuto per quell’incredibile sconfitta.
Ancora oggi le persone vengono da me a dirmi come ho giocato bene sette anni fa. E io rispondo, ehi, perché, non ho forse più giocato da quel giorno? Anche la scorsa notte all’hotel, ho risposto: Gioco contro di lui domani di nuovo. È stato tanto tempo fa. Adesso cerco di godermi questa vittoria di oggi col mio team, con una bella cena, e anche la giornata di domani. Dopo questo inizierò a pensare al prossimo incontro. È un’enorme differenza, quella volta erano le semifinali, stavolta è un primo turno, è soltanto l’inizio del torneo. Spero che continuerò a giocare come oggi e che farò un buon torneo.

Dopo l’incontro Rafa ti ha detto qualcosa?
Vediamo, mi ha detto – lo traduco mentalmente – Ben fatto, hai giocato davvero bene. E l’ho ringraziato, abbiamo un ottimo rapporto fuori dal campo. Abbiamo giocato il doppio insieme la scorsa stagione dopo tanti anni da professionisti. È difficile giocare contro di lui al primo turno mentre pianifichi di giocare un paio di tornei insieme a lui. Alla fine però si tratta soltanto di andare lì fuori e fare del tuo meglio per la durata del match. Tu combatti per i tuoi obiettivi, lui per i suoi. Questo è il tennis. Ma se dovessi scegliere sceglierei molti altri giocatori da affrontare prima di lui. Il giorno prima ci stavamo massaggiando per i tornei a cui potremmo iscriverci, poi ho visto i sorteggi e ho pensato: Che sfortuna.

Avete anche parlato di giocare insieme alle Olimpiadi?
No, non in quella conversazione. Parlavamo di semplici tornei. È tutto ancora molto vago, giocheremo qualche torneo e se ci sentiremo fiduciosi a giocare insieme proveremo a cogliere l’occasione di giocare alle Olimpiadi.

Sei a conoscenza che c’è un articolo su internet che mostra strani schemi di scommesse nei primi set di numerosi match dello scorso anno, suggerendo che potresti non esserti impegnato al massimo?
Sì. Sono state dette molte cose su alcuni tennisti. Sappiamo tutti cosa succede e combatteremo per cambiare le cose. È difficile però, capisci? C’è così tanta gente al mondo, è impossibile controllare tutti. Ma ci stiamo provando. Fosse per me, eliminerei le scommesse. Ma non posso farlo, non ho questo potere. Stiamo cercando di combattere contro questa cosa. Non posso dire molto di più.

Sei mai stato avvicinato da qualcuno?
No. Io personalmente, no.

Rafa dice di non averti mai visto giocare così negli ultimi mesi. Cosa pensi ti abbia fatto giocare in quel modo oggi?
Non lo so. Una qualche ispirazione. (Indica il cielo.) Ho lavorato duro nella preparazione della stagione, è stata molto lunga. Ho lavorato per essere al meglio questa stagione, non solo in questo torneo. Per essere pronto a giocare cinque set contro i migliori tennisti al mondo. Oggi mi sono sentito molto bene fisicamente per l’intero incontro. Anche al quinto set, è il miglior set che ho giocato, almeno dopo il 2-0. Tutto il duro lavoro e la fatica della preparazione mi faranno gustare ancora di più la vittoria di oggi. Ma come ho detto prima è ancora soltanto il primo turno e avrò un altro incontro giovedì. Tra ventiquattr’ore inizierò a pensarci.

Hai pensato di non essere stato abbastanza aggressivo nel quinto set, sette anni fa? È questa la ragione per tutti i rischi che hai preso nel quinto set di oggi?
Forse non aggressivo quanto oggi, vorrei vedere le statistiche del quinto set e scoprire quanti vincenti ho tirato, quanti ace, le percentuali e tutto il resto. Ma penso di aver fatto piuttosto bene per vincere sei game di fila contro Rafa. Ho rivisto quell’incontro molte volte in televisione, ero stato aggressivo col servizio. Magari avrei dovuto fare di più in risposta. Ma sul 4-4 mi ero trovato 0-30 e seconda, avevo pensato che era il momento giusto per fare il break e servire per il match, fui troppo teso e sbagliai un rovescio a rete. Di certo giocai in modo meno aggressivo di oggi. Dopo essere risalito da 0-30 e aver tenuto il servizio, mi fece il break e vinse il match. Oggi ho cercato di essere più aggressivo possibile, ma non così folle. A volte, quando fai quello che ho fatto oggi, mandi tutte le palle fuori. E tutti pensano: Questo qui è matto, spara tutti i colpi e li sbaglia. Ma quando non sbagli, giochi in modo incredibile. La differenza è così piccola ma può essere così grande.

Quante altre volte hai guardato quel match?
Molte. Non so, dieci.

Come mai lo hai riguardato?
Perché? Per imparare. Per vedere come avevo giocato, come avevo sfruttato le mie occasioni, come le avevo sprecate. Avrei dovuto essere più aggressivo in quell’occasione, giocare più profondo, mandare la palla troppo lunga magari ma non in rete. Cose così. Furono cinque ore di match, ci furono così tante cose dentro. Giocammo entrambi in modo pazzesco, così intenso per tutte le cinque ore. Riguardo spesso i miei incontri, non soltanto quello. Mi piace guardare il tennis. Ieri ho visto un po’ di Dimitrov contro Lorenzi, ho guardato Roger. Amo il tennis, lo guardo da quando ero bambino. Soltanto perché ora sono qui a giocare non cambierà questo fatto. Da ogni incontro si può imparare qualcosa.

Traduzione di Raoul Ruberti

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement