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Reading: AO interviste, Murray: “Ci sono giorni in cui ti alleni bene, scendi in campo, e le sensazioni sono orribili”
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Interviste

AO interviste, Murray: “Ci sono giorni in cui ti alleni bene, scendi in campo, e le sensazioni sono orribili”

Australian Open interviste, secondo turno. A. Murray b. S. Groth 6-0 6-4 6-1. L'intervista del dopo partita a Andy Murray

Last updated: 21/01/2016 14:50
By Redazione Published 21/01/2016
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5 Min Read

Hai risposto molto bene oggi.
Sì, sono d’accordo, anche se lui non ha cominciato bene  al servizio e questo mi ha aiutato. Forse rispondendo bene gli ho messo un po’ di pressione, in ogni caso lui non ha servito com’è capace di fare, fino alla metà del secondo set. Ho fatto anche diversi lob e questo è quello che dovevo fare oggi per vincere.

C’è la tendenza tra alcuni giocatori ad essere più aggressivi e ad attaccare. È la ragione per cui proponi spesso il lob, come strategia per affrontare questo tipo di avversari?
Si, beh, il pallonetto non è un colpo facile da eseguire. Anzi può diventare molto difficile se il giocatore che fa serve-volley colpisce bene. Ma se la volée non è abbastanza buona ti resta il tempo per realizzare il lob e in questi casi funziona davvero. Ne avevo già parlato in precedenza, per esempio a Wimbledon, quando ho giocato contro Karlovic. Se colpisci bene il pallonetto, costringi il tuo avversario che è a rete ad indietreggiare per rispondere, tu hai più spazio per il passante e lui non ha più tempo per coprire la rete. Si tratta di un colpo importante contro i giocatori che attaccano.

Dopo aver giocato così tanti tornei del Grande Slam, riesci ad avere un’idea, una volta terminati i primi due match, di come sarà il tuo torneo o il confronto tra le prime partite e il resto della competizione non ha alcun senso?
No, voglio dire, in tutti i tornei, non solo negli Slam, mi è capitato di sentirmi, dopo l’allenamento, in forma e fiducioso, poi sono sceso in campo giocando malissimo. Invece, a volte, ti senti nervoso prima della partita, hai un sacco di dubbi e invece riesci a giocare molto bene. Penso che sia difficile avere la certezza di fare una grande partita. Devi solo fidarti della preparazione seguita e degli allenamenti che hai fatto. Una volta ​​in campo, cerchi di fare il maggior numero di aggiustamenti possibile per sentirti più a tuo agio. A me piace giocare partite come quella di oggi, confrontarmi con questo stile di gioco, da sempre, da quando ero un ragazzino. Forse è per questo che oggi avevo la sensazione che il match sarebbe andato bene. Ma nello stesso tempo, se lui avesse servito sempre a 220 chilometri all’ora, sarebbe stato difficile da breakkare.

Kyle ha detto l’altro giorno, che ti avrebbe chiesto un consiglio sul problema dei crampi. Tu da giovane li hai avuti e col tempo hai superato il problema. Hai fatto una chiacchierata con lui?
Sì, abbiamo parlato un po’ con Kyle e il suo allenatore. Ovviamente ognuno è diverso. Io ho un corpo e una fisiologia completamente diversi da Kyle. Gli ho suggerito di fare un test del sudore e poi di scegliere una bevanda specifica che lo aiuti a reintegrare le sostanze nutritive e i fluidi persi, in modo da avere un piano adeguato quando scende in campo. Potrebbe però non avere nulla a che fare con l’idratazione. Potrebbe essere dovuto all’aria condizionata, allo stress o alla pressione che si sente a giocare a questo livello, in uno Slam o in un incontro di Coppa Davis. Ci possono essere un sacco di ragioni, si tratta solo di trovare ciò che funziona per lui e sono sicuro che lo farà.

Cosa pensi di Sousa?
Questa è forse la terza volta che ci gioco qui e l’ho affrontato anche al RG, l’anno scorso. È quasi l’opposto di Groth: gioca prevalentemente dal fondo campo dove è molto solido. Non ha un servizio eccezionale ma ha una buona risposta. È un buon atleta, sa leggere il gioco e ottiene il massimo dal suo gioco. Sa come vincere le partite. Devo giocare al meglio per poterlo battere.

Questo inizio di slam è il tuo migliore di sempre?
No, è davvero impossibile dire se è il migliore che ho giocato. Ci sono alcune cose che sicuramente avrei potuto fare meglio oggi. Avrei potuto servito meglio, non ho servito un’alta percentuale di prime di servizio e da fondo campo non ho colpito la palla così come ho fatto contro Zverev. Molte altre cose invece sono andate bene: buon movimento e buona anticipazione. Certamente ho avuto un buon inizio ma posso ancora migliorare.

Traduzione di Maria Cristina Graziosi


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TAGGED:Andy MurrayAustralian Open 2016 Interviste
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